Virginia, una terra profit-friendly per le nostre PMI

Virginia, una terra profit-friendly per le nostre PMI

09 Maggio 2016 Categoria: Focus Paese Paese:  USA

Lo stato della Virginia, ufficialmente denominato “Commonwealth della Virginia”, si trova nella regione Sud Atlantica degli Stati Uniti e conta oltre 8 milioni di abitanti, ma non dispone di grandi centri d’aggregazione urbani.

Nella capitale Richmond, ad esempio, vivono solo poco più di 220.000 abitanti, mentre la città più popolosa è Virginia Beach (450.000 abitanti), meta turistica assai conosciuta grazie alle sue lunghe spiagge ed alla presenza di centinaia di hotel, alberghi, motel, ristoranti a colorarne il lungomare.

Il clima dello Stato - con le dovute differenze stagionali - può essere definito mite durante tutto il corso dell’ anno ed il paesaggio nazionale è molto vario in quanto si possono ammirare sia bellissime spiagge affacciate sull’Atlantico sia le vette dei Blue Ridge Mountains.

La Virginia è uno degli Stati fondatori degli Stati Uniti d’America ed è oggi l’undicesimo più ricco di tutti gli States. Nel corso del 2015 il PIL è stato pari a circa 417 miliardi di dollari.

La ricchezza di questo Stato - soprannominato “The Old Dominion” dal re Carlo II per la sua apparente lealtà alla monarchia inglese durante la guerra civile inglese del XVII secolo - è dovuta ad una serie di fattori.

In primo luogo va sottolineato come ben il 56% di tutti i consumatori americani si trovino entro 1.200 km dai confini statali ed un ruolo importante è svolto dallo sviluppo della rete infrastrutturale della Virginia - 14 aeroporti commerciali, 5.470 km di ferrovie, 112.630 km di autostrade - che facilita comunicazioni e commerci.

In secondo luogo la Virginia ha la fortuna di poter contare su una forza lavoro istruita e poco costosa e questo è un elemento molto positivo in termini di competitività soprattutto per tutte le imprese operanti nel comparto manifatturiero. In effetti il settore è uno dei più sviluppati nello Stato ed in particolare si ha una consistente produzione di travi d’acciaio, pavimentazioni in legno, robot e motori per missili.

Dunque si intuisce come l’economia della Virginia sia positivamente influenzata da tutto il comparto hi-tech e non a caso the “The Old Dominion” si classifica al terzo posto in termini di fondi federali stanziati per ricerca e sviluppo, è uno dei quattro Stati dell’Unione dotati di basi aeronautiche da cui si effettuano lanci nello spazio sul suo territorio ed infine si contano circa 19.300 stabilimenti di imprese hi-tech.

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Oltre al settore manifatturiero che dà lavoro a circa 70.000 persone, ci sono altri settori molto importanti per l’economia nazionale fra cui citiamo: energetico, IT e logistica. In più, la prossimità dello Stato con la capitale degli States rende anche l’industria militare molto importante e, in una determinata area del Paese, quella dove sorge una delle sedi del Pentagono, si registra addirittura la più alta concentrazione di strutture militari di tutti gli USA.

Altri settori di punta dell’economia della Virginia sono automotive, farmaceutico, aerospaziale e cantieristica navale.

Che la Virginia sia uno Stato attrattivo per gli investimenti esteri è invece dimostrato dalla presenza di circa 750 imprese internazionali - originarie di oltre 40 Paesi diversi - sul territorio nazionale.

A tal proposito gli osservatori rilevano un ambiente profit-friendly con diverse ragioni che spingono le imprese a trasferirsi/stabilirsi sul territorio statale:

• Lavoratori meno costosi e più produttivi;

• Minore costo dell’elettricità a livello industriale;

• Livello di tassazione stabile da oltre 40 anni (1972);

• Numerosi incentivi e crediti di imposta che favoriscono investimenti e creazione di nuovi posti di lavoro nelle aree meno sviluppate del Paese.

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Per quanto concerne il commercio estero, la Virginia può essere considerata piuttosto interessante per le nostre PMI capaci di esportare prodotti per una cifra di poco inferiore al miliardo di dollari. I prodotti maggiormente esportati dall’Italia sono macchinari, attrezzature industriali e pezzi di ricambio per il settore automotive che, da soli, pesano per oltre il 50% sul totale dell’export.

Nello Stato - oltre alle numerose agevolazioni ed i vari incentivi - bisogna considerare inoltre le opportunità offerte dalle Free Trade Zone (FTZ) e dalle Technology Zone.

Le FTZ sul territorio nazionale sono 9 e concedono enormi vantaggi a chi decide di esportare qui i propri prodotti sia a livello fiscale che a livello logistico. Di particolare rilevanza è la non previsione di limiti di tempo per la permanenza delle merci immagazzinate all’interno delle FTZ e questo può costituire un importante vantaggio per gli esportatori che possono scegliere il momento più redditizio per introdurre i loro prodotti nel mercato americano.

Le Tehnology Zone sono invece delle aree tecnologiche create dalle amministrazioni locali - attraverso decreto - per attrarre investimenti e favorire la crescita di determinati settori industriali. Le attività imprenditoriali che si sviluppano all’interno di queste aree possono ottenere, per un massimo di dieci anni, permessi locali, particolari trattamenti fiscali ed incentivi che ogni Technology Zone stabilisce autonomamente.

In conclusione la Virginia ha tutte le carte in regola per attrarre investimenti a livello globale grazie alla felice combinazione di una serie di fattori - regole business friendly, presenza di forza lavoro qualificata e bassa imposizione fiscale - che la rendono terreno fertile per il business e possibile meta per le imprese italiane che guardano con interesse al grande mercato statunitense.

Fonte: a cura di Exportiamo, di Marco Sabatini, redazione@exportiamo.it

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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