1.500 incontri B2B con 600 imprese italiane, oltre 65 buyer esteri selezionati, 3.000 influencer e circa 450.000 appassionati ed esperti di cibo coinvolti in oltre 90 eventi: sono questi i numeri del progetto “True Italian Taste” che da due anni si pone l’obiettivo di educare i mercati di tutto il mondo al vero Made in Italy.

La campagna è partita nel 2016 coinvolgendo le CCIE dell’area NAFTA, ovvero Chicago, Houston, Los Angeles, Miami, New York, Montréal, Toronto, Vancouver e Città del Messico. Lo scorso anno si sono aggiunte 12 piazze europee con le CCIE di Barcellona, Madrid, Londra, Francoforte, Monaco, Bruxelles, Lussemburgo, Amsterdam, Lione, Marsiglia, Nizza e Zurigo.

L’iniziativa è stata promossa e finanziata dal Ministero dello Sviluppo Economico in collaborazione con ICE Agenzia e realizzata da Assocamerestero con il supporto delle Camere di Commercio Italiane all’Estero direttamente sui mercati di competenza.

“True Italian Taste” ha lo scopo di ampliare la diffusione e la conoscenza dei prodotti agroalimentari autentici italiani con l’obiettivo di contrastare l’Italian Sounding. Ricordiamo che il fenomeno del falso Made in Italy ha prodotto nel 2017 un giro d’affari globale di oltre 60 miliardi di euro a fronte dei circa 41 miliardi di euro esportati dall’Italia: soltanto nel Nord e Centro America la contraffazione ha raggiunto 27 miliardi di euro, una cifra monstre se paragonata ai “soli” 5 miliardi esportati in Stati Uniti, Canada e Messico.

L’impegno a difesa del Made in Italy continua

Secondo Assocamerestero in testa alla classifica dei prodotti più copiati ci sono i formaggi a denominazione di origine DOP a partire dal Parmigiano Reggiano e dal Grana Padano, ma anche il Provolone, il Gorgonzola, il Pecorino Romano, l’Asiago o la Fontina. Seguono i salumi con in testa il Parma e il San Daniele seguiti da pasta, sughi, prodotti da forno, olio, vino e biscotti.

Gli eventi del “True Italian Taste” hanno insistito sui prodotti agroalimentari certificati visto che l’Italia può contare su ben 818 Indicazione Geografiche registrate a livello europeo (15 miliardi in valore).

Soddisfazione anche da parte del Prof. Gaetano Fausto Esposito, Segretario Generale di Assocamerestero: “True Italian Taste si sta svolgendo oggi su ben 18 principali destinazioni del nostro export agroalimentare, coinvolgendo 21 Camere di Commercio italiane all’estero. Per la nostra rete rappresenta una sfida importante per collegare la business community che già aggreghiamo con il popolo dei foodies che rappresenta ormai il mondo da sensibilizzare affinchè il messaggio passi e si traduca in maggiori scelte di consumo del vero food and wine italiano. L’esperienza pluriennale delle Camere all’estero su questo settore strategico del nostro Made in Italy e il presidio continuo che abbiamo dei territori esteri sono vantaggi che offriamo alle PMI e che ci rendono un partner strategico per l’export.”

Per il 2018 si punta a nuovi eventi in Asia con le CCIE di Cina, Corea del Sud, Giappone, Hong Kong, Singapore, Thailandia e Vietnam pronte ad entrare nel programma già da quest’anno.

I numeri sono molto positivi con l’export agroalimentare italiano che nel 2017 ha raggiunto i 41 miliardi di euro grazie ad un incremento del 7% rispetto al 2016, segno che anche le attività di promozione sono un aspetto fondamentale per ogni strategia di internazionalizzazione. Ed è questo l’obiettivo di True Italian Taste che fino al 2020 continuerà ad educare i consumatori mondiali su valore dell’autentico Made in Italy con numerosi eventi in Nord America, Europa ed Asia.

A tal proposito Exportiamo per il terzo anno consecutivo sarà Media Partner del Summer Fancy Food Show di New York in programma dal 30 giugno al 2 luglio nella cornice del Jacob Javits Center.

Per l’edizione del 2018 è attesa una nutrita delegazione italiana con 300 espositori provenienti dal Belpaese pronti ad incontrare oltre 40.000 buyer qualificati. Per partecipare si consiglia di visitare il seguente link, scrivere ad info@exportiamo.it o chiamare allo 06. 5919749.

Fonte: a cura di Exportiamo, di Anthony Pascarella, redazione@exportiamo.it

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