La nascita di My Foody è una intuizione.

Luca Masseretti, uno degli otto soci della start up, racconta così la storia di My Foody: “nel 2012 Francesco, uno dei co-founder, si trovava in Belgio a scrivere la tesi di laurea. Compra una scatola di biscotti biologici, la paga a prezzo pieno, ma scopre che scadono il giorno dopo. Da lì nasce l’idea di proporre qualcosa che leghi la vicinanza alla data di scadenza a uno sconto”.

L’idea della start up, tra le cinque migliori nel settore food secondo Startup Italia, è semplice. Gli utenti/consumatori possono scaricare l’app mobile My Foody dalle normali piattaforme Android o Ios e registrarsi gratuitamente. Effettuando l’accesso si viene geolocalizzati e l’app mostra automaticamente le offerte o i supermercati aderenti all’iniziativa più vicini. La singola offerta mostra anche il numero di pezzi disponibili e lo sconto effettuato.

Naturalmente poiché l’obiettivo è quello di minimizzare gli sprechi, il prodotto, fresco o secco, deve essere vicino alla scadenza, oppure stagionale o in overstock (tipo i panettoni) o con semplici difetti estetici ma perfettamente commestibile.

Inoltre esiste anche la possibilità, sul sito, di fare donazioni ad alcune associazioni non profit: se si risparmia sulla spesa, si può anche decidere di cedere il risparmio (o quanto si vuole) ad uno dei progetti indicati da My Foody.

La mission della start up è dunque duplice: perseguire la diminuzione degli sprechi alimentari e favorire la cessione alle onlus.

Fonte: a cura della Redazione di Exportiamo, redazione@exportiamo.it

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