Dopo aver parlato, la scorsa settimana di WhatsApp Business, oggi approfondiamo la conoscenza di un altro strumento messo a disposizione da una celebre app di messaggistica istantanea, Telegram for Business.

Telegram non è solo una semplice applicazione di messaggistica ma essa permette ai propri utenti di mettere in comunicazione più gruppi per organizzare un evento, condividere notizie ed inviare file fino ad 1,5 GB superando la portata di una mail.

Ma quale è la differenza di Telegram for Business con WhatsApp for Business?

In primo luogo è necessario sottolineare che, a differenza di WhatsApp Business, Telegram for Business non ha intenzione di proporsi come piattaforma dove le aziende possano contattare gli utenti. Ma qual è allora il business model di Telegram?

Attualmente nessuno: Telegram non fa soldi e, per il momento, si basa unicamente sulle ricchezze del suo fondatore, Pavel Durov, imprenditore e informatico russo nato a San Pietroburgo nel 1984.

Durov ha sempre sostenuto che la sua società non guadagnerà mai soldi tramite i metadati degli utenti e che le uniche forme di monetizzazione accettabili (in futuro) saranno donazioni volontarie o funzioni aggiuntive a pagamento (che comunque non mineranno la struttura attuale di Telegram).

Telegram for business consente sia di migliorare la comunicazione interna sia di migliorare la comunicazione esterna.

Comunicazione interna

Chi ha lavorato o lavora in una PMI italiana sa che uno dei più grandi problemi è la comunicazione interna, perché si tende ad organizzare le aziende con una suddivisione in compartimenti stagni, dove il flusso d’informazioni tra le varie aree non è sempre agevole.

Installando Telegram sui pc e sugli smartphone di colleghi in azienda, clienti o membri del team di lavoro, creando una chat di gruppo e imponendo di veicolare le comunicazioni e le informazioni esclusivamente tramite questo strumento ci si accorgerà che con Telegram sarà possibile agevolare il flusso informativo e la comunicazione aziendale.

Inoltre facendo impostare a tutti il nome utente è possibile menzionare il destinatario del messaggio, in modo da non fare confusione, soprattutto all’interno di un gruppo ampio.

Comunicazione esterna

Come ormai è noto, possedere un contenuto non serve a niente se non si hanno gli strumenti e non si conoscono le modalità per diffonderlo.

Con Telegram si possono creare canali in modo estremamente semplice, e quindi invitare i clienti, ma in generale i contatti, ad iscriversi per poter fruire dei contenuti che s’intende veicolare.

E’ possibile anche creare un canale pubblico o privato, e scegliere una url personalizzata successivamente sarà possibile aggiungere membri al canale, partendo dai contatti presenti ad esempio nella rubrica telefonica e iscritti a Telegram.

Perché usare il canale e non, ad esempio, un gruppo come su WhatsApp?

Perché il canale è monodirezionale nel senso che le persone possono iscriversi ma solo l’amministratore può pubblicare contenuti al suo interno, e i membri potranno esclusivamente fruirne, senza la possibilità di commentare.

In questo modo, si ha la certezza che gli iscritti a quel canale sono interessati ai contenuti del canale stesso altrimenti non si sarebbero iscritti e che chi lo usa vuol essere costantemente aggiornato su tutto quello che l’amministratore del canale produce e veicola.

È un po’ come essere iscritti ad una newsletter, ma più smart.

Ricevere una notifica, ed un relativo contenuto, direttamente sullo smartphone, fa tutta la differenza del mondo. Il tasso di apertura del messaggio è decisamente più elevato rispetto a quello di una email, anche perché non tutti controllano la casella di posta elettronica più volte al giorno, mentre i messaggi sullo smartphone li leggiamo costantemente, e in tempi anche molto rapidi.

Fermo restando che è possibile installare Telegram su qualsiasi PC e utilizzarlo su più dispositivi contemporaneamente e senza che il cellulare sia acceso.

Fare customer care attraverso i social network è una pratica ormai abbastanza diffusa e Telegram consente di creare gruppi fino a 20.000 membri, con la possibilità di nominare più amministratori, e consentire alle persone – quindi per esempio ai clienti – di iscriversi tramite link senza condividere contatti personali, come il numero di telefono, a meno che non lo si voglia, visto che è possibile anche passare dal gruppo ad una chat individuale senza doversi scambiare i dati.

Perché la privacy è cosa seria, e per Telegram è un must fondamentale e lo dimostrano anche alcune funzioni offerte da quest’app come l’uso di chat segrete con l’autodistruzione a tempo dei messaggi nonché l’autodistruzione di un account per mancato utilizzo dopo un certo periodo di tempo.

Fonte: a cura di Exportiamo, di Valeria Gambino, redazione@exportiamo.it

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