Più volte ci siamo soffermati sull’Egitto di Al-Sisi che dal primo momento si é impegnato a dimostrare di saper coniugare stabilità politica e crescita economica all’interno di una regione segnata da conflitti e tensioni.

E’ indubbio infatti come in questo momento storico, il ruolo dell’Egitto sia sempre più importante al centro di un arco di tensioni non solo irrisolte, ma anche crescenti. La situazione appare sempre più pericolosa ed esplosiva e lo scompiglio nel mondo intero è palpabile dopo gli attentati del 13 novembre che alimentano incertezza e paura e puntano ad un’omologazione di questi sentimenti su scala globale.

Molte le contraddizioni e le variabili da considerare nel percorso compiuto negli ultimi anni dal paese, e non manca anche chi a giusta ragione, definisce l’Egitto di oggi una “Democrazia Militare” dal momento che l’esercito si configura come l’ alleato fondamentale nell’opera riformatrice e, come la storia recente ha dimostrato, per qualsiasi successo politico in Egitto. L’Esercito dunque riveste un ruolo preponderante nelle dinamiche politiche all’interno del paese e Al-Sisi ne ha fatto un partner fondamentale, senza dimenticare che il Presidente egiziano è lui stesso un militare.

La coscienza però che l’informazione, la comunicazione e la promozione siano fondamentali per creare un clima di fiducia intorno a sè e far conoscere al mondo le proprie peculiarità è importante e necessaria.

Al giorno d’oggi non si può prescindere da questa leva strategica, dall’utilizzo del web e dalla realizzazione di prodotti che siano in grado innanzitutto di emozionare e catturare l’attenzione, oltre che essere veicolati sui giusti canali.

L’obiettivo del nuovo Egitto è quello di attrarre investimenti e consolidare sempre di più la sua leadership regionale ponendosi come partner credibile e affidabile nell’area, ma è anche quella di promuovere lo sviluppo economico capace di creare un reale benessere per una popolazione martoriata da anni travagliati.

Nei giorni precedenti gli attentati parigini, il Consolato Generale dell’Egitto a Milano ha “circolarizzato” un invito a dare uno sguardo al video “New Egypt, Old Friends” realizzato dalla QCPTV.

L’obiettivo di questo video è far comprendere i cambiamenti in atto nel Paese, un nuovo Paese che non dimentica la propria storia e le proprie tradizioni e che vuole un futuro migliore per la sua giovane popolazione puntando su innovazione e sviluppo. Una carrellata di emozioni, voci e visioni, uno spot sui mega progetti di investimento promossi negli ultimi anni e le grandi opere realizzate e in via di realizzazione, a partire dall’ allargamento del Canale di Suez, passando per il Grand Egyptian Museum o per i mega resort che popolano le coste del Mar Rosso con standard di confort e lusso tra i più alti al mondo.

Insomma l’immagine che emerge è quella di un paese dinamico cosciente dei propri asset, dei propri punti di forza e pronto ad aprirsi agli investimenti stranieri, un partner che vuole essere sempre più credibile e affidabile.

Per quanto riguarda le relazioni bilaterali, sta a noi saper cogliere le nuove opportunità e confermare l’importanza di una relazione privilegiata e strategica che l’oggi dimostra essere sempre più necessaria e possibilmente onnicomprensiva. Secondo stime SACE l’export italiano verso l’Egitto potrebbe raggiungere i 4-5 miliardi di euro entro il 2019 se si riuscirà a cogliere a pieno la domanda di beni da importare dell’Egitto, al contempo cresce sempre di più la cooperazione e la promozione di partenariati con il paese. Nei primi otto mesi del 2015 le nostre esportazioni, dopo un biennio in flessione, tornano a crescere in maniera rilevante (+7,3%) mentre le recenti scoperte dell’ENI, aprono orizzonti di collaborazione sempre più strategica e reciprocamente vantaggiosa. Si tratta di incasellare le giuste complementarietà.

Tutto ciò, se realmente messo a sistema, premierà sempre di più anche il nostro “azzardo politico” iniziale su Al-Sisi, non proprio il simbolo dello spirito che ha animato le “Primavere Arabe” (alla prova dei fatti effimero e disorientante), quanto piuttosto l’emblema di un ritorno alla realtà e al pragmatismo.

Buona visione!



Fonte: a cura di Exportiamo, di Antonio Passarelli, redazione@exportiamo.it

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