Intervista al Dott. Luca Gentile, Direttore Ufficio ICE di Bucarest

Intervista al Dott. Luca Gentile, Direttore Ufficio ICE di Bucarest

06 Marzo 2015 Categoria: Exportiamo Incontra Paese:  Romania

La Romania rappresenta geograficamente il ponte naturale tra Balcani e Russia e si trova al crocevia tra tre corridoi europei il IV^ (ovest-est), il IX^ (nord-sud) e il VII^ (Europa Centrale).

Il Paese può vantare incredibili risorse agricole, minerarie e idriche, oltre a un potenziale energetico che acquista sempre più importanza alla luce della presenza non solo di gas e petrolio, ma anche delle recenti ulteriori scoperte di gas e “shale gas”.

Con oltre 21 milioni di abitanti rappresenta inoltre uno dei principali mercati dell’Europa centro-orientale ed é saldamente agganciata al percorso comunitario e occidentale (ingresso nell’Alleanza Atlantica nel 2004 e nell’Unione Europea nel 2007).

Sin dalla fase di pre-adesione la Romania ha beneficiato di ingenti finanziamenti europei e il Governo romeno ha come obiettivo l’ingresso nello “Spazio Schengen”, inizialmente previsto per il marzo 2011 e successivamente posticipato, e l’ingresso nell’eurozona. Il Paese é coinvolto all’interno del Meccanismo di Cooperazione e Verifica, volto a registrare i progressi effettuati nel processo di adeguamento agli standard europei in materia di riforma giudiziaria e lotta alla corruzione e alla criminalità organizzata.

Proprio recentemente una missione del Fondo Monetario Internazionale (FMI) e della Commissione Europea (CE) ha constatato come grazie alle politiche macroeconomiche adottate, l’economia romena non presenta, al momento, squilibri interni di rilevante entità, anche se rimane il rischio di possibili shock esterni. 

Gli analisti hanno rivisto al rialzo il tasso di crescita economica per il 2015 (+2,7%, la stima originaria era del 2,5%) e il 2016 (+2,9%) ma raccomandano ancora cautela per quanto riguarda la spesa pubblica, in particolare quella non produttiva puntando a migliorare la qualità delle infrastrutture e ad un migliore assorbimento dei fondi europei.

Nel Paese sono in atto dei processi di privatizzazione delle aziende statali e di ammodernamento della rete infrastrutturale anche grazie ai contributi del Fondo di Coesione UE.

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I rapporti tra Italia e Romania sono storicamente rilevanti non solo sul piano storico e culturale, ma anche sul piano industriale e secondo i dati ufficiali del Registro Nazionale del Commercio, il nostro paese é al primo posto per numero di aziende registrate e al settimo per capitale investito.

Sono in molti a segnalare i progressi fatti dalle nostre aziende nella proiezione “oltre cortina” ma ci sono al contempo molti elementi di sicuro interesse non ancora valorizzati al meglio.

Per approfondire la situazione a Bucarest e dintorni abbiamo contattato il Direttore dell’Ufficio dell’Agenzia ICE a Bucarest, Dott. Luca Gentile.

Dott. Gentile innanzitutto la ringraziamo per la sua disponibilità e per il contributo utilissimo che ci darà per far conoscere meglio le caratteristiche e le opportunità per le nostre aziende sul mercato romeno.

A suo parere le nostre aziende stanno cogliendo appieno le opportunità che la Romania offre? Quali sono i più interessanti progetti di sviluppo in cantiere dove l’Italia dovrà dire la sua? Quali le opportunità derivanti da UE e Organismi Internazionali?

I numeri ci dicono che siamo, da oltre dieci anni, il principale paese investitore per numero di aziende registrate - ben il 20% del totale - e siamo saldi al settimo posto tra i maggiori investitori.

La Romania presenta molti aspetti che la rendono attrattiva per i nuovi investimenti.

Una aliquota corporate al 16%, un costo della manodopera ancora basso, la presenza di lavoratori qualificati e le opportunità provenienti dai fondi europei 2014-2020. E poi ci sono i progetti d’investimento previsti nei settori delle infrastrutture, dei trasporti e dell’energia, un buon tessuto industriale, le grandi potenzialità di sviluppo dell’agricoltura.

Un altro settore strategico per l’economia del Paese che contribuisce con una quota consistente del PIL e continuerà ad attirare gli investitori é quello agro-industriale. Non dimentichiamo che il nostro Paese, infatti, occupa la prima posizione nella classifica dei principali Paesi investitori in terreni agricoli romeni, con quasi il 30% del totale della superficie detenuta da stranieri in Romania. Da anni importanti imprese italiane, tra cui Riso Scotti, Agrimon e Maschio Gaspardo, sono presenti nel Paese con ottimi risultati. La buona qualità del terreno, il suo costo particolarmente contenuto rispetto alla media degli altri Paesi europei, la possibilità di accedere ai fondi dell’Unione Europea e le opportunità dischiuse dalla PAC 2014-2020 sono veri punti di forza.

Le Autorità romene puntano anche sull’ammodernamento del sistema di irrigazione e visto che la Romania é il paese con il grado più basso di meccanizzazione dell’agricoltura in Europa, sicuramente le opportunità di investimento non mancheranno.

Infine, ma non ultima, l’edilizia. La Romania continua a mostrare una delle crescite più significative del volume dei lavori edili dell’Unione Europea (+5,8%) mentre l’Italia al contrario purtroppo continua a registrare  difficoltà.

Per quanto riguarda le infrastrutture, va citato il nuovo Master Plan Generale dei Trasporti con la previsione di realizzare migliaia di chilometri di autostradali autostrade (1300 km) o superstrade, oltre alla circonvallazione autostradale di Bucarest, investimenti per la riabilitazione dei corridoi ferroviari e l’alta velocità. Sono previsti investimenti anche nell’infrastruttura aerea e nel settore multimodale. Complessivamente la rete stradale del Paese dovrebbe arricchirsi di 6.511 km asfaltati (per un costo stimato in 26 miliardi di euro circa). Nel settore ferroviario, invece, e’ stato aggiunto lo sviluppo di 1.000 km di alta velocita’ e l’elettrificazione di 422 km di ferrovie. Gli interventi previsti nei settori navale e aeroportuale sono rimasti sostanzialmente gli stessi, con un interesse strategico per il porto di Costanza. Quanto agli aeroporti, sono previsti interventi, oltre che per il maggiore aeroporto internazionale (Bucarest Henri Coanda, ovvero Otopeni), anche per gli altri 8 aeroporti internazionali, 4 aeroporti regionali e per il piccolo aeroporto regionale a Bucarest (Baneasa). Il valore totale dei progetti e’ di oltre 45 miliardi di euro. Il nuovo piano dovra’ essere presentato alle Commissioni Trasporto di Camera e Senato, prima di essere portato all’attenzione della Commissione Europea.

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Lei sicuramente con il ruolo istituzionale che ricopre é un osservatore privilegiato del fenomeno. Può darci una sua chiave di lettura? Quanto é percepibile questa crescita qualitativa e strategica dei processi di internazionalizzazione delle imprese italiane?

La crescita non é solo nei numeri ma anche nell’approccio e la Romania continua a rappresentare per i nostri imprenditori uno dei Paesi in cui vale la pena di investire maggiormente.

Alla fine dello scorso anno il numero delle imprese a partecipazione italiana é aumentato del 7% rispetto all’anno precedente; erano 39.556 di cui oltre 18.000 attive, con un capitale versato di circa 1,85 miliardi di euro. Nel 2014 si sono registrate 1.800 nuove aziende a partecipazione italiana, una media di 150 nuove imprese ogni mese. I nuovi investimenti italiani del 2014 testimoniano l’orientamento verso nuovi settori che in gran parte usufruiscono di importanti finanziamenti internazionali, in modo particolare da parte dell’UE. Parliamo del settore delle macchine e delle attrezzature, dei materiali edilizi, dei beni di consumo in genere, dei servizi.

Per citare solo alcuni progetti tra i più rilevanti e recenti, menzioniamo la De Longhi, produttore di piccoli elettrodomestici che ha rilevato l’unità produttiva della Nokia a Cluj ed ha investito circa 30 milioni di euro avviando di recente un processo di selezione di circa 170 dipendenti; il Policlinico di Monza che ha aperto una struttura ospedaliera privata a Bucarest; il gruppo italiano Bordignon che ha avviato uno dei più grandi impianti di zincatura della Romania con un investimento di 12 milioni di euro; la Savini Due che ha completato un investimento del valore di 3 milioni di euro per la ri-tecnologizzazione della fabbrica di Sebes, la costruzione di una nuova sede amministrativa e  di un capannone di produzione; il produttore di radiatori Irrom industrie, partecipata locale del gruppo italiano IRSAP, che ha finalizzato un investimento di 7,5 milioni di euro destinato all’aumento e all’ammodernamento della capacita’ produttiva della localita’ Iclod nel distretto di Cluj. A questi vanno aggiunti gli importanti lavori infrastrutturali di Astaldi, Impregilo, Pizzarotti, Collini Lavori ed i numerosi piccoli investimenti effettuati nel settore dell’energia e in agricoltura.

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Le recenti elezioni presidenziali dello scorso novembre - contro ogni previsione - hanno proclamato il liberale Klaus Iohannis nuovo Presidente di Romania.

Da subito si é instaurato un dialogo istituzionale costante con l’attuale Primo Ministro socialdemocratico Victor Ponta ma questo terremoto politico ha avuto conseguenze sul governo. Le paura di osservatori nazionali e internazionali nascono dal fatto che la “cohabitation” possa bloccare il processo di riforma all’interno del Paese con il nuovo Presidente che si é posto dall’inizio come paladino contro la corruzione e favorevole all’apertura agli investitori stranieri.

Qual é il clima che si respira a Bucarest? A suo parere regna più timore o più speranza in merito al nuovo corso politico?

E’ naturale che un momento di passaggio porti tante attese nella popolazione. E’ esattamente ciò che si respira in città. Le istituzioni tutte stanno facendo uno sforzo importante nella lotta alla corruzione e il paese é attraversato da un’ondata di ottimismo.

Il Presidente Iohannis é persona estremamente dinamica e aperta al contributo dei capitali e delle capacità provenienti dall’estero. Il governo romeno é inoltre impegnato a riformare settori strategici e a portare avanti, in questo contesto, un’ambiziosa agenda di privatizzazioni di stabilimenti (CFR Merce, Oltchim, CupruMin), di lavori di ammodernamento e sviluppo degli aeroporti importanti dal punto di vista strategico, di realizzazione di centri intermodali, di centrali idroelettriche (Tarnita-Lapustesti), di progetti di sviluppo della capacità di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili anche attraverso l’utilizzo di rifiuti domestici e industriali.

La stessa legge 121 con la quale la Romania si impegna a ridurre del 19% il consumo di energia entro il 2020 potrebbe rappresentare un nuovo trampolino di lancio per i numerosi operatori economici in cerca di opportunità. Un ruolo significativo lo avranno sicuramente anche le misure di sostegno dello Stato volte a stimolare gli investimenti delle imprese private per far crescere l’occupazione.

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L’Ufficio ICE di Bucarest fornisce prima informazione e assistenza anche sulla Moldavia. Alla luce anche dello scalpore suscitato negli ultimi mesi dall’inchiesta della trasmissione “Report” di Rai Tre sulle produzioni Moncler laggiù, la domanda é : si tratta di una nuova “Cina vicina”? Ha avuto modo di approfondire direttamente la realtà locale?

Il paragone calzava fino a qualche tempo fa. Negli ultimi anni la Romania prima e la Moldavia poi hanno effettivamente rappresentato una sorta di “Cina vicina” per le nostre aziende che hanno agito nell’interesse quasi esclusivo di delocalizzare le proprie attività per approfittare di una manodopera qualificata a prezzi ultra-competitivi.

Nel corso degli anni si é assistito però a un’evoluzione della presenza imprenditoriale che oggi si muove rispondendo ad una vera esigenza di internazionalizzazione che nasce dalla volontà anche di introdursi nel mercato locale.  Si produce qui o in Moldavia per esportare nel resto d’Europa o nel mondo, la logica non é più la pura delocalizzazione ma l’avvio di strutture produttive autonome, nate localmente per restare sul territorio.

In Moldavia sono naturalmente stato, incontrando tutti gli attori italiani e locali dell’internazionalizzazione. L’impressione é che ci sia una gran voglia di far fare al Paese lo stesso salto di qualità di cui é stata già protagonista la Romania, a cui si guarda con interesse.

L’Italia é ben presente in Moldavia. Nel 2013 con 530 milioni di dollari di interscambio eravamo al 4° posto tra i partner commerciali della Moldavia, dopo Russia, Romania, Ucraina. Con circa 83 milioni di euro di investimenti diretti in capitale sociale, l’Italia é anche al secondo posto - dopo l’Olanda - per investimenti diretti in Moldova.

Le imprese con partecipazione di capitale italiano attualmente in attività in Moldova sono circa 300, ovvero il 25% del totale delle attività a partecipazione straniera (in questa graduatoria l’Italia é il secondo paese dopo la Romania), ma a queste ne deve aggiungere altre 700 se si considerano le società a capitale misto italo-moldave.

Le imprese italiane operano soprattutto nel settore tessile (con impianti per le lavorazioni conto terzi), calzature, mobili, elettro-meccanico e siderurgico. Sono in crescita gli investimenti nel settore del software e dei servizi: ne costituisce una riprova, il gruppo CEDACRI, il più importante polo italiano di servizi informatici per il settore bancario e finanziario, Veneto Banca, che ha acquistato il 100% della banca commerciale moldava Eximbank.

Come Agenzia ICE quest’anno parteciperemo, in sinergia con l’Ambasciata d’Italia a Chisinau, alla Business Week, l’evento più importante per gli operatori stranieri che ospitera’ una giornata dedicata interamente all’Italia”.

imm

Quali sono le prossime attività in Programma dell’ICE? Su quali settori si concentra l’attività promozionale? Che tipo di richieste di assistenza riceve principalmente? Ha qualche ulteriore consiglio per le nostre aziende interessate al Paese?

Per quanto riguarda le prossime attività promozionali in programma, mi fa piacere presentare in anteprima la prossima edizione del Festival italiano in Romania, organizzato in collaborazione con l’Ambasciata d’Italia a Bucarest.

Il Festival, che si svolge in concomitanza con la Festa della Repubblica Italiana del 2 giugno, giunge quest’anno alla sua settima edizione consecutiva, rinnovato e ampliato nei contenuti, con un taglio promozionale, commerciale e culturale che abbraccia tanti settori del Made in Italy e con il coinvolgimento della maggior parte delle istituzioni e associazioni di imprenditori italiani presenti nel Paese. Il nostro ufficio ha sempre contribuito alla realizzazione del Festival organizzando gli eventi di promozione commerciale, orientati in modo particolare ai beni di consumo, con l’obiettivo di promuovere l’eccellenza del “Made in Italy” nei suoi vari aspetti. Per circa un mese, pubblico e operatori di settore potranno apprezzare il gusto e la bellezza proposti da marchi di design, moda e i migliori prodotti agroalimentari italiani nei negozi, ristoranti e le più importanti catene della GDO che dedicherà in quel periodo importanti vetrine ai prodotti italiani.

Presto sara’ disponibile il programma degli appuntamenti sul sito dedicato al festival e sulla pagina Facebook.

Un altro importante evento di quest’anno sarà quello intitolato “Italy&Romania building together” che si svolgerà il 9 luglio p.v a Bucarest. L’evento sarà organizzato dal Ministero dello Sviluppo Economico e dall’Agenzia ICE, in collaborazione con ANCE, OICE e in partenariato con l’Ambasciata d’Italia a Bucarest.

Con il seminario si intende acquisire dalla viva voce dei protagonisti (Ministeri, Agenzie, Municipalità, Associazioni di costruttori e di progettisti locali, oltre che istituzioni, sistema imprenditoriale e finanziario italiano in loco) il quadro dei programmi infrastrutturali previsti in Romania, le fonti di finanziamento, lo stato di programmazione e di assorbimento dei fondi europei, le opportunità per le imprese di progettazione e costruzione. Si prevede la partecipazione di una selezione di oltre cinquanta tra le maggiori aziende italiane agenti nel settore e di circa 100 operatori romeni.

In programma abbiamo anche una serie di missioni di buyer romeni a diverse fiere organizzate in Italia, nel corso delle quali essi potranno incontrare nuovi possibili partner di affari.

Contiamo di proseguire inoltre l’attività svolta dal Desk Fondi Strutturali organizzato presso l’Ufficio che offre informazioni e assistenza agli operatori italiani interessati a usufruire direttamente o indirettamente dei fondi comunitari erogati alla Romania. Infine, intendiamo agevolare l’ingresso di un sempre maggior numero di aziende del Sud Italia sul mercato romeno, attraverso il Piano Export Sud del Ministero dello Sviluppo Economico di cui l’ICE Agenzia e’ unico ente attuatore.

Fonte: a cura di Exportiamo, di Antonio Passarelli, redazione@exportiamo.it

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