Made in Italy in Movimento: Il 2024 Tra Sfide Globali e Mercati Emergenti

I recenti dati pubblicati dall’Istat sul commercio con l’estero e sui prezzi all’importazione di dicembre 2024 offrono un quadro completo dell’andamento dell’interscambio commerciale dell’Italia, con un focus sulle dinamiche di dicembre e un bilancio complessivo per l’anno 2024.
A dicembre 2024, l’export italiano ha registrato un incremento dell’1,9% rispetto al mese precedente, mentre le importazioni sono diminuite dello 0,8%. Questa dinamica ha portato il saldo commerciale a un avanzo di 5.980 milioni di euro, in aumento rispetto ai 5.333 milioni dello stesso mese del 2023.
Il deficit energetico si è mantenuto stabile a -4.736 milioni di euro, a conferma di una dipendenza ancora forte dall’estero per le fonti energetiche. L’avanzo nell’interscambio di prodotti non energetici è salito a 10.717 milioni di euro, rispetto ai 10.064 milioni dello stesso periodo dell’anno precedente, evidenziando la competitività del Made in Italy in settori strategici.
L’export verso i paesi extra UE è rimasto invariato su base mensile, mentre le importazioni da queste aree hanno registrato una lieve contrazione dello 0,3%. Nel quarto trimestre, l’export extra UE è aumentato dell’1,6% rispetto al trimestre precedente, grazie in particolare all’export di beni di consumo durevoli (+9,9%) e non durevoli (+2,3%). Su base annua, le esportazioni verso i paesi extra UE sono cresciute del 3,9%, trainate dalle vendite verso ASEAN (+39,9%) e Regno Unito (+11,5%), mentre si sono registrate riduzioni verso Cina (-6,0%), Stati Uniti (-3,7%) e paesi OPEC (-1,6%).
Nell’intero anno 2024, l’export italiano ha registrato una leggera flessione dello 0,4% in valore, ma escludendo i prodotti energetici si osserva una lieve crescita dello 0,3%. Questa variazione è il risultato di un aumento dei valori medi unitari del 2,1% e di una riduzione dei volumi del 2,4%.
Le esportazioni verso i paesi dell’Unione Europea sono diminuite dell’1,9%, mentre quelle verso i paesi extra UE sono aumentate dell’1,2%, evidenziando una diversificazione dei mercati di sbocco. I settori merceologici hanno mostrato dinamiche contrastanti: calo delle esportazioni di beni intermedi (-1,1%), beni strumentali (-4,3%) ed energia (-18,7%), a fronte di una crescita nei beni di consumo (+5,6%).
Le importazioni nel 2024 hanno segnato un calo del 3,9%, coinvolgendo tutti i principali raggruppamenti industriali, ad eccezione dei beni di consumo non durevoli (+6,1%). La contrazione è stata principalmente determinata dal crollo delle importazioni di energia (-22,6%), probabilmente influenzato dalla diminuzione dei prezzi e da politiche di efficientamento energetico.
Questo ha permesso di ridurre il deficit energetico a -49.555 milioni di euro, rispetto ai -65.137 milioni del 2023. Di conseguenza, l’avanzo commerciale complessivo dell’Italia ha raggiunto i 54.923 milioni di euro, un miglioramento significativo rispetto ai 34.011 milioni dell’anno precedente.
A dicembre 2024, i prezzi all’importazione sono aumentati dello 0,3% rispetto al mese precedente e sono rimasti stabili su base annua (+0,1%). Su base annua, i prezzi all’import sono diminuiti dell’1,5%, con un calo più marcato per i prodotti energetici. Al netto di questi ultimi, la riduzione è stata più contenuta (-0,8%).
L’anno 2024 ha evidenziato una leggera contrazione dell’export italiano in valore, compensata da un netto miglioramento del saldo commerciale, principalmente grazie alla riduzione del deficit energetico e alla crescita dell’avanzo nell’interscambio di prodotti non energetici.
L’andamento del commercio estero ha riflesso le tensioni sui mercati globali e il rallentamento della domanda in alcune economie chiave, come gli Stati Uniti e la Cina. Tuttavia, la crescita delle esportazioni verso alcune aree, come il Regno Unito e i paesi ASEAN, suggerisce opportunità di diversificazione.
Nel 2025 sarà cruciale monitorare l’andamento dei principali partner commerciali, le dinamiche dei prezzi energetici e le politiche di sostegno all’export. Strategie mirate e investimenti nell’innovazione potrebbero rivelarsi decisivi per sostenere la competitività del made in Italy nel contesto internazionale.
Fonte: a cura della Redazione di Exportiamo, redazione@exportiamo.it
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