Secondo la classifica Global Retail Development Index 2017 (GRDI) di AT Kearney, nell’anno in corso l’India si posiziona al primo posto fra i Paesi più dinamici nel settore della grande distribuzione migliorando la sua performance rispetto ad un anno fa, quando occupava la seconda posizione.

La top five è completata da Cina, Malesia, Turchia e Emirati Arabi ed il dato che attira immediatamente l’attenzione è come l’Asia domini questo speciale ranking occupando tre delle prime 5 destinazioni. La combinazione vincente del Continente è data un mix fra vasta popolazione ed elevati tassi di crescita.

Un’altra area del mondo che ottiene risultati interessanti è quella del MENA (Middle East and North Africa) che posiziona due Paesi - Turchia ed Emirati Arabi Uniti - fra i cinque mercati più attraenti al mondo nel comparto retail.

Secondo la GRDI, l’Africa rimane il continente che è rimasto più indietro nel settore retail mentre i Paesi del Golfo come Arabia Saudita ed Emirati Arabi stanno sperimentando una crescita che in taluni casi può esser definita vertiginosa.

Va certamente sottolineato che a fornire una forte spinta al mercato del retail in molti Paesi è stato l’incredibile incremento degli acquisti di smartphone: +192% in Cina, +151% in Vietnam, +121% in India e +87% in Nigeria.

India

L’India con una popolazione di un miliardo e 33 milioni abitanti, un Pil di $ 8721 miliardi e con un fatturato del settore retail pari a circa 2000 miliardi rappresenta oggi il più grande mercato al dettaglio a livello mondiale. L’emergere della classe media, il crescente fenomeno di urbanizzazione, la forte inclinazione dei consumatori locali verso i prodotti occidentali, il cambio del modello nei format distributivi e l’adozione di mirate politiche governative rappresentano i principali driver di sviluppo di un comparto dal potenziale esplosivo, in grado di attrarre un numero sempre più consistente di investitori stranieri.

Nel 2017 il Pil indiano dovrebbe crescere del 7,4% per poi salire fino al 7,6% l’anno successivo e questa crescita dovrebbe portare il settore retail a raddoppiare il suo valore già entro il 2020, anche grazie anche alle politiche messe in campo dall’esecutivo in carica.

Si prevede inoltre che il settore dell’e-commerce indiano crescerà del 30% e che possa raggiungere i 48 miliardi di USD entro il 2020.
Fra i beni che hanno un maggiore mercato ci sono smartphone, cellulari, tablet, accessori per cellulari, prodotti per la salute ed il benessere.

Il made in Italy dovrebbe dunque concentrare maggiormente i propri sforzi su un Paese come quello indiano dal potenziale enorme: anche perché le politiche inaugurate dal nuovo Governo Modi negli ultimi mesi hanno l’obiettivo di riportare la crescita sugli stessi livelli sperimentati alcuni anni fa.

Nel 2016 l’interscambio italo-indiano ha raggiunto la quota di 7,53 miliardi di euro (+2,3% rispetto al 2015), con le esportazioni italiane che si sono attestate su una cifra pari a 3,3 miliardi di euro.

Infine si segnala che nei primi due mesi del 2017 (gennaio-febbraio) l’interscambio fra Roma e New Delhi è cresciuto del 17,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.

Cina

Nonostante il rallentamento dell’economia cinese nel 2016 (cresciuta “solo” del 6,7%) il retail è rimasto un settore di grande successo tanto che si prevede che ben il 70% della crescita economica di Pechino relativa all’anno in corso sarà determinata da questo settore.

La Cina inoltre è il più grande mercato e-commerce del mondo (vale il 14% del totale del mercato retail cinese) e per questa ragione la maggior parte dei brand internazionali si stanno focalizzando sulla vendita online.

Malesia

La Malesia è il terzo maggior mercato “emergente” al mondo dopo Cina e India e costituisce per le aziende una piattaforma d’accesso strategica all’intero continente asiatico.
Il PIL di Kuala Lumpur è cresciuto del 4,3% nel 2016, in misura inferiore rispetto al + 5% del 2015, ma il settore retail mantiene ottime prospettive nel medio lungo periodo, grazie alle politiche del governo d’attrazione degli investimenti stranieri e volte anche a far crescere il settore turistico (l’obiettivo è arrivare a 36 milioni turisti nel 2020).

Pertanto, molte aziende straniere tra cui i retailer giapponesi, stanno investendo nell’apertura di numerosi negozi in questo Paese.

Infine vanno evidenziate le previsioni relative al settore e-commerce malesiano, il cui giro d’affari dovrebbe crescere di oltre il 20% entro il 2020: un motivo in più per l’Italia per provare a sfruttare al massimo le opportunità offerte dall’area - dal momento che il Belpaese è, in questi anni, rimasto indietro rispetto ai suoi competitor occidentali.

Fonte: a cura di Exportiamo, di Morvarid Mahmoodabadi, redazione@exportiamo.it

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