Buone nuove arrivano questa mattina da via Cesare Balbo, con la pubblicazione del consueto bollettino mensile sull’andamento del commercio estero da parte di Istat. Continua infatti il trend positivo che vede le esportazioni italiane in crescita dopo i mesi bui del lockdown.

Dopo aver toccato il fondo con una caduta del -35% nel mese di aprile, le esportazioni del Belpaese sono tornate lentamente a crescere da maggio, prima con più vigore ed ora con meno slancio, ma mantenendo comunque un andamento positivo.

A luglio 2020 l’istituto Nazionale di Statistica stima una infatti crescita congiunturale delle esportazioni pari al +5,7% dovuto in particolare all’incremento delle vendite verso i mercati extra Ue (+7,6%) mentre quello verso l’area Ue è più contenuto (+3,9%).

Nel trimestre maggio-luglio 2020 rispetto al precedente, la ripresa congiunturale registrata a partire da maggio si traduce in un aumento per l’export pari al +4,4%. La crescita congiunturale dell’export è estesa a tutti i raggruppamenti principali di industrie ed è dovuta in particolare agli aumenti delle vendite di beni di consumo non durevoli, beni strumentali e beni intermedi.

A livello tendenziale a luglio 2020 l’export si attesta ancora su valori negativi ma fa registrare un ulteriore ridimensionamento del calo (-7,3%; era -12,1% a giugno) con una flessione che appare più ampia verso l’area extra Ue (-8,1%) rispetto a quella Ue (-6,4%).

Tra i settori che contribuiscono maggiormente alla flessione tendenziale dell’export si segnalano macchinari e apparecchi n.c.a. (-8,3%), prodotti petroliferi raffinati (-48,0%), metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti (-9,1%), articoli di abbigliamento, anche in pelle e in pelliccia (-15,9%) e articoli in pelle escluso abbigliamento e simili (-15,6%). In aumento su base annua le esportazioni di articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici (+12,8%), autoveicoli (+5,7%), prodotti alimentari, bevande e tabacco (+1,3%) e computer, apparecchi elettronici e ottici (+1,5%).

Nei primi sette mesi dell’anno, la flessione tendenziale dell’export (-14,0%) è dovuta in particolare al calo delle vendite di macchinari e apparecchi n.c.a. (-18,2%), metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti (-13,2%), articoli in pelle escluso abbigliamento e simili (-26,2%), mezzi di trasporto, autoveicoli esclusi (-19,5%), autoveicoli (-26,2%) e articoli di abbigliamento, anche in pelle e in pelliccia (-22,9%).

Su base annua, i Paesi che contribuiscono in misura maggiore alla caduta dell’export sono Spagna (-16,4%), Germania (-5,3%), Francia (-6,1%), Stati Uniti (-5,4%), Regno Unito (-9,5%), paesi OPEC (-12,8%) e Svizzera (-6,3%). In aumento le vendite verso Belgio (+15,6%) e Cina (+14,0%).

Per quanto riguarda invece le importazioni, continuano a crescere sul mese (+4,8%,) ma calano nel trimestre maggio-luglio 2020 (-2,3%) e sull’anno mostrano un recupero più lento e una contrazione più marcata (-14,2%, da -15,6% di giugno), sintesi del calo degli acquisti da entrambi i mercati, maggiore dall’area extra Ue (-17,5%) rispetto all’area Ue (-11,5%).

A luglio 2020 si stima che il saldo commerciale aumenti di 2.077 milioni di euro (da +7.617 milioni a luglio 2019 a +9.694 milioni a luglio 2020). Al netto dei prodotti energetici il saldo è pari a +11.679 milioni di euro (era +11.084 milioni a luglio 2019).

Nel mese di luglio 2020 si stima che i prezzi all’importazione aumentino dello 0,2% su giugno 2020 e diminuiscano del 6,4% su base annua.

Fonte: a cura di Exportiamo, di Miriam Castelli, redazione@exportiamo.it

Infografica: Morvarid Mahmoodabadi

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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