La 18° edizione di Cibus che oggi apre le porte al mondo intero, si presenta con una adesione senza precedenti delle maggiori aziende alimentari italiane e con un’esposizione che copre tutti i settori tradizionali del comparto e tutte le nuove tendenze dell’offerta alimentare.

Questa mattina infatti presso la Sala Pietro Barilla, si terrà il convegno di apertura ed il taglio del nastro, alla presenza di Maurizio Martina, Ministro delle Politiche Agricole; Beatrice Lorenzin, Ministro della Salute; Ivan Scalfarotto, Sottosegretario al Ministero dello Sviluppo Economico; Luigi Scordamaglia, Presidente di Federalimentare; Gian Domenico Auricchio, Presidente di Fiere di Parma; Stefano Bonaccini, Presidente della Regione Emilia-Romagna.

Il Salone Internazionale dell’Alimentazione proseguirà fino al 12 maggio e sulla scia del dopo Expo i numeri in questa edizione sono da record con circa 3.000 espositori su un’area espositiva complessiva di 130.000 metri quadri, 70.000 visitatori attesi, di cui 15.000 dall’estero e si attende l’arrivo di 2.000 top buyer da ogni continente, con un investimento complessivo di oltre 3 milioni di euro, grazie anche all’importante contributo da parte del Governo - attraverso il Ministero dello Sviluppo Economico - nel quadro del programma promozionale del “Made in Italy” agroalimentare “The Extraordinary Italian Taste” fortemente voluto dal cavallo di ritorno Carlo Calenda pronto a presiedere ora il gradino più alto del Ministero dello Sviluppo Economico dopo la piccola parentesi a Bruxelles.

Sotto i riflettori eccellenze e novità da tutti i settori tradizionali a partire da carni e salumi, formaggi e latticini, gastronomia ultrafresco e surgelati, passando per pasta, conserve, condimenti, prodotti dolciari e da forno, bevande, prodotti tipici e regionali, e in questa edizione grande spazio verrà dedicato ai prodotti vegetariani e vegani caratterizzati dall’ etichetta “VEG” che segnalerà gli stand di queste categorie, ma anche ai prodotti biologici e a quelli con meno grassi, meno sodio e senza glutine. Tra le novità vanno inoltre segnalate la sezione dedicata ai prodotti freschi e freschissimi, quella dedicata all’ittico ed una ai prodotti certificati Halal e Kosher.

Forte di un’expertise di oltre 35 anni, sviluppata ulteriormente nel semestre di Expo2015 con l’arrivo di centinaia di top buyer esteri nel padiglione “Cibus è Italia”, Cibus si conferma come la piattaforma per eccellenza dell’industria alimentare per incrementare gli scambi con i mercati esteri proprio perché come ha dichiarato la Brand Manager dell’evento, Elda Ghiretti presentando questa edizione:

“Cibus 2016 si conferma la fiera alimentare più conosciuta e rilevante in Italia e nel mondo. L’adesione delle aziende alimentari è fin qui numerosa ed entusiasta. Sanno di trovare una piattaforma che si modella in tempo reale alla domanda del mercato, sia in termini di innovazione che di tipicità. Gioca a nostro favore anche l’incredibile esperienza dei 6 mesi in Expo, col padiglione “Cibus è Italia” che ha ospitato centinaia di buyer esteri.

I comparti storici di Cibus sono affollati da tanti espositori, in parte nuovi in parte che tornano dopo qualche assenza ma ospitiamo anche new entry come il fresco, il freschissimo con nuovi players della 4° gamma, l’ittico, lo showcase dei prodotti italiani Halal/Kosher. Cibus è ormai una kermesse con centinaia di show cooking, degustazioni, eventi di ogni tipo, oltre a 25 convegni e workshop”.

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In concomitanza con l’evento fieristico si terrà anche il “World Food Research and Innovation Forum” animato da esperti provenienti da tutto il mondo per discutere sulle sfide per l’alimentazione del pianeta, la legacy di Expo Milano 2015 e la Carta di Milano, l’agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile e gli impegni assunti dalla comunità internazionale per vincere le sfide sul cambiamento climatico che vedrà la partecipazione dello stesso ministro Martina. Nel pomeriggio, sempre nella sala “Pietro Barilla”, si terrà l’assemblea annuale di Federalimentare, la Federazione italiana dell’industria alimentare, intitolato: “Made in Future - Il food and beverage italiano tra tradizione ed innovazione” che vedrà, tra gli altri, gli interventi dei rappresentanti del governo già presenti all’inaugurazione.

Soddisfatto naturalmente Gian Domenico Auricchio, Presidente di Fiere di Parma che presentando l’edizione 2016 ha ribadito portata e eccezionalità dell’evento:

“Cibus è una fiera in continua crescita per il volume d’affari che genera, per notorietà internazionale ed anche come numeri: gli espositori aumentano dell’11% rispetto alla precedente edizione e i metri quadrati lordi d’esposizione dell’8%. Il quartiere fieristico è sempre più moderno e funzionale: all’ingresso ovest è stato rimontato il padiglione che ha ospitato CIBUSèITALIA ad Expo2015 offrendo un ingresso di oltre 1.300 mq; i parcheggi antistanti a questo ingresso sono stati totalmente asfaltati e l’esterno dei padiglioni è stato rimodellato da un ammodernamento grafico”.

Expo 2015 ha posto i riflettori sull’eccellenza e sull’unicità dell’industria alimentare italiana che continua la sua scalata sui mercati internazionali con il valore dell’export dei principali prodotti agroalimentari nel 2015 arriva a 29 miliardi di euro, con 5,7 miliardi di euro, rappresentato dall’export di vino, mosti e aceti, il settore più redditizio.

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Le esportazioni totali di prodotti agroalimentari italiani - secondo un’indagine condotta da Federalimentare su dati Istat del 2015 - hanno raggiunto i 37 miliardi di euro una cifra importante e che potrebbe rendere credibile l’obiettivo di 50 miliardi di euro che l’industria agroalimentare italiana cercherà di raggiungere nel 2020.

Siamo ancora lontani dai 71,1 miliardi di euro della Germania e dai 60,5 miliardi della Francia, mentre i principali importatori di prodotti alimentari italiani sono Germania (4,5 miliardi di euro), Stati Uniti (3,5 miliardi) e Francia (3,2 miliardi).

Nel futuro imminente bisogna prestare attenzione per raggiungere “quota 50”, obiettivo ambizioso ma realistico, a due scenari in continua evoluzione ovvero i mercati extra-Ue, in primis quello asiatico e quello americano, e la conquista dei nuovi consumatori, gli ormai noti “millennials”, da intercettare attraverso il marketing digitale.

Luigi Scordamaglia, Presidente di Federalimentare non ha dubbi sull’essenza della kermesse parmense, quale specchio dell’eccellenza e dell’unicità dell’industria agroalimentare italiana e, presentando questa edizione 2016, ha tracciato un profilo di prospettiva con lo sguardo rivolto al raggiungimento della “quota 50”:

“In termini qualitativi, di valore aggiunto e conseguentemente di prezzi riconosciuti ai nostri prodotti sui mercati internazionali, l’esportazione agroalimentare italiana non ha concorrenti. Il traguardo di 50 miliardi di euro a fine decennio garantirebbe un aumento degli occupati diretti e indiretti di circa 100.000 unità e permetterebbe al Made in Italy alimentare di entrare nella leadership europea colmando in parte il gap con gli altri Paesi. Con un 6-7% di aumento dell’export l’anno, l’obiettivo è alla nostra portata.

Oggi la sfida è quella di trasformare quei progetti capaci di creare occupazione e ricchezza, in investimenti e in risultati in termini di esportazione del food and beverage italiano per consolidare un trend di crescita positivo. E se Expo ha consacrato nel mondo il modello alimentare italiano come modello di riferimento internazionale, quest’edizione record di Cibus sarà l’occasione per ribadirlo. Stiamo già guardando oltre, per rafforzare in futuro la presenza internazionale di questa manifestazione con modalità che diano sempre più servizi e vantaggi competitivi alle aziende italiane che promuovono i loro prodotti nel mondo”.

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Questa edizione di Cibus rappresenta senza dubbio un’ulteriore tappa nell’evoluzione della fiera da leader di settore, a piattaforma permanente di conoscenza e promozione per supportare l’export agroalimentare italiano come dimostra il lavoro svolto accompagnando le imprese alimentari italiane nelle più importanti fiere internazionali di settore (da Pechino a Bangkok, da Chicago a San Francisco) e organizzando road show (Tokio, Dubai, Singapore) e incontri con i buyer esteri nel Cibus Market Check (da Mosca a New York, da San Paolo a Shanghai) e la sfida per tutti è rendere Cibus una piattaforma permanente per la promozione all’estero a disposizione del food “Made in Italy” e delle istituzioni.

Come ogni anno e com’è tradizione, saranno centinaia le innovazioni di prodotto che saranno presentate a Cibus a testimonianza del grande dinamismo delle aziende italiane che punta a conquistare nuove spazi sui mercati esteri, così come a contribuire al rilancio dei consumi interni nel nostro Paese. Cresce l’attenzione anche in questo caso per i prodotti biologici, gluten free e vegani come pure il ricorso a packaging più rispettosi dell’ambiente e le informazioni dettagliate sui nuovi prodotti sono già disponibili sul sito Cibus.it dal 6 maggio.

Rinnovato ed ampliato anche il Fuorisalone, il programma di attività nelle strade e nelle piazze di Parma con Cibus in Fabula, già in piazza dal 30 aprile e fino al 20 maggio con 13 opere di street art su tele monumentali di 70mq realizzati da artisti internazionali e curate dal creativo multidisciplinare Felice Limosani esposte all’Ospedale Vecchio di Parma che saranno messe all’asta a favore della ONG Oxfam Italia che in 90 Paesi sviluppa progetti per una vita sostenibile e per il diritto all’acqua.

Come ogni anno poi il Fuorisalone prevede degustazioni, spettacoli, animazione per bambini, cabaret, e tanto altro e infine, la cornice di Cibus è stata ritenuta la più opportuna dal Sistema Parma per invitare i delegati delle Città Creative UNESCO per la Gastronomia, il network in cui la città ducale è stata ammessa nel dicembre scorso e che annovera altre 17 realtà, dagli Stati Uniti alla Cina, dal Brasile alla Corea del Sud, dalla Norvegia alla Spagna con la rappresentanza UNESCO che si tratterrà a Parma per quattro giorni e visterà anche Cibus2016.

Insomma tutto pronto, tutto è già in movimento e tutto è proiettato come sempre nel futuro e Cibus 2016 si conferma la Fiera dell’alimentare italiano, riuscendo a racchiuderne al suo interno eccellenza, saper fare, modernità e tradizione insieme.

Fonte: a cura di Exportiamo, di Antonio Passarelli, redazione@exportiamo.it

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