Patent Box: che cos'è e come sostiene il mercato dei beni immateriali in Italia

Patent Box: che cos'è e come sostiene il mercato dei beni immateriali in Italia

04 Aprile 2018 Categoria: Fiscalità Internazionale

Il Patent Box è uno strumento a sostegno delle aziende che promuovono e introducono sul mercato beni immateriali, favorendo e contribuendo allo sviluppo economico del Paese, rendendolo maggiormente attrattivo per gli investimenti nazionali ed esteri di lungo termine.

Cos’è il Patent Box?

Il Patent Box è un’ agevolazione sui redditi derivanti dall’utilizzo dei beni immateriali, introdotta in Italia il 29 agosto 2015 dopo la pubblicazione del decreto MISE – Mef.

Il decreto è stato modificato di recente (28 novembre 2017) e prevede un regime opzionale di tassazione per i redditi derivanti dall’utilizzo di software protetto da copyright, di brevetti industriali, di disegni e modelli, nonché di processi, formule e informazioni relativi ad esperienze acquisite nel campo industriale, commerciale o scientifico giuridicamente tutelabili, escludendo così i marchi. La decisione del governo Gentiloni di eliminare dalla tassazione agevolata lo sfruttamento dei marchi, nasce dalla necessità di allineare il nostro Patent box alle direttive dell’OCSE volte ad omogeneizzare i diversi regimi presenti negli altri Stati membri.

Tale modifica è volta ad evitare la concorrenza fiscale dannosa ed il favoreggiamento nei confronti di quelle aziende operanti in settori di attività tradizionali, dove la registrazione dei marchi a livello nazionale è decisamente inferiore.

Come funziona?

Tale agevolazione può essere richiesta da tutti i soggetti titolari di reddito d’impresa, indipendentemente dal tipo di contabilità adottata e dal titolo giuridico in virtù del quale avviene l’utilizzo dei beni.

L’opzione deve essere esercitata nella dichiarazione dei redditi relativa al primo periodo d’imposta per il quale si intende optare per la stessa, è valida per cinque periodi di imposta,è irrevocabile e rinnovabile.

Inoltre per aderire al Patent box occorre che il bene immateriale sia usato direttamente dall’azienda che richiede l’opzione o che sia stato in concessione d’uso. In quest’ultimo caso, il regime agevolativo sarà dato dai canoni derivati dalla concessione dell’opera, al netto dei costi fiscali rilevanti.

L’opzione sui marchi d’impresa esercitata per i primi due periodi d’imposta successivi a quello in corso al 31 dicembre 2014 ha durata pari a cinque periodi d’imposta ovvero, se inferiore, fino al 30 giugno 2021 e non è rinnovabile.

Le agevolazioni del Patent Box

L’agevolazione consiste in una detassazione dei redditi derivanti dallo sfruttamento delle opere di ingegno da parte dei soggetti che hanno presentato la comunicazione di adesione all’Agenzia delle Entrate.

Nello specifico rientrano nell’ambito dell’agevolazione i redditi derivanti dall’utilizzo di software protetto da copyright, di brevetti industriali per invenzione e per modello di utilità e certificati complementari di protezione, di disegni e modelli e di processi, formule e informazioni relativi a esperienze acquisite nel campo industriale, commerciale o scientifico giuridicamente tutelabili, nonché dall’utilizzo congiunto di due o più dei suddetti beni immateriali, collegati tra loro da un vincolo di complementarietà ai fini della realizzazione di un prodotto o di una famiglia di prodotti o di un processo o di un gruppo di processi.

Tali redditi, infatti, non concorrono alla formazione del reddito complessivo per l’anno 2015 del 30%, del 2016 per il 40% e 2017- 2018 per il 50% del relativo ammontare.

Chi può richiedere la tassazione agevolata?

Come sopraindicato, possono aderire alla tassazione agevolata sui redditi derivanti dall’utilizzo delle opere d’ingegno tutti i titolari di reddito di impresa che esercitano attività di ricerca e sviluppo.

Nello specifico possono aderire alle agevolazioni:

• Persone fisiche che esercitano imprese commerciali;
• Società per Azioni e in Accomandita per azioni, Società a Responsabilità Limitata, Società Cooperative e società di mutua assicurazioni residenti in Italia;
• Enti pubblici e privati che abbiano come oggetto esclusivo o principale l’esercizio di attività commerciali;
• Società Semplici in Nome Collettivo e in Accomandita Semplice;
• Società e gli enti di ogni tipo, con o senza personalità giuridica, non residenti nel territorio dello Stato, purché con tali Paesi esteri sia in vigore un accordo che eviti le doppia imposizioni e con i quali lo scambio di informazioni sia effettivo, con stabile organizzazione in Italia alla quale possono essere attribuiti beni immateriali.

Chi sono i soggetti esclusi?

Sono escluse dalla tassazione agevolata tutte le società in fallimento che si trovano in liquidazione o coinvolte in procedure di amministrazione straordinaria delle grandi imprese in crisi.

Come si calcola?

Per calcolare il beneficio del Patent box occorre quindi calcolare prima la quota di reddito derivante dall’utilizzo dell’immobilizzazione immateriale, per cui:

• se l’utilizzo dell’opera d’ingegno avviene in modo indiretto, ossia, con concessione in uso a soggetti terzi: il reddito è calcolato sulla base dei canoni derivanti dalla concessione in uso del bene al netto dei costi fiscalmente rilevanti;
• se lo sfruttamento dell’opera d’ingegno è diretto: occorre determinare il contributo economico che il bene immateriale ha apportato al reddito complessivo dell’impresa. Nello specifico, la suddetta misura del reddito deve essere calcolata sulla base della cd. procedura di ruling che prevede il calcolo preventivo e l’effettiva partecipazione dell’Agenzia delle Entrate, delle componenti positive e negative di reddito derivanti dall’utilizzo diretto delle opere.

Una volta calcolata la quota di reddito agevolabile, va applicata la percentuale di detassazione, sulla base del rapporto tra:

• costi di attività di ricerca e sviluppo, sostenuti per mantenere, incrementare e sviluppare il bene immateriale oggetto dell’agevolazione;

• costi complessivi sostenuti per produrre tale bene.

In conclusione, quali sono gli obiettivi?

Il regime ha l’obiettivo di rendere il mercato italiano maggiormente attrattivo per gli investimenti nazionali ed esteri di lungo termine, tutelando contemporaneamente la base imponibile italiana, in quanto:

1. incentiva la collocazione in Italia dei beni immateriali attualmente detenuti all’estero da imprese italiane o estere;
2. incentiva il mantenimento dei beni immateriali in Italia, evitandone la ricollocazione all’estero;
3. favorisce l’investimento in attività di ricerca e sviluppo.

Fonte: a cura di Exportiamo, Giancarlo Cabillon, redazione@exportiamo.it

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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