Food Made in Italy, la svolta viene dai mercati asiatici

Food Made in Italy, la svolta viene dai mercati asiatici

23 Luglio 2016 Categoria: Food & Beverage

La buona tavola, è senza dubbio uno dei patrimoni più grandi su cui il Belpaese può contare ma siamo proprio sicuri di riuscire a valorizzarlo nella maniera più adeguata?

I dati sull’export di cibo Made in Italy, pur in espansione (+2% circa), offrono più di un motivo di riflessione specialmente se si opera un confronto con i risultati ottenuti da altri Paesi che avrebbero certamente più di qualche ragione per invidiare la nostra cultura culinaria.

Ebbene sì, francesi, americani e (udite udite!) tedeschi stanno dimostrando una crescente capacità di penetrare i mercati internazionali spesso a discapito dei prodotti nostrani ed è per questo che l’obiettivo dei 50 miliardi annui di export del settore agroalimentare sembra debba essere rimandato dal 2020 al 2024.

Questo è quanto sostiene la piattaforma Agrifood Monitor che evidenzia come la chiave per il rilancio italiano sia un piano investimenti mirati su mercati a più alto tasso di crescita economica come quelli asiatici, in virtù del fatto che ancora oggi siamo troppo dipendenti dai mercati comunitari sui quali accumuliamo ben il 63% dei nostri ricavi del comparto Food&Beverage.

Oggi il valore del nostro export agroalimentare è pari a solo il 50% di quello francese e vale solo il 12,5% di quello a stelle e strisce: fare di meglio è un dovere imperativo viste le eccellenze che caratterizzano le nostre produzioni agroalimentari!

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