«Rispetto ad un anno fa i segnali sono comunque maggiormente incoraggianti»

Nel Belpaese, a luglio 2014 le importazioni e le esportazioni decrescono rispetto al mese precedente.

In termini congiunturali il calo dell’export si attesta al -1,6%. I settori coinvolti sono stati i beni di consumo non durevoli scesi del 2,1%, i prodotti intermedi scesi del 1,2%  e i beni strumentali scesi del 1,0%. Il calo delle vendite é avvenuto principalmente verso i paesi dell’area Ue -2,7%, e verso l’area extra Ue, seppur più contenuto, trattasi di -0,3%.

Il risultato dell’import di luglio rispetto al mese precedente si attesta a -2,5% ed é influenzato in misura considerevole dalla contrazione degli acquisti di prodotti intermedi al -3,4%, dei beni strumentali al -3,5% e beni di consumo non durevoli al -2,5%. Questa contrazione congiunturale delle importazioni é riconducibile ad una riduzione degli acquisti sia da parte dell’extra Ue, che si attesta al -2,6%, che da parte dell’Ue, al -2,5%.

Tuttavia su base trimestrale nel periodo maggio-luglio 2014 si segnala un aumento congiunturale delle esportazioni rispetto al trimestre precedente del +0,7% sostenuto principalmente dalla crescita delle vendite verso i Paesi extra Ue (+1,7%), mentre le esportazioni verso l’area Ue risultano stazionarie. Nello stesso periodo le importazioni registrano un aumento del 2,5% nello specifico verso l’area Ue del +2,6% e verso l’area extra Ue del +2,5%.

Rispetto ad un anno fa i segnali sono comunque maggiormente incoraggianti.

L’aumento tendenziale delle esportazioni nel mese di luglio, ossia la variazione percentuale rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, segna un +1,1% grazie alla spinta dei beni di consumo non durevoli al +4,4% e dei beni strumentali al +1,6%. Le vendite di prodotti energetici risultano invece in calo al -23,4%. In modo particolare, le vendite di autoveicoli  registrano un +12,6%, i prodotti alimentari, bevande e tabacco un +5,9%, gli articoli di abbigliamento, anche in pelle e in pelliccia un +5,8%, i prodotti tessili un +5,8% ed i mobili un +5,7%. Una notevole riduzione si rileva, invece, per le vendite di prodotti petroliferi raffinati al -24,4% e di prodotti dell’agricoltura, della silvicoltura e della pesca al -10,0%. Gli acquisti di autoveicoli risultano in forte aumento al +19,1%.  Questo aumento tendenziale delle esportazioni é attribuibile alla crescita delle vendite verso Stati Uniti del +18,4%, la Repubblica ceca del +16,4%, la Spagna del +10,8%, il Regno Unito e la Romania del 7,8% per entrambe. Si segnala il notevole aumento degli acquisti dall’India pari al +30,7%.

La diminuzione tendenziale delle importazioni raggiunge quota -1,4% a causa dei prodotti energetici -20,4%, infatti gli acquisti di gas naturale scendono del -30,4%, dei prodotti petroliferi raffinati del -23,8% e del petrolio greggio del -14,7%. Questa diminuzione tendenziale risente in primis della diminuzione degli acquisti dai Paesi OPEC al -30,2%, dalla Russia al -27,2% e dai Paesi Bassi al -14,7%.

Pertanto a luglio 2014 il saldo commerciale dell’Italia risulta positivo, pari a +6,9 miliardi ed in aumento rispetto a luglio 2013 quando si era fermato a quota +6,0 miliardi. La bilancia commerciale al netto dei prodotti energetici risulta attiva per 10,9 miliardi. Nel mese di luglio 2014 i saldi positivi più ampi si riscontrano per i macchinari e gli n.c.a., i mezzi di trasporto (esclusi autoveicoli), gli articoli in pelle (escluso abbigliamento) e simili, i metalli di base ed i prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti, e gli articoli di abbigliamento (anche in pelle e in pelliccia). I saldi negativi più consistenti riguardano i minerali energetici, come abbiamo detto petrolio greggio e gas naturale, ed i computer, gli apparecchi elettronici ed ottici. I Paesi che hanno contribuito a mantenere attivo il saldo della bilancia commerciale sono gli Stati Uniti, la Francia, il Regno Unito, i Paesi EDA e la Svizzera. I principali saldi negativi riguardano Cina, Paesi Bassi, Belgio India e Russia.

Attendiamo con curiosità la prossima diffusione dei dati ISTAT per il mese di agosto che nel 2013 annunciava un +1,7% per l’export +1.1% per l’import.

 

Fonte: elaborazione a cura di Exportiamo su dati ISTAT.

Barbara Alessandrini, redazione@exportiamo.it

 

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