Affermare di rappresentare “The Biggest Stone Community” non è un’esagerazione, un’iperbole retorica o un eccesso di autostima se si parla di Marmomacc, appuntamento fieristico internazionale leader nel mondo per l’industria lapidea che apre i battenti oggi a Verona (fino al 3 ottobre) con l’attesissima cinquantesima edizione e numeri da record con la presenza di oltre 1.500 espositori per 2/3 internazionali (569 italiani e 933 esteri) provenienti da 55 nazioni su 77.100 metri quadrati di superficie espositiva, e con più di 60.000 operatori attesi da oltre 140 Paesi.

L’evento – tra le manifestazioni più importanti realizzate dall’ente fieristico scaligero - esprime l’eccellenza del manifatturiero italiano e nell’edizione di quest’anno assume una dimensione ancora più internazionale grazie al Piano di Promozione Straordinaria dei Grandi Eventi fieristici realizzato dall’ICE-Agenzia in collaborazione con Confindustria Marmomacchine e Veronafiere.

Come già segnalato in occasione della recente presentazione della manifestazione, quest’anno ad attendere visitatori ed espositori ci sarà un articolato programma di azioni ad alta portata strategica, a favore di un settore che ha saputo rispondere in maniera dinamica alla crisi e che vince la competizione sui mercati internazionali sia sul lato prodotto che sul versante della tecnologia.

Nel complesso l’industria lapidea italiana fattura circa 4 miliardi di euro ed è animata dalla passione di 3.340 aziende capaci di dare occupazione a circa 33.700 addetti.

Naturalmente come sempre anche in questo caso i numeri vengono in soccorso e se nel 2014 la produzione complessiva ha superato i 3,84 miliardi di euro con una quota destinata all’export pari al 75%, i recentissimi dati sul primo semestre 2015 denotano una dinamica ancora più favorevole con una crescita rispetto al 2014 del 5,8% per i materiali e del 28,8% per le macchine e le attrezzature per estrazione e lavorazione del marmo.

Il mercato internazionale dei materiali lapidei coinvolge produttori e trasformatori di pietre naturali e marmi, con un’elevata attenzione allo sviluppo delle tecnologie per la lavorazione dei materiali, spesso determinanti nel consolidare vantaggi competitivi per le aziende produttrici.

Per il segmento prodotto assume una rilevanza sempre più strategica il canale della A&D community rappresentato da architetti ed interior designer con ruoli decisionali nell’ambito di grandi progetti nei segmenti residenziale, hospitality, commerciale e delle grandi infrastrutture per la collettività.

A fare la differenza è la capacità di affermare un approccio integrato evoluto, in grado di promuovere il prodotto italiano con un’idonea formazione a progettisti ed architetti per gli utilizzi indoor ed outdoor secondo le specifiche esigenze di progetti strutturati, oltre ad una preparazione al servizio pre e post vendita da parte delle aziende italiane esportatrici.

Nel settore della lavorazione del marmo c’è un forte impegno invece ad affiancare le aziende con un’intensa attività di formazione dei potenziali acquirenti esteri, al fine di rafforzare l’immagine di eccellenza ed il grado di specializzazione tecnologica raggiunto dalle aziende italiane.

Si insiste molto sul valore di un prodotto naturale come la pietra, che attraverso le nuove tecnologie si presta ad essere trasformata in opere di design e architettura che divengono vere e proprie opere d’arte, grazie al continuo sforzo delle aziende italiane di rinnovarsi e puntare su design, ricerca tecnologica e innovazione.

Già dallo scorso 28 settembre è in corso un maxi incoming di delegazioni estere all’interno del Programma di formazione “Italian Stone Design and Technology Conference” che prevede la partecipazione di 100 top buyer interessati alle tecnologie e ai macchinari italiani e 100 architetti, progettisti e designer, alla ricerca di marmi e pietre Made in Italy da utilizzare nei grandi progetti all’estero.

Architetti e Designer saranno coinvolti in un programma di formazione professionale di alto livello, accreditato ufficialmente presso i massimi ordini degli architetti di USA, UK, Canada, Sudafrica, Australia, che prevede una serie di workshop alternati da visite presso le aziende del territorio per approfondire la conoscenza del prodotto lapideo e della sua versatilità d’impiego nei progetti architettonici più attuali.

I buyer interessati alle tecnologie saranno affiancati da docenti professionisti specializzati nella materia e coinvolti attraverso un programma di alta-formazione professionale sulle tecnologie di estrazione e trasformazione delle pietre autenticamente naturali e sulle varietà litologiche e stereometriche dei materiali oggi prodotti, trasformati e commercializzati dalle imprese tecno-marmifere italiane. Il programma prevede - oltre alle lezioni frontali - visite che coinvolgono gli espositori della fiera Marmomacc, i siti estrattivi e produttivi di aziende italiane rappresentative del territorio.

In fiera è stata inoltre allestita la mostra “The Italian Stone Theatre”: un vero e proprio teatro espositivo che coinvolge non solo il materiale lapideo, ma anche i macchinari e la tecnologia per una vera e propria area dedicata all’innovazione: la genialità di designer e progettisti - anche internazionali - è qui abbinata alla professionalità, alle capacità realizzative, alle competenze tecniche e produttive di macchinari e aziende italiane.

Infine, debutta l’International Stone Summit, la prima conferenza mondiale dedicata alla pietra naturale che riunisce le principali associazioni internazionali dell’industria lapidea e giornalisti internazionali che, in una due giorni di focus panel, produrranno un position paper che esprime lo stato dell’arte del mercato globale del settore lapideo, occasione per affermare la leadership italiana nel settore ed illustrare i principali dossier settoriali e i progetti sviluppati dal Governo Italiano nel mondo.

Questa 50^ edizione in questo 2015 oltre a rappresentare un approdo è al contempo un punto di ripartenza per una manifestazione mai stanca di stupire e sempre pronta a superarsi, simbolo della leadership italiana in un settore dove per alcuni versi le nostre competenze e le nostre eccellenze sono – per ora e per questo motivo non bisogna abbassare la guardia – inarrivabili.

Fonte: a cura di Exportiamo, di Antonio Passarelli, redazione@exportiamo.it

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