L’ISTAT ha diffuso oggi i dati sul commercio estero relativi al mese di giugno 2016 che descrivono un rallentamento delle vendite di Made in Italy (-0,4%) rispetto al mese di maggio. E’ il secondo calo congiunturale consecutivo dopo la seppur lieve contrazione (-0,2%) registrata lo scorso maggio rispetto al mese di aprile. L’andamento dell’import risulta invece stazionario mentre il surplus commerciale scende di 300 milioni e si attesta a 4,7 miliardi di euro, comunque ampiamente superiore rispetto a quello di giugno 2015 (+2,8 miliardi).
Il calo delle esportazioni è dovuto ad una flessione degli acquisti da parte dei Paesi Ue (-0,9%) solo parzialmente compensato dalle accresciute vendite verso i Paesi extraeuropei (+0,3%). A livello merceologico bene i prodotti energetici (+4,7%) e i beni strumentali (+0,8%) mentre sono rilevati in discesa beni di consumo (-1,3%) ed i beni intermedi (-1,2%).
Nel secondo trimestre dell’anno, rispetto al periodo gennaio-marzo 2016, entrambi i flussi di interscambio commerciale risultano in crescita (export +2,4%, import +1,8%) con incrementi più consistenti delle vendite verso Paesi comunitari (+2,9%) rispetto a quelli extra Ue (+2,1%). La categoria merceologica che registra un incremento più interessante è costituita dai prodotti energetici (+15,2%).
Rispetto ad un anno fa invece la flessione delle vendite (-0,5%) è determinata esclusivamente dall’area extra Ue (-2,8%), mentre l’area Ue (+1,3%) risulta in crescita. Nel confronto con l’anno scorso si vendono molti meno prodotti petroliferi raffinati (-34,7%) mentre ottime performance registrano mezzi di trasporto, autoveicoli esclusi (+11,9%) e prodotti dell’agricoltura, della silvicoltura e della pesca (+8,1%).
A giugno 2016 si registra un calo tendenziale delle esportazioni verso Paesi MERCOSUR (-18,2%), Turchia (-12,6%) e Belgio (-11,2%) mentre aumentano le vendite verso il Giappone (+17,0%) e Repubblica Ceca (+7,8%). Si segnala che a giugno 2016 la flessione tendenziale dell’import (-6,1%) è il risultato di un calo degli acquisti italiani da Paesi dell’area extra Ue (-13,0%) ed in particolare da una consistente riduzione dell’import di prodotti energetici (-27,6%).
L’avanzo commerciale nei primi sei mesi dell’anno ha toccato quota 23,3 miliardi (+35,5 miliardi al netto dei prodotti energetici).
I dati Eurostat disponibili per i primi cinque mesi dell’anno indicano per le esportazioni italiane un tasso d’incremento rispetto allo stesso periodo del 2015 pari allo 0,1%, identico a quello dell’Area euro. Il contributo dell’Italia alle esportazioni dell’Area euro è stabile (11,1%), mentre sono in aumento quelli di Germania (da 32,0% a 32,5%), Francia (da 12,2% a 12,3%) e Spagna (da 6,8% a 7,0%).
Fonte: a cura di Exportiamo, di Marco Sabatini, redazione@exportiamo.it
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