“My time, your time” è lo slogan di Keesy, startup 100% made in Italy lanciata a Firenze nel 2017 e nata per semplificare la vita di chi opera nei servizi legati all’home sharing (appartamenti, B&B e affittacamere), assicurando flessibilità e risparmio di tempo a proprietari e affittuari.

La necessità aguzza l’ingegno, e spesso le idee migliori nascono proprio dall’urgenza di risolvere grandi o piccoli problemi. Lo sa bene Patrizio Donnini, il fondatore di Keesy, che dovendo fare i conti con diversi ostacoli legati allo scambio delle chiavi, ha ideato un servizio di check-in e check-out automatizzato e digitalizzato.

Al centro del modello, brevettato in 151 Paesi, ci sono i Keesy Point, strutture videosorvegliate localizzate in punti strategici di arrivo come stazioni, aeroporti, fermate metro, aperti 24 ore su 24, 365 giorni all’anno, dove chi affitta può depositare le chiavi dell’alloggio all’interno di cassette di sicurezza cui l’ospite accede tramite un codice riservato. L’idea, tanto semplice quanto rivoluzionaria, in realtà va ben oltre il passaggio delle chiavi, perché il Keesy Point offre anche un servizio di deposito bagagli, il collegamento wi-fi gratuito, una colonnina ricarica-cellulare e assistenza da remoto per gestire ogni imprevisto, nonché la possibilità di adempiere tutte le formalità burocratiche, quali la scansione e l’invio in questura del documento d’identità, la firma del contratto, il rilascio della ricevuta, la riscossione della tassa di soggiorno tramite POS con la possibilità di inviarla direttamente al comune.

Il format si basa sull’interazione tra questo punto fisico automatizzato e una mobile app su cui il proprietario prenota la data per il check-in (o il check-out) del proprio ospite che riceve, via sms o e-mail, il codice, unico e segreto, per accedere al Keesy Point.

Il sistema sta avendo successo: alla prima sede di Firenze si sono aggiunte quelle di Roma e Milano, e sono arrivate oltre 80 proposte di apertura in Italia e all’estero, tra cui Barcellona, Parigi, Londra, Miami e Dubai.

La start-up Toscana ha per il 2018 l’ambizioso obiettivo di fatturato di due milioni di euro e prevede di raggiungere il 10% del mercato degli appartamenti entro fine 2018 e di totalizzare 1.000 utilizzatori tra host e guest per un totale di 5.000 check-in/check-out entro fine 2019. E sembra che abbia anche le carte giuste per riuscirci considerato che il fenomeno dell’home sharing è in costante crescita.

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