New Hampshire, dove la libertà incoraggia gli investimenti

New Hampshire, dove la libertà incoraggia gli investimenti

17 Febbraio 2016 Categoria: Focus Paese Paese:  USA

Dopo l’approfondimento della scorsa settimana dedicato all’Iowa, il nostro viaggio alla scoperta degli Stati Uniti prosegue e la nostra lente d’ingrandimento oggi si focalizza sul New Hampshire, “The Granite State”, com’è soprannominato per la massiccia presenza di formazioni e cave di granito.

Il New Hampshire tra le stelle americane, non è certamente una di quelle che brilla maggiormente per notorietà al di fuori degli States, ma riveste certamente una grande importanza dal punto di vista storico essendo stato - nel lontano 1776 - il primo degli Stati americani a dichiarare la propria indipendenza dalla madrepatria inglese ed il primo a dotarsi di un’autonoma costituzione.

L’antica impronta libertaria è rimasta ben impressa nel patrimonio genetico del piccolo Stato del New England che si affaccia sulla East Coast incastonato tra Massachussets, Vermont, Maine e Canada ed il cui celebre motto - “Live free or die” - riassume emblematicamente il mindset largamente diffuso tra i suoi 1,327 milioni di abitanti.

L’estremo attaccamento al valore della libertà ha portato lo Stato - oltre a mantenere bassissimi i livelli di tassazione - anche ad includere nel proprio ordinamento alcune leggi decisamente in controtendenza rispetto a quelle vigenti negli altri Stati, come il mancato obbligo per i cittadini di dotarsi di casco e/o cinture di sicurezza quando si è alla guida, il non imporre il possesso di un’assicurazione per la propria auto o moto ed il retribuire i propri legislatori con una cifre irrisorie rispetto ai lauti emolumenti dei nostri parlamentari.

Che il New Hampshire sia una realtà poco rappresentativa degli States lo si intuisce anche dai risultati elettorali delle primarie dello scorso 8 febbraio che hanno premiato sia per parte democratica che per parte repubblicana i due candidati maggiormente considerati come anti-sistema ovvero il socialdemocratico Sanders ed il discusso investitore immobiliare Trump.

Lo Stato comunque offre infrastrutture di buon livello sia per quanto concerne i trasporti e sia per la movimentazione delle merci, grazie ad una rete stradale ed autostradale ben sviluppata di oltre 25.000 km e la disponibilità di ben 4 aeroporti.

La capitale - Concord - è una cittadina di appena 42.000 abitanti ed anche le altre due città principali dello Stato sono di dimensioni ridotte, Manchester e Nashua contano rispettivamente 110.000 e 86.000 “anime”, ma i residenti sono da considerarsi piuttosto fortunati perché - guardando gli indicatori - in New Hampshire la qualità della vita è ottima: il reddito medio pro capite è di oltre 60mila dollari annui, la disoccupazione è inferiore alla media nazionale (si attesta al 4,9%) e più in generale, l’ambiente è favorevole per fare business.

Lo sviluppo economico e l’attrazione degli investimenti sono cruciali per le autorità locali e per questa ragione non mancano incentivi per le aziende che dovessero decidere di insediarsi nel territorio dello Stato e fra questi ricordiamo:

The New Hampshire Research and Development Tax Credit, consente agli imprenditori che investono in “Ricerca e Sviluppo” di ottenere un importante credito di imposta per un massimo di cinque anni;

The Economic Revitalization Zone Tax Credit, offre un credito d’imposta a tutte quelle imprese che decidono di sviluppare progetti che migliorino le infrastrutture e creino lavoro in specifiche aree dello stato;

The Coos County Job Creation tax credit, concede un credito di imposta a tutte le società che si impegnino ad assumere nuovo personale stabilmente e full-time;

The New Hampshire Job Training Fund, fornisce un contributo fino a 150.000 dollari e fino al 50% del costo totale a tutte le imprese che vogliano fare training a propri dipendenti.

Il sistema fiscale poi può essere considerato il fiore all’occhiello dello Stato in quanto NON esiste alcuna tassa sui consumi, sul reddito (i dividendi ed i tassi di interesse sono tassati al 5%), sul capital gain, sui macchinari e l’equipaggiamento industriale, nessuna tassa sugli immobili così come non si rileva alcuna tassa di registro. Chiaramente questo stato di cose è compensato, almeno parzialmente, dalle imposte locali anche se il New Hampshire rimane uno degli Stati con la fiscalità più leggera all’interno dell’Unione.

Per le PMI italiane interessate a fare il loro ingresso sul mercato statunitense, questo Stato offre molti vantaggi per investire in specifici settori come prodotti di alta tecnologia, elettronica, tecnologie ambientali e lavorazione di alimentari e sarebbe certamente interessante instaurare forme di collaborazione con società locali, potendo fare affidamento anche su programmi di finanziamento pubblico e/o privato.

Infine una particolare citazione è riservata alle “Zone Franche” presenti che concedono enormi vantaggi fiscali a tutti coloro che desiderano esportare e potrebbero far gola a molti imprenditori alla ricerca di nuovi mercati per espandere il proprio business.

Fonte: a cura di Exportiamo, di Marco Sabatini, redazione@exportiamo.it

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