Dopo due mesi in flessione, il trend congiunturale dell’export torna a crescere, segno di un forte incremento nelle vendite verso i mercati extra Ue (+4,6%) e della flessione verso il mercato europeo (-1,4%).

Sono stati pubblicati i nuovi dati Istat relativi al commercio estero: a marzo 2018 si stima un aumento congiunturale sia per le esportazioni (+1,2%) sia per le importazioni (+1,9%).

Rispetto al mese precedente, a marzo 2018 l’aumento dell’export del +1,2% è da ascrivere alla crescita delle vendite di beni strumentali in aumento del +4,1%, di beni di consumo non durevoli (+2,0%) e beni di consumo durevoli (+0,8%). L’incremento congiunturale delle importazioni del +1,9% è determinato dall’aumento di tutti i raggruppamenti principali di industrie, ad eccezione dei beni intermedi che è in leggera flessione del -0,6%.

Nel periodo di riferimento – marzo 2018 - la diminuzione dell’export su base annua è pari al -1,8% e coinvolge sia l’area extra Ue  (-2,2%) sia i paesi Ue in flessione del -1,5%, ma la correzione per gli effetti di calendario, cioè la presentazione dei dati depurati dalla variabilità attribuibile alla composizione del calendario nei singoli periodi dell’anno, porta la variazione dell’export a +0,7% e quella dell’import a +3,1%.

Procedendo a un’analisi per settore, tra quelli che contribuiscono in misura più considerevole al calo tendenziale dell’export nel mese di marzo, si segnalano metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti in calo del -4,8%, autoveicoli in forte flessione del -7,5%, macchine e apparecchi n.c.a del -1,9%; mentre nello stesso periodo contribuiscono positivamente i prodotti petroliferi raffinati in aumento del +7,2% e gli articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici, (+3,0%).

Nel primo trimestre 2018, la crescita tendenziale dell’export, quindi rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, è pari a +3,3% e si riversa su tutti i settori, fatta eccezione per quello degli autoveicoli in calo del -4,2% e dei prodotti dell’agricoltura, della silvicoltura e della pesca in ribasso del -5,8%, mentre rimane sostenuto l’incremento relativo a prodotti alimentari, bevande e tabacco (+5,6%).

Su base annua, le flessioni delle vendite che a marzo contribuiscono maggiormente al calo delle esportazioni riguardano paesi OPEC (-11,5%), Regno Unito (-9,2%) e Belgio (-12,3%). In aumento le esportazioni soprattutto verso i Paesi Bassi (+8,3%) e in misura minore verso gli Stati Uniti (+1,6%).

È stimato che il surplus commerciale diminuisca da +5.306 milioni a marzo 2017 a +4.531 milioni a marzo 2018. Nei primi tre mesi dell’anno l’avanzo commerciale raggiunge +7.538 milioni (+16.938 milioni al netto dei prodotti energetici).

Nel mese di marzo 2018 si calcola che l’indice dei prezzi all’importazione diminuisca dello 0,1% su febbraio 2018 e aumenti dell’1,0% su base annua. Al netto dei prodotti energetici, l’indice aumenta dello 0,1% in termini congiunturali mentre rimane invariato in termini tendenziali.

Nonostante la ripresa registrata nel mese di marzo, nel primo trimestre 2018 la dinamica dell’export risulta negativa in termini congiunturali  (-1,9%), ma positiva, anche se in rallentamento, su base annua (+3,3%). Complessivamente, l’export verso i paesi dell’Unione europea mostra una maggiore tenuta rispetto alle vendite verso l’area extra mercato europeo.

Sul fronte dei prezzi all’importazione, si consolida un quadro disinflazionistico.

Fonte: a cura di Exportiamo, di Claudia Cavaliere, redazione@exportiamo.it

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