In Italia l’energia rinnovabile é in stallo e gli imprenditori italiani cercano nuovi mercati. È questa l’istantanea dell’annual report 2014 realizzato da Althesys, società specializzata nella consulenza strategica e nella ricerca nei settori ambiente, energia e utilities . Dal rapporto si evince che nell’arco del 2013 gli investimenti nelle Rinnovabili sono stati pari a 7,8 miliardi di euro, -2,3% rispetto all’anno precedente (-39% per l’Eolico e -30% per il Fotovoltaico) e che ben il 76% degli investimenti sono stati installati all’estero, registrando una crescita del 16% (2,9 miliardi di euro) rispetto al 2012. Quindi, meno impianti e perlopiù concentrati all’estero.  “Si sta delineando un nuovo modello di mercato – ha dichiarato in una recente intervista Alessandro Marangoni, ceo di Althesys e direttore scientifico dell’Irex Annual Report - per reazione alla situazione di stallo italiana, le aziende conquistano nuovi mercati. Nel 2013 la crescita esterna ha raggiunto quasi la metà delle operazioni e, mentre da noi nel 2013 si investiva di meno sia nell’eolico che nel fotovoltaico, le industrie italiane realizzavano oltre tre quarti dei nuovi impianti in altri Paesi, specie nei mercati emergenti e nelle Americhe”.

Dall’analisi di Althesys emerge come i mercati che attraggono le imprese italiane siano dislocati in diverse parti del mondo:  in Brasile e Cile l’eolico costa meno delle fonti tradizionali, mentre in Messico sono state varate riforme per aumentare gli investimenti privati. In Cina nel 2013 sono stati installati ben 16.000 MW di eolico e 12.000 di fotovoltaico mentre in India, nonostante le norme difficoltose, i costi di costruzione risultano molto bassi, così come in Giappone. Anche in Sudafrica sono presenti molte imprese italiane con alleanze tra big player e piccole-medie “pure renewable”. Si prevedono investimenti in Marocco, dove si sono mossi i primi passi nelle politiche di sviluppo. 

I motivi per cui le imprese italiane scelgono sempre più i mercati esteri sono soprattutto: il taglio agli incentivi operato dagli ultimi Governi, l’eccessiva burocrazia e il cuneo fiscale.

Molte le proposte per rilanciare il settore soprattutto da AssoRinnovabili*, che non da ultimo ha sottoposto all’attenzione dei principali partiti politici italiani, impegnati nelle elezioni europee, cinque pareri sulle sfide che il settore delle energie rinnovabili si troverà ad affrontare nei prossimi mesi in ambito europeo. I quesiti vertono su: mercato elettrico, fiscalità ambientale, obiettivi europei 2030, interventi retroattivi sui meccanismi di incentivazione e generazione distributiva. I partiti politici avrebbero dovuto rispondere entro il 20 Maggio, ma curiosamente non tutti lo hanno fatto. Per saperne di più sulle risposte clicca su Ritardometro di AssoRinnovabili. 

*AssoRinnovabili rappresenta oltre 500 imprese attive in Italia nella produzione di energia rinnovabile con oltre 20.000 MW installati in Italia e all’estero nel settore idroelettrico, solare, eolico, del biogas, delle biomasse e nell’industria di beni e servizi. 

 

Fonte: elaborazione dati da CorriereEconomia.

 

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