Nel 2017 secondo i dati elaborati da Assalco-Zoomark 2018, le vendite di Pet Food in Italia hanno superato oltre i 2 miliardi di euro segnando una crescita del +3,8% in valore d un +2,4% in volume rispetto al 2016.

Gli animali domestici in Italia sono oltre 60 milioni: 7 milioni di cani, 7,5 milioni di gatti, 30 milioni di pesci, 13 milioni di uccelli e 3 milioni di piccoli mammiferi e rettili.

L’Italia è il primo Paese in Europa per numero di animali domestici in rapporto alla popolazione, non considerando i “pet” che vivono sotto la superficie dell’acqua, dal momento che si contano ben 50,3 animali ogni 100 abitanti, numero superiore a quello esibito da Francia (46,5), Polonia (41), Spagna (40,2), Germania (39,8) e Regno Unito (30,3).

Nel 2017 il giro d’affari totale del cibo per cani e gatti è stato stimato in 2,051 miliardi di euro, in crescita del +3,8% rispetto all’anno precedente. Per quel che concerne invece il mercato del food degli altri animali il valore stimato è di 15,2 milioni di euro così suddivisi: uccelli (38,4%), roditori (28,5%), pesci (17,7%), tartarughe (15%) ed altro (0,4%).

Il segmento principale degli alimenti per gatto è rappresentato dagli alimenti umidi, che coprino circa due terzi del mercato (62,4% a valore), seguiti dagli alimenti secchi che rappresentano il 34,2% delle vendite complessive degli alimenti per gatto e dovrebbe crescere del +3,1% nel 2018. D’altra parte il segmento principale degli alimenti per cane è rappresentato dagli alimenti secchi, che coprono circa il 52,4% del mercato e che dovrebbero crescere del +5,3% nel 2018.

Menzione a parte merita il mercato degli accessori (prodotti per l’igiene, giochi, guinzagli, cucce, ciotole, gabbie, voliere, acquari, tartarughiere ed utensileria varia) con un giro d’affari che, nel 2017, è stato pari a 71,8 milioni di euro.

In particolare i prodotti per l’igiene hanno avuto una crescita in valore del 15% rispetto all’anno scorso specialmente grazie a prodotti dedicati alla cura e alla bellezza fra cui shampoo, spazzole e deodoranti.

E-commerce nel settore pet

Le vendite online, grazie ai prezzi maggiormente competitivi, sono in continua crescita e anche nei prossimi anni saranno sicuramente uno dei driver dello sviluppo del settore. I punti vendita tradizionali si stanno pian piano adeguando al cambiamento delle abitudini dei consumatori, incrementando i loro servizi online come dimostrato dal fatto che anche Amazon e Zooplus da un paio d’anni a questa parte hanno iniziato a sviluppare e spingere il settore del food online.

I trend più importanti nelle vendite

Si rileva, ormai da qualche tempo, una diffusa attenzione alla salute e al benessere degli animali e per questo prodotti che abbiano il giusto mix di alimentazione, igiene e comfort sono destinati ad aggiudicarsi il primato nelle vendite online. Fra questi i prodotti grain free (mangimi senza cereali) avranno certamente un’evoluzione positiva ma anche il biologico e gli snack continueranno la loro crescita.

Infine si segnala che anche l’abbigliamento è diventata una categoria molto importante degli accessori per gli animali ed un cappottino viene ormai vissuto come vero e proprio accessorio funzionale dall’elevato valore estetico.

Quali Paesi acquistano più alimenti per animali?

I principali consumatori di prodotti per l’alimentazione per animali da compagnia sono:

Paesi UE: oltre il 50% delle importazioni di Pet food riguardano i paesi europei: Germania, Regno Unito, Francia, Italia, Belgio, Olanda e la Polonia;

Area NAFTA: a seguire, nella classifica dei principali consumatori di prodotti alimentari per animali domestici, si posizionano gli Stati Uniti in 3° posizione e il Canada al 5° posto;

Continente asiatico: il Giappone risulta la destinazione privilegiata di Pet food.

In conclusione la Pet economy fa intravedere ottime prospettive a livello globale ma sarà la capacita di assicurare prodotti con alti standard qualitativi a fare la differenza. I consumatori infatti vogliono solo il meglio per i loro amici animali, cercando prodotti sicuri, differenziati in base a età, razza e stile di vita e – grazie alla proverbiale attenzione per la qualità e l’eccellenza delle materie prime e della loro lavorazione – le aziende Made in Italy potranno certamente dire la loro.

Fonte: a cura di Exportiamo, di Morvarid Mahmoodabadi, redazione@exportiamo.it

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