La Russia costituisce un mercato di sicuro interesse per le imprese del Belpaese nonostante presenti alcune criticità da non sottovalutare. Nel presente approfondimento passeremo in rassegna i prodotti italiani più richiesti dai consumatori russi al fine di poter indicare alle nostre PMI quali siano le categorie merceologiche che è consigliabile esportare nello stato più grande del mondo.

Il 2017 ha rappresentato un anno di forte crescita per l’export italiano verso Mosca come si evince dai dati diffusi dal MISE relativi alle vendite di prodotti Made in Italy fra gennaio e novembre 2017 (all’appello manca solamente il dato dell’ultimo mese dell’anno) passati da 6,065 a 7,371 miliardi di euro (+21,5% rispetto allo stesso periodo del 2016).

Stando alle rilevazioni raccolte nei primi undici mesi dell’anno, la Russia rappresenta oggi il 13esimo mercato di destinazione delle esportazioni italiane, un risultato non scontato se si considerano le non banali problematiche doganali sorte in seguito all’imposizione delle sanzione da parte dell’UE.

Ma il mercato russo è caratterizzato da alcuni tratti distintivi che è bene tener presenti per poter strutturare al meglio un percorso di espansione commerciale a Mosca e dintorni. La Federazione russa in effetti si estende su una superficie territoriale vastissima, 17 milioni di km quadrati, all’interno della quale si evidenziano densità abitative e livelli di qualità della vita molto diversi.

In generale stiamo parlando di un Paese scarsamente popolato tanto che la densità media della popolazione è inferiore alle 9 persone per km2 e la maggior parte della popolazione si concentra nelle più grandi città del Paese. Le due aree più popolate del Paese sono quelle attorno alla capitale del Paese, Mosca, che conta quasi 5000 abitanti per km2 e quella di San Pietroburgo che invece non arriva a 4000 abitanti per km2.

Oltre alle due città più celebri che sono per distacco le più popolose (Mosca: oltre 12 milioni; San Pietroburgo: oltre 5 milioni) ne troviamo molte altre – Novosibirsk, Ekaterinburg, Nižnij Novgorod, Kazan’, Čeljabinsk, Omsk, Samara e Rostov sul Don – tutte con una popolazione superiore al milioni di abitanti.

Il PIL pro capite dei cittadini locali non è mediamente molto elevato (27,900 dollari) ma, soprattutto, è molto mal distribuito se si pensa che la diseguaglianza nel Paese, secondo l’indice Gini, è superiore a Paesi come Madagascar, Mali, Uganda e Venezuela.

Esistono dunque delle sacche di ricchezza molto importanti sul territorio russo cui le nostre aziende devono mirare anche perché i consumatori locali nutrono una forte attrazione ed un sincero affetto verso l’Italia e la cultura italiana.

Prodotti italiani più richiesti in Russia

Abbigliamento

La moda italiana è ampiamente riconosciuta e desiderata dai consumatori dell’ex Unione sovietica che ne apprezzano la qualità e l’eleganza. In Russia vestire italiano è considerato di tendenza e, nel 2017, dopo una crisi non da poco (dovuta all’imposizione di una serie di dazi che oscillano fra il 5 ed il 19%), l’abbigliamento italiano dovrebbe tornare ad essere la categoria merceologica più esportata nel Paese.

Non dimentichiamo infatti che quello russo rimane il più importante mercato per l’abbigliamento Made in Italy al di fuori del Vecchio Continente. Fra i prodotti più richiesti si segnalano camicie, giacche, pantaloni e più in generale abiti di alta sartoria, con speciale riferimento a tutti i prodotti in pelle. I nostri prodotti godono di una presenza piuttosto capillare ed è facile trovarli in quasi tutti i principali centri commerciali del Paese. Infine si evidenza un chiaro trend espansivo per i nostri prodotti non solo a Mosca e San Pietroburgo, dove ricoprono una posizione da “leader di mercato”, ma anche in città medio-grandi come Ekaterinburg, Omsk e Novosibirsk.

Arredamento

Nel 2017 anche il settore dell’arredo sembra, dopo aver attraversato un triennio di evidenti difficoltà, aver cominciato ad intravedere la luce in fondo al tunnel. Oggi il Belpaese rimane il secondo fornitori di mobili della Federazione Russa, preceduto solo dalla Cina, e detiene circa il 25% delle quote di mercato (anche se i prodotti italiani si collocano, rispetto a quelli cinesi, in un segmento di mercato decisamente più elevato). La domanda di mobili da parte dei consumatori russi è in crescita e deve inevitabilmente rivolgersi a produzioni straniere dal momento che l’industria locale non risulta essere al momento in grado di soddisfare le esigenze del mercato interno.

Agroalimentare

Il settore, nonostante le pesantissime restrizioni causate dall’embargo fra cui spicca il divieto di importare carni di manzo e maiale, pollame, prodotti ortofrutticoli, formaggi, latte e latticini, pare godere di una più che discreta salute anche perché numerose aziende italiane hanno deciso di puntare forte su alcuni prodotti esclusi dall’embargo, su tutti vino ed olio d’oliva, che infatti hanno registrato negli ultimi tempi incrementi da record.

Un ruolo dirimente, nella diffusione di un’immagine positiva relativa ai nostri prodotti, è svolto dalla ristorazione italiana che si sta sviluppando nel Paese sempre con maggiore rapidità. Chiaramente per poter procedere ad un’ancora maggiore penetrazione commerciale sarà essenziale potenziare il marketing dei nostri prodotti, utilizzando tutti gli strumenti di comunicazione a disposizione (sito internet in lingua, cataloghi e brochure, campagne pubblicitarie).

Macchinari ed apparecchiature

La domanda di beni strumentali italiani rimane molto elevata ma, in generale, il mercato russo offre interessanti opportunità a tutte le nostre aziende operanti nella meccanica ed in particolare a quelle attive nel food processing, lavorazione del legno, petrolchimico e produzione di articoli in plastica e gomma.

Un’altra tendenza sempre più evidente è quella relativa all’aumento delle aziende italiane che decidono di aprire in loco una propria sede produttiva. Infine si segnala la crescente richiesta di apparecchiature elettroniche in particolare nel settore medicale e ospedaliero, settore che presenta ritmi di crescita e prospettive di medio termine interessanti. Infine fra gli aspetti da migliorare per le imprese italiane si segnala la quasi totale assenza di reti di assistenza tecnica efficienti che possano fornire un tempestivo supporto ai clienti russi qualora fosse necessario.

Fonte: a cura di Exportiamo, di Marco Sabatini, redazione@exportiamo.it

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