Nonostante la parola “capodanno” ci faccia subito pensare a fuochi d’artificio, conti alla rovescia, lenticchie e cotechini, questo tipo di festività non presenta di certo le stesse caratteristiche in ogni Paese del mondo. Il nostro capodanno coincide con l’ultimo giorno del calendario gregoriano, uno dei metodi per misurare il tempo più largamente utilizzati su questo pianeta. Questo metodo non è però adottato ovunque: molti calendari derivano da influenze religiose, alcuni si basano sul movimento della luna e altri del sole. Queste differenze fanno sì che alcuni capodanni siano sempre lo stesso giorno, mentre altri possano variare di data.

Anche se le differenze sono molteplici e molto particolari, la sensazione di cambiamento e la speranza che questa festa porta con sé sono sicuramente elementi che si possono ritrovare nella maggior parte dei capodanni.

Andiamo insieme alla scoperta delle tradizioni e delle curiosità di alcuni Capodanni nel mondo.

Capodanno cinese

Noto anche come festa di primavera, il Capodanno cinese ricade tra il nostro 21 gennaio e 19 febbraio. Le celebrazioni ufficiali durano sette giorni, ma solitamente la festa si protrae per un’altra settimana. Il calendario cinese si basa sulla rotazione di 12 animali zodiacali e martedì 5 febbraio 2019 si festeggerà il nuovo anno del maiale, che prenderà il posto dell’anno del cane. Un tripudio di danze, colori, luci, lanterne e abiti rossi, poiché ritenuti propiziatori, il Capodanno cinese è sinonimo di gioia e spensieratezza.

Capodanno ortodosso

L’ultimo dell’anno nei paesi di religione a maggioranza ortodossa cade in concomitanza con la fine del calendario giuliano, precedente a quello gregoriano. Nella notte tra il 13 ed il 14 gennaio si festeggia con fuochi d’artificio, cenoni e grandi bevute in Russia, Macedonia ed in alcune delle ex repubbliche sovietiche, come la Bielorussia e la Moldavia. In Macedonia è tradizione mangiare una grande pita, al cui interno si nasconde una moneta: si crede che chi la trovi potrà godere di molta fortuna durante l’anno a venire.

Capodanno ebraico

La festa del Rosh Hashanah ingloba il primo e il secondo giorno del nuovo anno ebraico. Non c’è una data fissa per questa particolare celebrazione, ma cade sempre all’inizio del settimo mese ecclesiastico (29 settembre-1° ottobre). Durante il capodanno viene suonato lo shofar, un piccolo corno di montone, utilizzato come strumento musicale. Si mangiano anche prelibatezze come mele immerse nel miele, datteri e altri frutti molto dolci, per rappresentare la dolcezza dell’anno che verrà. Inoltre, i credenti si astengono dal lavorare e passano la giornata alla sinagoga, per poi recarsi in laghi e fiumi per fare delle abluzioni, come simbolo di purificazione dai peccati.

Capodanno musulmano

Il nuovo anno musulmano, che si festeggia il 22 settembre, celebra il viaggio intrapreso dal profeta Maometto da Mecca fino a Medina. È l’occasione per tutti i musulmani di esprimere i propri buoni propositi, anche se questa festa è vissuta in modo assai diverso dai due rami principali dell’Islam: per gli Sciiti, è il momento di recarsi in pellegrinaggio nei vari luoghi sacri a questa minoranza, mentre i sunniti celebrano la vittoria di Mosé contro il Faraone egiziano astenendosi dal mangiare.

Capodanno iraniano

Il nuovo anno in Iran, che si festeggia tra il 20 e il 21 marzo, è chiamato Nowruz, che è la fusione di due parole persiane che significano “giorno nuovo”. Per prepararsi ai festeggiamenti, viene allestito in ogni casa un “haft-sin”, ovvero una composizione di sette cose che iniziano con la lettera S dell’alfabeto persiano, principalmente frutta e spezie. Ogni oggetto ha un significato particolare: ad esempio, sib (mela) è il simbolo della salute e serkeh (aceto) rappresenta la soddisfazione e la resistenza. È anche d’uso comune porre uno specchio sulla tavola, un modo simbolico per riflettere sull’anno appena passato.

In un turbinio di tradizioni, superstizioni e riti propiziatori affascinanti e spesso antichissimi, il Capodanno nel mondo rappresenta insomma la “festa del buon auspicio”, dove i brutti pensieri vanno via per prepararsi ad accogliere felicemente l’anno che verrà. Buon anno a tutti voi!

Fonte: a cura di Exportiamo, di Miriam Castelli, redazione@exportiamo.it

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