La ripresa economica globale sta sortendo i suoi effetti positivi anche per l’export del Belpaese in Medio-Oriente, in particolare in Giordania, Iraq e Territori Palestinesi, dove i nostri prodotti sono sempre più apprezzati e richiesti.

In crescita l’import e l’export della Giordania nei primi cinque mesi del 2021

Secondo gli ultimi dati TDMonitor/Jordan Department of Statistics/elaborazioni ICE Amman, nei primi 5 mesi del 2021, le importazioni della Giordania hanno registrato un +11,2% rispetto allo stesso periodo 2020 (-9,3% rispetto a maggio 2019), raggiungendo un valore di 6,47 mld€. Mentre le esportazioni Giordania, nei primi 5 mesi del 2021, hanno registrato un +9,3% rispetto allo stesso periodo 2020 (+2,2% rispetto a maggio 2019), raggiungendo un valore di 2,78 mld€.

I primi cinque paesi fornitori della Giordania sono Arabia Saudita, Cina, Stati Uniti, Emirati Arabi Uniti e Germania che con una quota totale di 2,95 mld€ coprono il 45,5% delle importazioni totali della Giordania.

L’Italia, settimo paese fornitore, nel periodo gen/mag 2021, ha approvvigionato merci per 225,5 mln€ rispetto ai 178,4 mln€ dello stesso periodo 2020, realizzando una crescita del 26,4% (+5% rispetto a maggio 2019) e una quota di mercato dell’export italiano sul totale verso la Giordania pari al 3,4%/+3,0% nel 2020: apparecchi e congegni meccanici con 54,1 mln€ occupano la prima posizione grazie ad un +17,1% rispetto allo stesso periodo del 2020, a seguire perle fini, pietre e metalli preziosi con 40,2 mln€ /+200,6%, macchine apparecchi e materiale elettrico con 17,1 mln€/+93%, prodotti farmaceutici con 15,3 mln€ registrano un -10,1%, in quinta posizione mobili con 7,9 mln€ ( +40,3%).

Nelle prime cinque posizioni per prodotti importati, che coprono circa il 36% delle importazioni totali, troviamo combustibili minerali e oli minerali (HS27) a 730,3 mln€ (registrando un -27,3% rispetto allo stesso periodo 2020), principali paesi fornitori sono Arabia Saudita, Stati Uniti, India +846,1%, Paesi Bassi+1.550,6%, Russia +148,7%, l’Italia seppur con numeri non ancora importanti ha segnato un +55,3%; a seguire macchine, apparecchi e congegni meccanici (HS84) a 454,8 mln€/+20,2%, principali paesi fornitori sono Cina, seconda Italia +17,1% davanti a Germania, Stati Uniti, Turchia, attenzione ai Paesi Bassi +655,1%; crescite importanti per vetture automobili (HS87) a 438,6 mln€/+42,7%, principali paesi fornitori sono Corea del Sud, Giappone, Germania, Stati Uniti, Messico, Thailandia +105,8%, Italia +60,08% salendo a 2,4 mln€; macchine, apparecchi e materiale elettrico (HS85) a 349,5 mln€/+10,2%, principali paesi fornitori sono Cina, Vietnam 100,5%, terza Italia +93% a quota 17,2 mln€ (era sesta nello stesso periodo 2020); e soprattutto cereali (HS10) a 307,5 mln€/+85,6%, principali paesi fornitori sono Russia +561,6%, Romania da 0,071 a 86,4 mln€, Stati Uniti, Argentina, India, Ucraina +1.983,1%, l’Italia recupera +29,8% a 4,9 mln€ .

Nelle prime cinque posizioni per prodotti esportati dalla Giordania, che coprono circa il 57% del totale, troviamo indumenti ed accessori di abbigliamento, a maglia (HS61), prodotti chimici inorganici (HS28), concimi (HS31), prodotti farmaceutici (HS30), fosfati di calcio e cementi (HS25). In discesa l’export di perle fini, pietre/metalli e lavori di tali materie, saponi e agenti organici, carta/per uso domestico e preparazioni alimentari.

Tra i prodotti italiani esportati in Giordania nel periodo gen/mag 2021, secondo i dati EuroStat hanno segnato incrementi rilevanti nei gusti e nelle preferenze di acquisto di consumatori/importatori/produttori locali: strumenti ed apparecchi medico-chirurgici +39,7% rispetto allo stesso periodo 2020, prodotti farmaceutici +33,6%, cereali +36,9%, pasta, prodotti della panetteria e pasticceria +11,8%, prodotti ceramici +35,1%, vetture automobili motocicli +115,9%, prodotti per profumeria e cosmetica +42,1%, pitture e vernici +68,5%, calzature +14,04%, alimenti preparati per animali +16,2%, abbigliamento +22,9%.

L’Italia, nel periodo gen/mag 21 secondo i dati EuroStat, ha acquisito merci per 13,5 mln€ rispetto ai 49,1 mln€ del 2019, segnando una crescita del 3,5%: ai primi due posti perle fini, pietre e metalli preziosi e lavori di tali materie +9,8% e prodotti chimici inorganici +8,1%. Da segnalare il balzo nell’import di alluminio e lavori di alluminio +110%, abbigliamento e accessori a maglia +154,5% e rame/lavori di rame +629%.

Import/export dell’Iraq, nei primi cinque mesi del 2021

Secondo gli ultimi dati TDMonitor/elaborazioni ICE Amman, nei primi 5 mesi del 2021, le importazioni dell’Iraq hanno registrato un +11,2% rispetto allo stesso periodo 2020, raggiungendo un valore di 13,1 mld€. Mentre le esportazioni Iraq, nei primi 5 mesi del 2021, hanno registrato un -5,8% rispetto allo stesso periodo 2020, raggiungendo un valore di 25,3 mld€.

I primi cinque paesi fornitori dell’Iraq sono nell’ordine Turchia con 3,3 mld€ e una quota del 25,1% dell’import totale (prodotti più richiesti sono perle fini, pietre e metalli preziosi per 397 mln€/+14,8% rispetto al 2020, materie plastiche e lavori per 193,6 mln€/+13,01%, apparecchi e congegni meccanici per 183,9€/+5,8%, crescita notevole per lavori di ghisa, ferro/acciaio a 151,4 mln€/+46,7%); Cina con 3,1 mld€ e una quota del 24,3% (apparecchi e congegni meccanici per 696,5 mln€/-7,3%, apparecchi e materiale elettrico per 404,6 mln€/-22,1%, mobili per 219,3 mln€/-6,5%); Iran con 1,8 mld€ e una quota del 13,8%, secondo i dati delle Dogane Iraniane +184,9% rispetto allo stesso periodo 2020 (ghisa, acciaio/ferro per 301,6 mln€/+783,7%, materie plastiche e lavori per 208,5 mln€/+204,5%, frutta/a guscio commestibile per 205,1 mln€/+60,8%, ortaggi/legumi per 171,7 mln€/+104,8%; India con 715,9 mln€ e una quota del 5,4% (cereali per 244,8 mln€/+5,1%, combustibili e oli minerali per 128,9 mln€/+266,5%, zuccheri e prodotti a base di zuccheri per 53,9 mln€ rispetto ad importazioni quasi nulle nel 2019 e 2020, in crescita anche lavori di ghisa, ferro/acciaio a 29,7 mln€/+1.089,6%); e Germania con 380,5 mln€ e una quota del 2,9% (apparecchi e materiale elettrico per 90 mln€/+50,3%, apparecchi e congegni meccanici per 82,5 mln€/-20,5%, vetture automobili per 34,1 mln €/+63,4%, in crescita prodotti vari delle industrie chimiche a quota 11,8 mln€/+219%). Turchia, Cina e Iran con una quota totale di oltre 8 mld€ coprono il 63,2% delle importazioni totali dell’Iraq.

L’Italia decimo paese fornitore, nel periodo gen/mag 2021, ha approvvigionato merci per 204,8 mln€ rispetto ai 196,7 mln€ dello stesso periodo 2020, realizzando una crescita del 4,1% (+5,8% rispetto a maggio 2019) e una quota di mercato dell’export italiano sul totale verso la Iraq pari all’1,5%: apparecchi e congegni meccanici con 54,1 mln€ occupano la prima posizione nonostante un -9,5% rispetto allo stesso periodo del 2020, a seguire metalli macchine apparecchi e materiale elettrico con 49,2 mln€ /+0,7%, lavori di ghisa, ferro/acciaio con 18 mln€/+2,5%, mobili con 8,8 mln€/+15,3%, in quinta montature e occhiali correttivi, strumenti ed apparecchi per la medicina con 8,6 mln€/+65,7%.

Da segnalare le performance registrate, nel periodo gen/mag 2021, da paesi come Arabia Saudita con +17,5% passando da 203,7 a 239,5 mln€ (voci in aumento alluminio e lavori in alluminio, apparecchi e materiale elettrico, prodotti farmaceutici); Paesi Bassi +23,9% passando da 160,4 a 198,8 mln€ (combustibili e oli minerali, apparecchi e materiale elettrico, prodotti farmaceutici); Grecia con un balzo del +131,2% passando da 28,8 a 66,8 mln€ (combustibili e oli minerali, apparecchi e materiale elettrico); Rep. Ceca +414,7% da 11,8 a 61,1 mln€ (vetture automobili trattori, ghisa e lavori di ghisa); Russia +84,2% da 34,7 a 63,9 mln€ (combustibili e oli minerali, legno, carbone di legno, ghisa e ferro/acciaio);

I primi cinque paesi clienti dell’Iraq sono nell’ordine: Cina con 8,06 mld€ e una quota del 31,8% dell’export totale (prodotti più richiesti sono abbigliamento a maglia 71,1% del totale, concimi, perle fini, pietre e metalli preziosi); India con 7,6 mld€ e una quota del 30,1% (prodotti chimici inorganici, fosfati); Corea del Sud con 1,6 mld€ e una quota del 6,4 (prodotti farmaceutici, frutta/a guscio commestibile); Grecia con 1,3 mld€ e una quota del 5,5% (prodotti chimici inorganici, materie plastiche e lavori, vetture automobili) e Stati Uniti con 1,1 mld€ e una quota del 4,4% (prodotti farmaceutici, detergenti organici, macchine apparecchi e materiale elettrico).

L’Italia sesto paese cliente, nel periodo gen/mag 2021 ha acquisito merci per 1,02 mln€ rispetto ai 1,1 mln€ dello stesso periodo 2020, in calo di -7,4% (-52,1% rispetto a maggio 2019): al primo posto combustibili e oli minerali 99,8% del totale seguito da pelli e cuoio.

Import/export dei Territori palestinesi, nei primi cinque mesi del 2021

Secondo gli ultimi dati TDMonitor/elaborazioni ICE Amman, nei primi 5 mesi del 2021, le importazioni dei Territori palestinesi hanno registrato un +27,1% rispetto allo stesso periodo 2020 (+23,1% rispetto a maggio 2019), raggiungendo un valore di 433,6 mln€. Mentre le esportazioni dei Territori palestinesi, nei primi 5 mesi del 2021, hanno registrato un +9,6% rispetto allo stesso periodo 2020 (+25,9% rispetto a maggio 2019), raggiungendo un valore di 56,1 mln€.

I primi cinque paesi fornitori dei Territori palestinesi sono nell’ordine: Egitto con 77,5 mln€ e una quota del 17,9% dell’import totale (prodotti più richiesti sono combustibili minerali e oli minerali per 10,6 mln€/+ 1.163,6% rispetto al 2020, preparazioni di ortaggi e legumi per 6,7 mln€/+53,8%, grassi e oli animali e vegetali 5,6 mln€/ +121,7%, boom per l’abbigliamento e accessori a 3,3 mln€/+3.414,8%); Giordania con 58,2 mln€ e una quota del 13,4% (cemento per 16,0 mln€, stabile rispetto al 2020, alluminio e lavori di alluminio per 9,1mln€/+55,9%, combustibili minerali e oli minerali per 5,1 mln€/-0,54%); Cina con 40,6 mln€ e una quota del 9,3% (apparecchi e congegni meccanici per 12,4 mln€/+17,2% rispetto al 2020, apparecchi e materiale elettrico e loro parti per 6,8 mln€/+28,0%, gomma e prodotti di gomma per 2,3 mln€/+54,0%, strumenti di misura e apparecchi medico-chirurgici per 1,8 mln€/+65,4%); Germania con 38,7 mln€ e una quota del 8,9% (vetture automobili per 12,0 mln€/+20,9%, strumenti di misura e apparecchi medico-chirurgici per 5,0 mln€/+86,24%, apparecchi e congegni meccanici per 5,0 mln€/-9,5%, in crescita apparecchi e materiale elettrico e loro parti a 2,5 mln€/+123,4%); e Turchia con 37,7 mln€ e una quota del 8,7% (farine di frumento per 9,8 mln€/+0,5%, prodotti della panetteria e pasticceria per 7,2 mln€/-18,6%, tabacchi e succedanei del tabacco lavorati per 5,6 mln €/-8,5%, in calo cacao e sue preparazioni a quota 1,5 mln€/-37,8%). Egitto, Giordania, Cina, Germania e Turchia con una quota totale di 252,9 mln€ coprono il 58,3% delle importazioni totali dei Territori palestinesi.

L’Italia nono paese fornitore, nel periodo gen/mag 2021, ha approvvigionato merci per 13,5 mln€ rispetto agli 11,3 mln€ del 2020, realizzando una crescita del 19,4% (+12,6% rispetto a maggio 2019) e una quota di mercato dell’export italiano sul totale verso i Territori palestinesi pari al 3,1% (3,3% nel 2020): vetture, automobili con 3,3 mln€ raggiungono la prima posizione grazie ad un +29,2% rispetto allo stesso periodo del 2020 , a seguire prodotti della panetteria e pasticceria con 2,4 mln€ (+1,2%), cacao e sue preparazioni con 2,1 mln€ (-4,5%, nel 2020 prima voce export italiana verso i Territori palestinesi), macchine apparecchi e materiale elettrico con 1,5 mln€ registrano una crescita del 213,9%, in quinta posizione apparecchi e congegni meccanici con 1,0 mln€ (-7,4%).

Da segnalare le performance registrate, nel periodo gen/mag 2021, da paesi come Brasile con un balzo del 136,5 passando da 8,4 mln€ ai 19,9 mln €, Arabia Saudita +81,1% da 7,1 mln€ ai 12,9 mln €, +926% della Repubblica Ceca, da 0,9 mln€ a 9,8 mln €, +125,1% del Portogallo da 3,0 mln€ a 6,8 mln €, e addirittura +1.374,3% della Thailandia, passando da 0,3 mln€ a 5,8 mln€

I primi cinque paesi clienti dei Territori palestinesi sono nell’ordine: Giordania con 20,6 mln€ e una quota del 36,6% dell’export totale (prodotti più richiesti sono ghisa ferro e acciaio, preparazioni e conserve di carni); Arabia Saudita con 6,1 mln€ e una quota del 10,9% (frutta/ a guscio commestibile, lavori di pietre gesso e cemento); Paesi Bassi con 5,3 mln€ e una quota del 5,3% (frutta/ a guscio commestibile, grassi e oli animali/vegetali); Regno Unito con 4,6 mln€ e una quota dell’ 8,2% (frutta e frutta a guscio commestibile, grassi e oli animali/vegetali), e Germania con 3,7 mln€ e una quota del 6,6% (frutta/ a guscio commestibile, grassi e oli animali/vegetali).

L’Italia dodicesimo paese cliente, nel periodo gen/mag 2021 ha acquisito merci per 0,5 mln€ rispetto ai 0,4 mln€ dello stesso periodo 2020, realizzando una crescita del 37,6% (+59,1% rispetto a maggio 2019): ai primi due posti frutta/a guscio commestibile e alluminio/lavori in alluminio.

Per ogni approfondimento sulle opportunità del mercato giordano, iracheno e palestinese, è possibile contattare l’ufficio ICE di AMMAN all’indirizzo amman@ice.it

Fonte: a cura della Redazione di Exportiamo, redazione@exportiamo.it

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