Maldive, fare affari… all’ombra di una palma

Maldive, fare affari… all’ombra di una palma

16 Aprile 2018 Categoria: Focus Paese

Il focus Paese sulle Maldive di oggi mette in luce tutte le opportunità che le isole dell’Oceano Indiano offrono alle PMI italiane che intravedono in questi meravigliosi territori la possibilità di fare affari.

Normalmente non è semplice parlare di una superficie di terra di appena 298 chilometri quadrati ma questo è vero se non si parla delle Maldive, che ormai da decenni occupano un posto speciale nell’immaginario collettivo di viaggiatori di mezzo mondo.

Queste fantastiche isole rappresentano infatti una delle mete turistiche più celebri al mondo e sono considerate come un vero e proprio angolo di paradiso in cui recarsi per rilassarsi godendosi panorami e spiagge da sogno.

Generalmente esse sono ritenute come una meta esclusiva, accessibile solo a una determinata fascia di popolazione particolarmente abbiente ed in effetti queste isole pullulano di resort extra-lusso come quello di del Four Seasons nell’atollo di Baa dove per soggiornare sono richieste cifre astronomiche (fra i 40 ed i 50 mila euro a persona a notte). In realtà però esistono anche soluzioni più economiche che si possono adattare a tasche ben più leggere.

Certamente per differenziarsi rispetto alle strutture già esistenti serve una buona dose d’inventiva e di coraggio come ha recentemente dimostrato il giovane imprenditore Alessandro Azzola che ha costruito a OokolHufinolhu (ad un’ora di idrovolante dalla capitale Malè) il primo resort di design mai costruito su un atollo. Uno spazio elegante e moderno che ha il grande pregio di riuscire a combinare lusso, estetica ed eccellenti servizi di hospitality grazie ad un costante rimando alla eccezionale bellezza dell’ambiente marino circostante.

Inoltre il resort dispone di una grande lobby, tre ristoranti, due bar, un centro immersioni, un centro benessere, una biblioteca, una palestra e un miniclub per bambini, oltre che di 150 ville sulla spiaggia o su palafitte direttamente nella laguna circostante per un investimento complessivo che si aggira intorno ai 35 milioni di euro.

In generale comunque non è difficile immaginare che sia proprio il settore turistico una delle leve trainanti dell’economia delle Maldive non solo per via di paesaggi da cartolina con sabbia bianca e palme da cocco ma anche per via di una popolazione locale cordiale e sorridente che vive una quotidianità molto diversa rispetto a quella degli “standard occidentali”.

Le Maldive, comunque, offrono grandi opportunità d’investimenti non solamente nel settore del turismo alberghiero (resort e guest house) ma anche in altri comparti come edilizia, agroalimentare, ristorazione e nella pesca, settore in cui è ormai decaduto al monopolio statale e che per questo si è aperto ai capitali privati.

Per quanto piccole le Maldive riescono comunque a produrre ricchezza per quasi 7 miliardi di euro all’anno (crescita economica 2017: +4,6%) grazie soprattutto ad un settore terziario che copre oltre l’80% del PIL. Il PIL pro capite è in aumento ed oggi si attesta intorno ai 19.200 dollari nonostante l’aumento del tasso di disoccupazione cresciuto, fra il 2016 ed il 2017, dall’11 all’11,6%.

In ogni caso dando uno sguardo allo studio elaborato dalla Banca Mondiale “Doing Business in Maldives” si nota come le piccole isole si posizionino discretamente solamente in due delle dieci variabili considerate vale a dire starting a business (68esima posizione su 190 Paesi) e dealing with construction permits (54esimo posto su 190). Per questa ragione, nel complesso, esse sono considerate, su scala globale, solo come il 136esimo Paese migliore per fare business.

Inoltre è bene segnalare una situazione di tensione a livello politico scaturita in vista delle elezioni presidenziali che si terranno a settembre 2018. Lo scorso 5 febbraio infatti, il governo guidato dall’autoritario Abdullah Yameen ha dichiarato lo stato di emergenza in tutto il Paese al fine di intimidire la Corte Suprema e farle annullare l’ordine di scarcerare i suoi oppositori politici. Lo stato di emergenza è stato poi revocato dopo 45 giorni ma il livello di allerta rimane elevato ed è per questo lecito aspettarsi ulteriori manifestazioni che potrebbero trasformarsi in scontri violenti.

E’ poi anche utile sapere che le Maldive sono un Paese musulmano e per questo si raccomanda il rispetto delle prescrizioni morali e l’adeguamento dell’abbigliamento ai costumi locali, anche sulle spiagge. Infine si ricorda a chi opera nel comparto “alcohol and spirits” che sebbene il consumo di alcool sia tollerato all’interno delle infrastrutture turistiche, l’importazione di alcolici rimane vietata.

Fonte: a cura di Exportiamo, di Marco Sabatini, redazione@exportiamo.it

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