L’export continua ad essere una delle componenti più dinamiche dell’economia italiana ed anche a maggio 2017 prosegue la crescita delle vendite di Made in Italy all’estero (+1,2%) accompagnata anche da un aumento delle importazioni ancor più consistente (+3,2%).

Questo è quello che si legge nella stima preliminare dell’Istat sul commercio estero relativa al mese di maggio.

L’incremento dell’export è il frutto di un aumento delle vendite più marcato verso i mercati extra Ue (+2,2%) rispetto a quelle all’interno del Vecchio Continente (+0,4%) con tutti i raggruppamenti principali di industrie che esibiscono perfomance positive eccezion fatta per il comparto energetico (-16,7%).

Se si considera una prospettiva trimestrale (marzo-maggio 2017) l’aumento dell’export è ancor più sostanzioso ed arriva a toccare il 2% ma la crescita, in questo caso, è più intensa è per i Paesi comunitari (+2,5%) rispetto a quelli extra europei (+1,5%).

Il dato migliore tuttavia riguarda la crescita delle vendite di prodotti nostrani rispetto a maggio 2016 che si attesta su un invidiabile +13,1% che coinvolge sia l’area extra Ue (+13,9%) sia quella Ue (+12,6%) a cui si aggiunge un aumento dell’import molto importante (+17,5%).

Ma quali settori stanno trainando la crescita del nostro export?

Vanno molto bene metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti (+15,5%), macchine e apparecchi n.c.a. (+12,2%) e prodotti tessili e dell’abbigliamento, pelli e accessori (+9,1%).

Dettaglio Paesi

Come si vede nella nostra infografica fra i mercati in cui si registra un incremento maggiore nella richiesta di prodotti italiani spiccano Paesi MERCOSUR (+38,1%), Cina (+35,1%), Russia (+26,6%), Polonia (+17,5%) e Romania (+17,4%). D’altra parte l’incremento dell’import (+17,5%) è determinato principalmente dal forte incremento degli acquisti dal Giappone (+125,1% dovuto anche all’acquisto di mezzi di navigazione marittima).

In calo invece il surplus commerciale che a maggio 2017 è di 4,3 miliardi, 700 milioni di euro meno rispetto a quanto registrato a maggio 2016, per effetto di un aumento delle importazioni sensibilmente più marcato rispetto a quello dell’export.

Fonte: a cura della Redazione di Exportiamo, redazione@exportiamo.it

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