18.687 ettari, 25,5 mln di euro investiti e circa 296.000 nuovi posti di lavoro: questi i numeri delle Zone Economiche Speciali (ZES) polacche e l’interesse da parte di investitori ed addetti ai lavori cresce sempre di più.

Le autorità governative polacche ne hanno recentemente prorogato il funzionamento fino al 2026 e, nel prossimo decennio, anche in ragione dell’esperienza acquisita nella promozione e nell’attrazione di investimenti e dei progetti di sviluppo in essere, si presume che attireranno un’attenzione sempre maggiore da parte delle piccole e medie imprese.

Attualmente si assiste infatti allo sviluppo di nuove aree soprattutto attraverso la creazione di “sottozone”, nuovi spazi per accogliere i nuovi insediamenti, incorporati nelle zone già esistenti.

Le sottozone vengono create in prossimità delle grandi metropoli e in corrispondenza delle arterie di comunicazione rappresentate da superstrade ed autostrade, anche queste di recente realizzazione.

Un esempio pratico di questa tendenza è la creazione della nuova sottozona nella ZES di Legnica, nella regione della Bassa Slesia: circa 422 ettari di terreno ubicato in corrispondenza della strada n.3 e della Superstrada S3, quest’ultima ancora in fase di realizzazione.

L’obiettivo è quello di sfruttare al massimo le nuove infrastrutture, rendendo la Polonia più appetibile per gli investitori, senza dimenticare che sono numerosi i progetti di ristrutturazione e modernizzazione delle infrastrutture previsti per il quinquennio 2015-2020, quando la Polonia otterrà l’ultima tranche di finanziamenti comunitari per un totale di circa 80 miliardi di euro.

Secondo i dati aggiornati all’ultimo mese di settembre, le ZES globalmente coprono una superficie di 18.687 ettari e interessano 162 città e 232 Comuni, una superficie triplicata rispetto al 2004, mentre nel 2014 sono state rilasciate ben 436 concessioni per l’esercizio delle attività nelle ZES, ovvero il 21,2% del totale delle concessioni rilasciate durante l’anno e in netta crescita rispetto al 2013 (+72,3%).

La maggioranza delle concessioni interessa l’esercizio di nuove attività nelle ZES di Wałbrzych (64), Katowice (58), Kraków (44), Mielec (42) e Tarnobrzeg (39). In termini di occupazione creata, oltre 5.500 nuovi posti di lavoro sono stati creati nelle ZES di Kostrzyn e Słubice, circa 4.000 a Wałbrzych e 3.500 a Łódź.

A questo punto appare opportuno cercare di individuare perché l’investimento nelle ZES polacche sia conveniente per le aziende che decidono di insediarvisi.

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Nelle ZES si può contare innanzitutto su importanti benefici in termini di esenzioni fiscali (IRPEF e IRES) ed alcuni Comuni offrono anche ulteriori esenzioni per le imposte locali e gli spazi sono adeguati all’esercizio delle attività industriali e produttive e i prezzi d’affitto sono favorevoli e si può contare sull’assistenza offerta dalle autorità locali interessate ad accogliere nuovi investitori.

Per quanto riguarda il sostegno pubblico per gli investitori, questo varia oltre che in ragione della dimensione dell’impresa e della località e regione dell’investimento, anche in termini di spese ammissibili e costi per l’assunzione di nuovi dipendenti e vale la pena ricordare che il sostegno statale nelle ZES, scatta per gli investimenti di un valore minimo pari a 100.000 euro.

Le spese ammissibili sostenute nel periodo di durata della concessione comprendono:

acquisizione di beni materiali o pagamento del loro valore indicato sul relativo contratto di leasing o similare;

sviluppo e modernizzazione delle strutture esistenti;

acquisizione di beni immateriali (una volta soddisfatti alcuni requisiti specifici);

spese relative al valore d’iscrizione dei beni materiali e immateriali acquisiti, sostenute a concessione assegnata.

Nei costi dell’assunzione di nuovi dipendenti, relativamente ai quali si può beneficiare del sostegno pubblico, rientra il costo lordo sostenuto dall’imprenditore nei due anni consecutivi a partire dal momento dell’assunzione di un nuovo dipendente.

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Il volume del sostegno pubblico varia, come accennato, anche tra le diverse regioni e attualmente, nei quattro voivodati della Polonia (Lublino, Precarpazia, Podlachia, Varmia-Masuria), l’entità del sostegno è più alta ed è pari al 50%, mentre a Varsavia il valore del sostegno è il più basso e ammonta al 15% e a partire dal 2018 scenderà fino al 10%.

A riprova di quanto l’esperienza delle ZES polacche rappresenti un successo, lo stesso FDI Business Financial Times ha premiato nel 2015 la ZES di Katowice come migliore in Europa e seconda a livello globale.

Katowice rappresenta la realtà più importante tra le ZES polacche e può contare sulla presenza di oltre 260 aziende con un valore degli investimenti pari a 5,5 miliardi di euro e 58.000 nuovi posti di lavoro creati. Accanto al maggiore investimento, quello della General Motors, la zona di Katowice ha accolto anche molte aziende italiane tra le quali FIAT, Ferroli, Brembo, Magnetti Marelli, Mapei o Avio Aero.

Gli incentivi offerti dalle ZES polacche rappresentano un fattore di reale competitività per gli investitori stranieri che godono del favore delle autorità locali, pronte ad accogliere nuovi progetti e coscienti di quanto sia importante oggi attrarre capitali e competenze straniere per poter garantire uno sviluppo credibile e dalle ricadute possibili e concrete sulla società nel suo complesso.

Fonte: a cura di Exportiamo, di Agata Sikora, Studio commercialista RSM Poland, agata.sikora@rsmpoland.pl

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