Il Retail Italiano ai Tempi del Covid-19

Il Retail Italiano ai Tempi del Covid-19

02 Luglio 2020 Categoria: Retail

Secondo un’analisi di Cassa Depositi e Prestiti, il settore del commercio al dettaglio in Italia ha sofferto molto negli ultimi mesi a causa degli effetti derivanti dalla pandemia di Covid-19. A inizio anno, l’intero comparto a livello mondiale aveva un outlook più che positivo, mentre per il prossimo futuro sarà necessario per gli operatori avviare una profonda trasformazione per andare incontro alle nuove preferenze del mercato.

Il commercio al dettaglio è una delle attività maggiormente significative per l’economia italiana, i cui canali sono costituiti prevalentemente dalla Grande Distribuzione Organizzata e dai singoli operatori del retail, mentre una parte minore è rappresentata dal commercio elettronico, che nell’ultimo periodo ha fatto un importante balzo in termini di crescita, spinto in particolare dagli effetti delle misure di lockdown.

Il giro d’affari prodotto dalla vendita al dettaglio in Italia ammonta a 542 miliardi di Euro e nel mondo si stima che questo comparto generi circa 25.000 miliardi di Dollari, con Stati Uniti, Cina ed Europa che rappresentano insieme un valore pari a circa la metà del totale.

In Italia nei primi tre mesi del 2020 il commercio al dettaglio ha subito un rallentamento del -20% rispetto al primo trimestre del 2019. La sostanziosa diminuzione registrata è sicuramente da imputare alle misure di distanziamento sociale imposte per il contenimento della pandemia di Covid-19.

Tuttavia, i diversi comparti merceologici e i differenti canali di distribuzione hanno rilevato rallentamenti differenti, evidenziando ognuno specifiche criticità. Come si può immaginare, i soggetti più colpiti sono stati i negozi fisici, profondamente danneggiati dalla chiusura o dalla drastica riduzione della mobilità territoriale, mentre gli e-commerce hanno dovuto affrontare alcune difficoltà legate all’interruzione delle catene logistiche di consegna e di approvvigionamento.

Secondo l’analisi di CDP, in Italia nel periodo di lockdown, l’insieme dei settori non afferenti alle categorie alimentari hanno registrato un crollo pari al -52%, mentre il comparto alimentare ha registrato un modesto incremento pari al +6%.

Per quanto riguarda invece i diversi canali distributivi, sempre in Italia si registra un’ampia variabilità, con le vendite generate dalle attività operanti su piccole superfici in diminuzione di oltre il -35%, la grande distribuzione in contrazione del -16% e il commercio elettronico in crescita oltre il +25%, a conferma di come le abitudini di acquisto abbiano subito una profonda e repentina trasformazione a causa delle conseguenze delle misure di contenimento della pandemia.

Se questa trasformazione delle abitudini dei consumatori dovesse diventare permanente, la grande distribuzione organizzata dovrà adeguare le proprie strutture per adattarsi alle nuove tendenze del mercato, trasformando i propri modelli di business.

Secondo l’analisi di CDP, per intercettare questi nuovi trend, gli operatori del commercio al dettaglio sono chiamati a ridefinire la propria value proposition lungo alcune verticali principali:

Individuazione di modalità di distribuzione che integrino la crescente richiesta di canali online semplici e versatili, con servizi che garantiscano tempi di consegna veloci, disponibilità dei prodotti e offerte customizzate;
Attenzione alla sostenibilità di filiera e alla tracciabilità dei prodotti, anche mediante l’implementazione di modelli logistici flessibili per la distribuzione locale;
Valorizzazione delle opportunità offerte dalla sharing e circular economy, per rispondere alla rinnovata attenzione per un consumo attento e responsabile;
Creazione di nuovi prodotti e servizi che rispondano alle mutate abitudini di vita dei consumatori, maggiormente focalizzati sulla dimensione domestica e su diverse modalità di socializzazione;
Maggiore efficienza e flessibilità nell’ideazione degli spazi per offrire ai clienti un’esperienza in-store unica, promuovendo la creazione di un rapporto esclusivo che generi fidelizzazione;
Capacità di analizzare i comportamenti e le attitudini del pubblico, per riuscire a rispondere adeguatamente alle esigenze di specifiche nicchie di mercato e alla richiesta crescente di personalizzazione dei prodotti.

Riteniamo che questi suggerimenti siano utili anche per chi fosse già impegnato in progetti retail internazionali o a coloro che stessero pensando di attuarli nei prossimi mesi. La pandemia ha avuto effetti e reazioni analoghe in moltissime aree del mondo, il cambiamento epocale in atto potrebbe pertanto varcare i confini nazionali ed estendersi anche in altri Paesi.

Fonte: a cura della Redazione di Exportiamo, redazione@exportiamo.it

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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