Nell’attuale contesto globale del settore agro-alimentare il Perù vuole essere protagonista. L’importanza strategica del Paese per il settore é la rilevanza sempre maggiore che ha assunto nel tempo la manifestazione ExpoAlimentaria di Lima, dedicata ai prodotti agroalimentari e ai macchinari per l’industria alimentare, ormai vero e proprio punto di riferimento oltre che per il mercato interno, anche per l’intero continente americano, dal Canada al Sud America.

L’edizione 2015, svoltasi nell’agosto scorso, ha confermato e visto accrescere le presenze di visitatori e buyer. 

Nell’attesa dei dati ufficiali già nel 2014 i numeri sono stati interessanti e in crescita, registrando la partecipazione di 654 espositori, di cui il 24% stranieri, mentre sono stati oltre 30.000 i visitatori.

L’Italia non si é lasciata sfuggire l’occasione e grazie all’organizzazione e al supporto dell’ICE-Agenzia, 13 aziende del settore dei macchinari per l’industria agroalimentare, attrezzature per la lavorazione di frutta, verdura, prodotti ittici, confezionamento e prodotti alimentari sono state tra le protagoniste dell’evento. 

La partecipazione italiana é stata completata poi dalla presentazione - nell’ambito del quadro più generale dell’Anno della Cultura italiana in America Latina - della prossima edizione di Fruit Innovation di Fiera Milano, in programma nel 2016.

Il Paese Sudamericano offre ampi spazi di opportunità per le imprese italiane del settore anche grazie all’importante impulso dato alla crescita dell’interscambio con l’entrata in vigore nel 2013 dell’Accordo Commerciale Ue-Perù.

Il terreno é fertile nel paese andino, grazie a tassi annuali di crescita di estrema rilevanza legati all’evoluzione dinamica della domanda interna del 2,5% e una crescita del PIL del 2,4%.

Gli investimenti che gli ultimi dati registrano in diminuzione (-1,5%) -  principalmente per alcune problematiche del settore minerario - sono stimati in forte recupero nel periodo 2015-2016 con la realizzazione di progetti di investimento per oltre 32 miliardi di dollari.

Certamente il settore agro-alimentare é uno degli assi portanti dell’economia Peruviana. Nell’ultimo anno la crescita é stata interessante (+1,4%), ma le previsioni per il 2015 sono più che positive (+2,6%) in linea con il trend emerso negli ultimi 5 anni.

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La componente agroindustriale dell’economia peruviana invece, si struttura su due tipi di offerte.

Un’offerta primaria, ormai consolidata nel tempo, rappresentata da caffé , zucchero di canna, cotone, mais, patate, riso e banana e un’offerta più moderna, varia ed industrializzata che trova nei processi di coltivazione, raccolta, conservazione e trasformazione del prodotto la sua principale valenza.

Cresce in linea con la tendenza mondiale anche l’attenzione per la certificazione di prodotti biologici (caffé , cacao, banano).

Per quanto riguarda le importazioni, nel 2014 il Perù ha importato macchinari per l’agroindustria per oltre 227 milioni di dollari, di cui il 49% costituito da macchine per l’industria delle bevande, il 24% per l’industria alimentare, il 9% per la panetteria, la pasticceria e la pasta, l’8% per l’industria dello zucchero e dei confetti e il 3% per l’industria della lavorazione delle carni.

Sul fronte export, invece, il Paese latino é leader internazionale nell’export mondiale di asparagi, III^ al mondo per il mango, IV^ per l’avocado e V^ per l’uva da tavola. Inoltre ha registrato una grande crescita il settore dei piccoli frutti e dal gennaio al novembre di quest’anno l’export di mirtilli ha registrato un’impennata dell’84% in termini di volume, passando da 1.129,765 a 2.080,782 tonnellate.

Data la forte domanda dei mercati internazionali é di rilevanza strategica la produzione di uva da tavola destinata all’export che cresce soprattutto sui mercati asiatici e in particolare in Cina (+14%), tanto da portare le regioni del nord del Paese a convertire e incrementare esponenzialmente le superfici coltivate di questo frutto.

Le regioni di Piura, Lambayeque e La Libertad con un estensione pari a 9.300 ettari di uva da tavola hanno superato quelli della regione meridionale di Ica con 9.200 ettari storicamente e tradizionalmente votati alla produzione viticola e cuore nevralgico dell’economia del Paese.

Con 84 zone di biodiversità (sulle 104 riconosciute a livello mondiale) e 28 microclimi diversi, l’aumento del potere di acquisto della popolazione, il boom gastronomico e il riconoscimento internazionale del cibo peruviano e, non da ultimo l’elezione a migliore destinazione culinaria dal World Travel Award, il Perù oggi - con tassi di crescita di circa il 20% annuo - é un obiettivo prelibato per il nostro export agro-alimentare e il “Made in Italy” con i suoi prodotti di alta qualità può certamente esprimersi al meglio.

Fonte: a cura di Exportiamo, di Annarita Summo, redazione@exportiamo.it

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