24/10/2017 - Ancora un dato positivo per il commercio estero estero extra europeo Made in Italy: a settembre 2017, rispetto al già positivo dato registrato ad agosto, l’export non arresta la sua crescita (+2%), a fronte di un marcato rallentamento delle importazioni (-3,4%).

I risultati sono ottimi anche perché quello di settembre è il quinto aumento consecutivo per l’export extra UE del Belpaese, che da aprile non fa segnare battute d’arresto.

La crescita degli acquisti di prodotti italiani da parte dei Paesi extraeuropei riguarda quasi tutti i raggruppamenti principali di industrie, con energia (+12,7%) e i beni strumentali (+5,6%) che hanno registrato performance sopra la media. In controtendenza beni intermedi (-4,3%) e beni di consumo durevoli (-3,2%).

La generalizzata flessione dell’import risparmia solamente i beni consumo non durevoli (+0,5%) mentre i beni di consumo durevoli (-8,6%) ed i beni strumentali (-6,3%) sono le categorie che hanno subito il calo più sostanzioso.

Anche se si guarda ai dati relativi all’export in una prospettiva trimestrale si nota una crescita nel trimestre luglio-settembre 2017 (+1,2%) rispetto al periodo precedente, ovvero aprile-giugno 2017.

Nello stesso arco temporale le importazioni risultano al contrario in netto decremento (-3,4%) con cali assai sensibili per beni strumentali (-11,7%) e beni di consumo durevoli (-6,8%). Contrastano la tendenza decrescente i beni intermedi (+2,1%) che registrano un aumento rispetto al trimestre precedente.

Dando uno sguardo al dato tendenziale gli incrementi assumono una prospettiva quasi entusiasmante perché l’export italiano, rispetto a settembre 2016, è aumentato di oltre 8 punti percentuali ed addirittura del 10% se si elimina l’effetto prodotto dal diverso numero di giorni lavorativi.

Fortissimo l’incremento delle vendite di energia (+46,4%), seguite da incrementi meno vistosi ma pur sempre rilevanti di beni strumentali (+10,1%), beni di consumo non durevoli (+8,0%) e beni di consumo durevoli (+5,3%).

Rispetto allo scorso anno anche le importazioni sono in espansione (+4,7%) e son solo due le categorie merceologiche che fanno registrare andamenti negativi: beni strumentali (-9,0%) e beni di consumo non durevoli (-0,2%).

Il surplus commerciale (+3,54 miliardi) è in aumento di circa 650 milioni di euro rispetto a quello dello stesso mese del 2016 (+2,89 miliardi); il dato diventa ancora migliore se si guarda al surplus dell’interscambio di prodotti non energetici, che si attesta intorno ai 900 milioni di euro.

Se guardiamo al dettaglio dei Paesi, a settembre 2017 rispetto a dodici mesi, spicca il volo l’export verso Russia (+21,8%), Turchia (+21,3%), Cina (+18,7%), paesi MERCOSUR (+15,1%) e Stati Uniti (+8,3%). In flessione le vendite di beni verso i Paesi OPEC (-5,4%) ed Africa Settentrionale.

Fra le ottime notizie di settembre c’è il dato relativo agli Stati Uniti che si sono rimessi subito in carreggiata dopo la parziale battuta d’arresto che si era registrata ad agosto e che aveva destato alcune preoccupazioni circa un possibile effetto-cambio che avrebbe potuto mettere in pericolo le nostre vendite verso gli States.

Molto bene anche i Paesi Brics, con i dati ISTAT che confermano come la richiesta di Made in Italy sia in forte aumento in quelli che, almeno fino a qualche anno fa, erano considerati i principali mercati emergenti a livello globale.

Per quel che concerne l’import, gli acquisti di beni da India (+16,2%), Paesi OPEC (+13,3%) e Russia (+7,4%) registrano aumenti superiori a quello medio delle importazioni. In sensibile discesa invece gli acquisti del Belpaese da Svizzera (-9,7%), Paesi ASEAN (-8,7%) e Giappone (-8,1%).

Fonte: a cura della Redazione di Exportiamo, redazione@exportiamo.it

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