Il Mozambico è uno Stato che possiede ingenti quantità di materie prime ma nonostante ciò rimane ancora uno dei Paesi meno sviluppati al mondo (181° su 188). Ne abbiamo analizzato le potenzialità e le prospettive di sviluppo con Maurizio Ferri, ex Direttore di ICE-Agenzia di Maputo, che ha messo in luce anche le numerose opportunità d’investimento esistenti per le PMI del Belpaese.

Che tipo di Paese è il Mozambico e che relazioni intrattiene con l’Italia?

Il Mozambico è un Paese ricchissimo di risorse minerarie ed energetiche con un enorme potenziale nel settore agricolo e turistico e negli ultimi 10 anni ha registrato tassi di crescita media del 7/8% l’anno, tra i più alti nel continente africano.

La crescita economica storicamente trainata dal settore minerario ed energetico e dai nuovi investimenti infrastrutturali - legati, anche, alle scoperte di giacimenti di gas naturale nel bacino del Rovuma che hanno catalizzato l’interesse delle multinazionali straniere del settore (Eni e Anadarko, Galp, Kogas, Exxon, ecc) - ha segnato un progressivo rallentamento a partire dall’inizio del 2016.

Nonostante un quadro congiunturale negativo, legato a fattori esterni (andamento dei prezzi delle materie prime) ed interni (crisi del debito), nel 2016 il Mozambico è comunque cresciuto del 3,3% (contro il 6,6% del 2015) ed ha mantenuto sostanzialmente costante il livello delle esportazioni, pari a circa 3,4 Miliardi di USD.

Significativa e collegata alla crisi valutaria, invece, la riduzione (-36,5%) delle importazioni passate da 7,5 a 4,8 Miliardi di USD.

La collaborazione bilaterale Italia–Mozambico ne è uscita apparentemente rafforzata sia sul piano degli investimenti che su quello commerciale: nel 2016 l’Italia si è confermata primo investitore europeo con oltre 400 milioni di USD (pari al 13% del totale IDE nell’anno) e terzo a livello globale, dopo Sud Africa ed Emirati Arabi Uniti, Inoltre si contano circa 40 imprese italiane presenti in loco, attive nei settori degli idrocarburi, edilizia ed infrastrutture, turismo e trasporti.

L’interscambio commerciale nel 2016 si è mantenuto costante attestandosi sui 410 milioni di euro (dati Istat) e, sulla base dei dati parziali disponibili, l’Italia risulterebbe il quarto partner commerciale del Paese. Il saldo commerciale è, tuttavia, tradizionalmente a favore del Mozambico dal quale nel 2016 abbiamo importato beni per circa 370 milioni di Euro (principalmente alluminio e prodotti delle miniere).

Le esportazioni italiane, pari a circa 43,7 milioni di Euro, si sono ridotte del 18% rispetto al 2015, dato che va inquadrato nell’ambito del calo marcato dell’import complessivo mozambicano (-36,5%). I settori di punta del nostro export come macchinari (13 milioni di euro, -6.5%) e prodotti chimici (9 milioni di euro, -10%) hanno subito una flessione, mentre altri settori hanno registrato ottimi risultati come l’agroalimentare (4,7 milioni di euro, +140%) e gli autoveicoli (2,3 milioni di euro, +32%).

In che condizioni si trova oggi l’economia del Paese?

Il 2016 è stato un anno di profonda transizione per il Paese,che si è chiuso con segnali positivi in ambito industriale. Tra questi: la ripresa del settore minerario ed in particolare del settore estrattivo del carbone e la stipula di importanti accordi nel settore Oil&Gas (Exxon, che ha rilevato da Eni una partecipazione del 25% nell’Area 4 in Mozambico; BP che ha firmato un accordo per l’acquisto del gas prodotto dal giacimento Coral South) .

I primi mesi del 2017, nonostante le criticità sul fronte del debito (recente default commerciale) e dei conti pubblici hanno registrato un progressivo miglioramento della congiuntura, in particolare grazie al rafforzamento del Metical e alla stabilizzazione del cambio.

Auspicabilmente il Paese riprenderà a crescere rapidamente con l’avvio dei progetti di investimento nel settore energetico ed infrastrutturale. A tal proposito, è importantissimo il lancio della fase realizzativa del progetto Coral South FLNG avvenuto il primo giugno scorso alla presenza del Presidente della Repubblica del Mozambico Filipe Nyusi, dei vertici dell’ENI e delle altre società partner del consorzio (CNPC, Galp, Kogas, ENH). In occasione della cerimonia sono stati firmati i contratti per la perforazione, la costruzione e installazione delle facilities di produzione, nonché gli accordi con il governo mozambicano per il project financing ed il quadro regolatorio.

Si tratta del primo progetto operativo per lo sfruttamento delle importanti risorse di gas scoperte da Eni nel bacino di Rovuma. Secondo quanto comunicato da ENI, il progetto FLNG, estremamente innovativo (primo in Africa e terzo al mondo), verrà finanziato tramite Project Finance a copertura del 60% dell’investimento, stimato in circa 7 miliardi di USD. Si tratta del primo caso al mondo di Project Finance per una unità di liquefazione Floating e l’accordo di finanziamento è stato analizzato in dettaglio e sottoscritto da 15 istituti di credito internazionali e garantito da 5 agenzie di Export Credit.

Il progetto rappresenta un punto di svolta storico per l’immagine del Paese e nei suoi rapporti con l’Italia, data la presenza di ENI come capofila. Le decisioni finali di investimento per i progetti on shore dovrebbero invece giungere nel 2018. Infine si segnala che per il 2017 ed il 2018 le previsioni di crescita sono rispettivamente del 4.2% e del 5.1%

I consumatori locali conoscono ed apprezzano i prodotti Made in Italy?

I mozambicani conoscono certamente l’Italia poiché il legame tra i due Paesi ha origini storiche ed è ancora forte nonostante l’ingresso di nuovi competitor (Cina, India e Sud Africa fra tutti). Oggi l’Italia è sicuramente un partner strategico per il Mozambico dal punto di vista commerciale ed ha un ruolo centrale nello sviluppo dei progetti estrattivi mentre sono meno rosei i dati relativi all’export italiano che copre poco più dell’1% dell’import totale mozambicano.

Sono cifre molto contenute, anche se l’Italia ha conquistato piccole quote di mercato ed in alcuni settori (es. agroalimentare) ha registrato aumenti importanti: ci sono ampi spazi di crescita che però devono essere supportati anche da adeguati investimenti da parte delle imprese italiane, principalmente nei confronti degli importatori locali nella distribuzione, assistenza post vendita e promozione e nelle condizioni di pagamento.

Dal punto di vista del Sistema Italia è stato fatto molto per la promozione dell’immagine del nostro Paese, con varie missioni istituzionali ed imprenditoriali, la partecipazione collettiva alla ultime edizioni della Fiera Internazionale di Maputo (Facim) e con progetti di sostegno alle imprese nelle fasi di ingresso nel mercato. Ad esempio “Spazio Italia” una struttura multifunzionale, finanziata dal Ministero dello sviluppo economico e gestita dall’ICE in collaborazione con l’Ambasciata d’Italia a Maputo, mette a disposizione delle imprese uffici temporanei e spazi per l’organizzazione di eventi di promozione. Infine anche per l’edizione 2017 della Facim che si terrá a Maputo dal 28 agosto al 3 settembre, l’ICE-Agenzia organizzerà una collettiva italiana.

Perchè consiglia di scegliere il Mozambico per fare affari?

L’EIA (U.S. Energy Information Administration) stima le riserve provate di gas naturale nel nord del Paese in circa 100 TcF (trillion cubic meters), una quantità che lo posizionerebbe al terzo posto nel “Continente Nero” dopo Nigeria ed Algeria. La quantità di carbone scoperto nella regione di TETE, nel centro del Mozambico, è stimata in circa 25 miliardi di tonnellate e pone il Paese tra i principali produttori a livello mondiale. Così come enormi sono le ricchezze minerarie.

Inoltre il Mozambico ha circa 2,700 kilometri di coste incontaminate ed un turismo ancora tutto da sviluppare. E’, infine, un Paese con grandi potenzialità nel settore agricolo e per la sua collocazione geografica rappresenta una porta di ingresso strategica nell’area SADC. Se e come tale potenziale sarà trasformato in ricchezza reale è ancora da vedere ma oggi il Mozambico sta piano piano uscendo da una situazione di crisi ed i primi effetti si vedranno già a partire dall’anno in corso.

Credo che questo sia il momento per cominciare di nuovo ad inserire il Mozambico tra le destinazioni prioritarie delle nostre imprese con la consapevolezza che si investe oggi per avere dei ritorni nel medio e lungo periodo. Non mi riferisco ovviamente alle sole imprese nel settore Oil & Gas ma anche a tutto il settore delle infrastrutture e materiali da costruzione, agricoltura, alimentare e beni di consumo.

Esistono poi strumenti di promozione e tutela degli investimenti esteri (es. Accordo Italia-Mozambico sulla doppia imposizione e Accordo Italia-Mozambico per la promozione e reciproca protezione degli investimenti) ed una normativa fiscale che permette il rimpatrio dei profitti. Attualmente è in corso la creazione dell’APIEX Agenzia per la promozione degli investimenti e delle esportazioni che ingloberà il CPI – Centro per la promozione degli Investimenti, l’IPEX – Istituto per la promozione delle esportazioni e GAZEDA – Gabinetto per le zone economiche di sviluppo accelerato creando uno sportello unico per gli investitori stranieri.

Vi è poi un articolato sistema di zone economiche speciali ed incentivi fiscali, ancora in una fase di rodaggio, ma che dovrebbero entrare a sistema entro il 2017.

Tra i settori con maggiore potenziale di inserimento delle imprese italiane, oltre al settore minerario ed energetico si segnalano il settore dei macchinari (aumento della produzione manifatturiera del 7,3% nel 2016), le infrastrutture con i programmi strategici nel settore ferroviario ed aeroportuale, l’agro-alimentare collegato allo sviluppo agricolo ed il settore dei beni di consumo (arredamento, abbigliamento).

Quali sono le caratteristiche dei consumatori locali?

Il Mozambico ha circa 27 milioni di abitanti di cui circa il 55% sotto i 20 anni e circa il 40% vive in aree urbane. Lo Human Development Report 2016 dell’UNDP pone il Paese al 181esimo posto su 188 Stati analizzati.

E’ quindi una realtà molto giovane, con bassi livelli di scolarizzazione ed numerose sacche di povertà che sta affrontando una trasformazione epocale e che gestirà nei prossimi mesi grandi flussi di investimenti. Quanto la crescita sarà inclusiva ed equamente distribuita non è ovviamente prevedibile.

Oggi nelle grandi città e principalmente a Maputo sta piano piano emergendo una fascia media di popolazione (composta principalmente da giovani, spesso single, con una istruzione secondaria e che rappresenta circa il 10% del totale) attenta alla moda e al design, ma che ancora ha una limitata capacità di spesa.

A questa si aggiunge l’elite del Paese che può essere stimata nel 2-3% della popolazione che cerca la qualità ed ha sufficienti capacità finanziarie per acquistarla. A questa fascia si aggiungono gli espatriati, diplomatici e manager d’impresa, che sono registrati in crescita.

Il Mozambico dunque rappresenta ancora un mercato limitato ma in progressiva espansione come testimoniato dall’apertura di nuovi negozi con brand internazionali (moda e arredamento), hotel di lusso e ristoranti di qualità nella capitale Maputo e non solo.

Fonte: a cura della Redazione di Exportiamo, redazione@exportiamo.it

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