La multinazionale italiana Ferrero specializzata in prodotti dolciari e celebre in tutto il mondo soprattutto grazie al suo prodotto simbolo - la Nutella - continua a dimostrare una spiccata sensibilità nei riguardi dei mercati esteri. Negli ultimi mesi quella che oggi è probabilmente la crema spalmabile più diffusa al mondo (con oltre 350mila tonnellate annue prodotte) è riuscita ad attrarre l’interesse di colossi come Nestlè e Mars, che però sono stati respinti al mittente dalla famiglia piemontese.

Giovanni Ferrero, diventato amministratore delegato unico dell’industria dolciaria Ferrero dopo la morte del fratello Pietro, ha sottolineato in particolare l’importanza del mercato statunintense per l’azienda: “Il mercato USA è il primo per noi ma ci sono delle vulnerabilità, prima fra tutte la competizione molto forte”. Per questo motivo, negli ultimi tempi, gli sforzi dell’a.d. si sono concentrati sul tentativo di rafforzare la propria presenza sul territorio americano (ad oggi l’azienda detiene una quota di mercato pari al 2,3%). In questa direzione va letta la decisione di assumere manager dall’esterno, una novità radicale per un’azienda che non ha rivisto il suo modello di business negli ultimi 70 anni.

La crema spalmabile più diffusa al mondo è secondo l’Ocse un prodotto esemplare nell’economia globalizzata grazie alle sue nove fabbriche distribuite in tutti i continenti e agli ingredienti utilizzati provenienti da diversi angoli del mondo. Secondo il Wall Street Journal l’obiettivo di Ferrero, sebbene non dichiarato, è chiaro ed assai ambizioso: sfidare l’egemonia dell’amatissimo burro d’arachidi, una vera e propria istituzione a New York e dintorni.