Il Paese Nordamericano rappresenta un ottimo mercato di sbocco per la produzione agroalimentare italiana. Dai dati Istat risulta che esportazioni Made in Italy in Canada hanno raggiunto quota 850 milioni di euro, frutto di un andamento dell’export agroalimentare italiano in crescita negli ultimi quattro anni. Dal 2015 al 2019, infatti, le esportazioni Made in Italy verso il Canada sono cresciute del 28%, di sei punti percentuali in più rispetto all’incremento delle stesse verso il resto del mondo (+22%). Il primo semestre del 2019 non ha di certo smentito questo flusso di crescita: infatti, se si analizzano i dati relativi all’export agroalimentare italiano da gennaio a Giugno, il mercato canadese rappresenta uno dei primi sbocchi commerciali, superando con quota +16% anche la Germania, la Francia e gli Stati Uniti, che presentano rispettivamente quota -8%, +7% e +10%.

A fronte di tali andamenti positivi e di un contesto economico promettente ed in crescita, è fondamentale rispettare le linee guida essenziali in materia di export dei prodotti agroalimentari in Canada. Nel seguente articolo si analizzano le principali normative di riferimento in materia di produzione ed importazione degli alimenti in Canada e si elencano gli obblighi da ottemperare in materia di sicurezza alimentare, di tracciabilità, di etichettatura. Invitiamo, inoltre alla lettura dei requisiti preliminari all’export in Canada, contenuti qui.

Normativa e Regolamentazioni: il punto di partenza

Le norme canadesi in materia di sicurezza alimentare e qualità nutrizionale, definite Safe Food for Canadian Regulations (SFCR), sono state emanate dal dipartimento governativo della Sanità o Health Canada e la rispettiva compliance e applicazione spetta alla Canadian Food Inspection Agency (CFIA).

In Canada, la CFIA è l’istituzione federale responsabile della definizione delle politiche che riguardano la produzione, l’importazione e l’esportazione dei prodotti alimentari, piante, animali e prodotti affini. In alcuni casi la CFIA impone delle restrizioni o divieti rispetto ad alcune tipologie specifiche di prodotto che possono includere organismi nocivi e malattie di origine animale e vegetale che potrebbero mettere a rischio la salute umana, animale e vegetale in Canada oppure provocare danni irreparabili alle colture, bestiami e ambiente locali.

Tali norme sulla sicurezza prevedono che gli alimenti venduti in Canada devono essere prodotti, preparati, stoccati, imballati ed etichettati in condizioni sanitarie idonee e vengono applicate non solo alle aziende alimentari localizzate in Canada che importano o realizzano prodotti agroalimentari destinati all’estero, ma anche ai produttori localizzati al di fuori del territorio canadese che vogliono esportare in Canada.

Le norme di sicurezza SFCR sono entrate in vigore a partire dal 15 gennaio 2019 e, fondandosi su un approccio di natura preventiva e su un modello di controllo del rischio, hanno reso il settore alimentare canadese ben più sicuro e strutturato.

Tali normative hanno lo scopo ultimo di rendere i requisiti canadesi di sicurezza alimentare equivalenti agli standard internazionali e si fondano sui seguenti principi:

Sistema di licenze: gli importatori commerciali canadesi sono tenuti ad avere una licenza di importazione per i prodotti alimentari che vogliono vendere in Canada;

Pianificazione del controllo preventivo: gli importatori sono tenuti a elaborare un documento scritto, ossia il Preventive Control Plan (o PCP), nel quale si dimostra le modalità con cui vengono effettuate tutte le procedure di importazione, che il prodotto importato rispetti i requisiti di sicurezza, di classificazione, di etichettatura e che il fornitore abbia le misure adatte per prevenire e controllare i rischi associati all’alimento importato;

Tracciabilità: le normative SFCR richiedono agli importatori canadesi di raccogliere e conservare tutta la documentazione che serve per tracciare l’intero ciclo produttivo dell’alimento, dalla fonte fino al luogo di destinazione.

Quali sono quindi le obbligazioni e conseguenze per gli esportatori?

È fondamentale avviare una collaborazione con un importatore canadese che sia dotato di una licenza per importare, dal momento che il prodotto può essere esportato in Canada solo attraverso un importatore con licenza. Tale licenza, inoltre, cambia a seconda del tipo di prodotto (prodotto a base animale o vegetale, ad esempio).

È essenziale, inoltre, collaborare con l’importatore nella realizzazione del Preventive Control Plan, comunicando all’importatore ogni pericolo biologico, chimico e fisico che può mettere a rischio il prodotto alimentare da esportare, dimostrando che i processi di produzione, trasporto e stoccaggio della merce vengono realizzati in modo sicuro e privo di rischi di contaminazione. In questo contesto la società esportatrice può offrire un valido contributo nella compilazione del PCP presentando una delle certificazioni riconosciute dai programmi della Global Food Safety Initiative o GFSI (ossia il SQF, BRC, IFS, FSSC, GLOBAL.A.P, il BAP e il CanadaGAP);

Infine, l’esportatore deve rendere disponibile tutte le informazioni relative all’origine del prodotto per consentire la realizzazione di un adeguato ed efficiente sistema di tracciabilità.

Le normative SFCR contengono anche requisiti in materia di etichettatura dei prodotti alimentari venduti in Canada che riguardano la lingua utilizzata (inglese e francese), il formato ed il contenuto della tabella nutrizionale, l’indicazione degli ingredienti e dei coloranti alimentari. Scaduto il periodo di transizione di 5 anni, a partire dal 14 dicembre 2021, tutti i prodotti alimentari destinati al mercato canadese devono essere conformi ai nuovi requisiti di etichettatura. Invitiamo a leggere un nostro precedente articolo in materia e a dare un’occhiata al sito della CFIA per avere una panoramica completa e dettagliata sui requisiti di etichettatura.

Attenzione: per alcuni specifici alimenti come latticini, miele, prodotti a base di pesce e frutti di mare, frutta e verdura fresca, prodotti a base di carne, prodotti lavorati a base di frutta e verdura è obbligatorio inserire sull’etichetta il paese di origine del prodotto. Per cui sarà necessario inserire la dicitura “Product of Italy”.

Per tutti i prodotti preconfezionati, realizzati interamente fuori il territorio canadese e venduti in Canada, è obbligatorio dimostrare sull’etichetta che il prodotto è importato. Tale informazione può essere fornita in tre modalità diverse: inserire il nome e l’indirizzo dell’azienda canadese che importa il prodotto con l’indicazione del paese di origine del prodotto; inserire il nome e l’indirizzo del produttore estero; o inserire la dicitura “imported for” o “imported by” seguito dal nome ed indirizzo dell’azienda canadese che importa il prodotto.

Additivi alimentari consentiti:

Il dipartimento governativo canadese o Health Canada ha pubblicato, inoltre, sul proprio sito una raccolta ufficiale di sostanze consentite che possono essere utilizzate come additivi nei prodotti alimentari realizzati o venduti in Canada. Link alla lista.

Attenzione: se si utilizza un additivo alimentare che non compare in una delle liste, è necessario compilare una richiesta al Ministero della sanità ai fini della valutazione.

Categorie speciali: carne e latticini

Per alcuni prodotti alimentari, come ad esempio carne e latticini, il Canada gestisce l’importazione delle suddette categorie attraverso il cosiddetto sistema delle quote o Tariff Rate Quota (TRQ) system. Nello specifico, tale sistema prevede che tutte le quantità importate che rientrano nelle rispettive quote assegnate sono soggette ad aliquote di dazio più basse, mentre le quantità importate in eccesso sono soggette ad aliquote di dazio più alte. Tra i vari prodotti soggetti al suddetto sistema si annoverano latte, formaggi, margarina, yogurt e gelato, uova, pollo, maiale, agnello, manzo.

La lista completa si può trovare all’interno della Import Control List link.

I prodotti a base di carne, inoltre, vengono regolati secondo la normativa Meat Inspection Act, il cui scopo ultimo è quello di assicurare il rispetto di pratiche di manipolazione sicure nonchè tracciabilità e responsabilità in caso di contaminazione del prodotto. Tale normativa prevede da parte dei produttori l’ottenimento di certificazioni di controllo che, nel caso specifico di coloro che esportano il prodotto in Canada, vengono rilasciati dal paese esportatore. Non è facile districarsi nelle norme che riguardano l’export di prodotti alimentati.

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Fonte: a cura di Exportiamo, di Maria Chiara Migliaro, redazione@exportiamo.it

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