L’industria digitale in Italia prosegue nella sua crescita per il terzo anno consecutivo, con ripercussioni positive sia sull’economia sia sull’occupazione. Il valore del digitale a perimetro ristretto, considerando cioè solo gli investimenti in attività del tutto digitali, ammonta a 65 miliardi di euro, +11,6% rispetto all’anno scorso e +22% se paragonato al 2016. I dati emergono dalla ricerca congiunta EY, IAB Italia “Le infinite possibilità del digitale in Italia” presentata ieri 13 novembre all’IAB Forum, il più importante evento italiano della comunicazione digitale.

La pubblicità online e l’e-commerce si confermano - per il secondo anno - i comparti che più di tutti guidano la crescita dell’intera industria con incrementi rispettivamente del 13% e 15% rispetto al 2017, anche se i pesi sul valore complessivo si attestano intorno al 4% e 44%.

La ricerca evidenzia come il digitale porti valore anche al di fuori del suo perimetro. Se partendo dal dato del settore digitale, si aggiunge una stima del valore dei beni e servizi acquistati da consumatori attraverso canali fisici di distribuzione, ma che generati grazie alla comunicazione digitale si arriva a un indotto di oltre 89 miliardi di euro e con una stima sull’occupazione di più di 675mila persone, con professionalità anche non digitali ma che con il loro lavoro partecipano allo sviluppo del digitale. Come ha commentato Carlo Noseda, Presidente di IAB Italia: “Si tratta di persone impiegate a tempo pieno in ambiti come il digital marketing e la comunicazione interattiva, la tecnologia che permette di erogare servizi online, ma anche e-commerce, online advertising e sviluppo di app. Il valore dell’industria digitale porta con sé rinnovamento e trasformazione in tantissimi altri settori adiacenti, stimolando la produttività in aziende non necessariamente votate all’innovazione”.

La sfida per il futuro, sempre secondo Noseda, è fare in modo che il Governo svolga “un ruolo più determinante e di sostegno alla digitalizzazione, per una maggiore competitività a livello di sistema, un aspetto su cui l’Italia ha ancora un gap importante rispetto al resto dell’Europa e che va colmato per uno sviluppo dell’economia a lungo termine”, posizione condivisa anche da Andrea Paliani, Managing Partner Mercati e Clienti per la regione Mediterranea di EY secondi cui “sono stati fatti passi in avanti sul fronte delle nuove competenze, ma occorre ancora investire molto per superare il divario culturale digitale”.

Fonte: a cura della Redazione di Exportiamo, redazione@exportiamo.it

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