Aqmola, località di provincia dominata dalla steppa, caratterizzata da temperature rigide e dalla quasi totale assenza di infrastrutture e servizi, aveva goduto di un discreto sviluppo solo tra gli anni cinquanta e sessanta, allorquando l’allora leader dell’Unione Sovietica, Nikita Krushchev decise di localizzarvi il centro amministrativo del progetto di coltivazione delle terre vergini incolte in Kazakistan, Siberia, negli Urali, nel bacino del Volga e nel Caucaso del Nord.

Nel 1995 quando il Padre e Presidente kazako Nursultan Nazarbayev propose il trasferimento della capitale da Alma Aty ad Aqmola sembrò a tutti - in patria e all’estero - una follia.

Oggi Astana, “la capitale” in kazako, rappresenta una delle scommesse vinte di Narzabayev e il simbolo più evidente di un Paese ancora in fasce, indipendente da meno di 25 anni, ma sempre più ambizioso e dinamico che non vuole porsi limiti.

Il Kazakhstan é un paese rivolto al futuro e gli indizi non mancano per comprenderlo.

La Repubblica del Kazakhstan infatti non é solo lo stato più esteso dell’Asia Centrale ma anche quello tra gli ex satelliti dell’Unione Sovietica che ha saputo ricostruire meglio una propria identità nella diversità essendo popolato da una pluralità di gruppi etnici e religiosi.  Sul piano internazionale il paese si é caratterizzato per il pragmatismo in base al principio per cui “prima viene l’economia, poi la politica” e infatti sin dai primi giorni dell’indipendenza si é da subito chiarito come la “politica estera multi-vettoriale” del Kazakhstan – come definita dagli analisti – si sarebbe basata su un’apertura nei confronti di tutti i possibili partner a livello regionale e internazionale e definendo l’interesse nazionale nella difesa di sovranità e integrità territoriale e nello sviluppo economico. 

Ad Astana hanno compreso come essere un “rentier state” non sia appagante e pur essendo undicesimo paese al mondo per riserve petrolifere e diciassettesimo per riserve di gas, l’economia del paese va ben oltre lo sfruttamento delle ingenti risorse e punta allo sviluppo attraverso la cooperazione pubblico-privato e l’attrazione di capitali dall’estero.

La pubblicazione del volume “Le grandi opportunità del Kazakhstan. Una guida per gli operatori italiani”, supplemento al IV^ Volume di “Geopolitica”, rivista trimestrale dell’Istituto di Alti Studi in Geopolitica e Scienze Ausiliarie (IsAG) é occasione per approfondirli insieme alle grandi opportunità che il paese offre e le potenzialità ancora inespresse da cogliere per le nostre aziende.

La presentazione pubblica del volume lo scorso 6 marzo a Roma presso la prestigiosa sede dello Studio Legale NCTM, ha visto la partecipazione - tra gli altri - dell’Ambasciatore della Repubblica del Kazakhstan in Italia, S. E. Andrien Yelemessov, del Dott. Federico Eichberg, Dirigente della DG Politica Commerciale Internazionale del Ministero dello Sviluppo Economico e del Dott. Gianpaolo Bruno, Dirigente dell’Ufficio di supporto per la pianificazione strategica, studi e rete estera dell’Agenzia ICE in rappresentanza delle rispettive istituzioni che hanno contribuito attivamente e da diverse angolature alla stesura del volume.

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Emerge quindi un quadro dettagliato sul grande paese dell’Asia Centrale che va ad approfondire le peculiarità del paese andando ad esplorare ad esempio le caratteristiche specifiche delle Zone Economiche Speciali e le peculiarità del sistema legislativo e doganale ma anche i Piani di Sviluppo Strategico con sempre sullo sfondo l’attenzione ai rapporti bilaterali con il nostro paese e le possibilità da cogliere per le nostre imprese.

La priorità del governo kazako é quella di continuare a rafforzare il settore energetico e minerario, in particolare l’Oil & Gas con nuovi progetti di investimento, e, nel contempo, portare avanti una politica di diversificazione economica.

A tal fine sono stati avviati negli scorsi anni dei programmi di sviluppo, specie nel settore delle infrastrutture e dell’informazione, con particolari incentivi agli investimenti stranieri anche in aeree al di fuori dei tradizionali settori delle risorse naturali.

Il Presidente Nazarbayev lo scorso 11 novembre ha annunciato in diretta televisiva l’avvio del nuovo piano di politica economica denominato “Nurly Zhol (Sentiero luminoso) - La via del Futuro”.

La risposta alle crisi geopolitiche e alle sanzioni imposte dalle principali potenze mondiali, impongono ad Astana la necessità di rivedere la sua politica economica. Il nuovo piano di sviluppo, articolato in 5 anni, sarà il “motore della crescita” in grado di generare un “effetto moltiplicatore” su tutti i settori dell’economia: sviluppo delle PMI, rafforzamento del settore bancario, attrazione degli investimenti e un ulteriore impulso allo sviluppo delle infrastrutture.

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L’Italia é tra i principali partner e investitori europei in Kazakhstan, con un flusso di 6,1 miliardi di euro di investimenti tra il 2000 e il 2013 e 266 joint-venture in loco e un interscambio complessivo che ammonta a circa 3 miliardi di euro.

L’obiettivo ambizioso delle autorità dei due paesi, come convenuto nei frequenti incontri istituzionali, é raggiungere nel 2016 i 5 miliardi di euro di interscambio, innanzitutto attraverso il rafforzamento degli strumenti di cooperazione istituzionale.

A tal proposito c’é la volontà di arrivare entro termini ragionevoli alla conclusione di accordi per l’eliminazione delle doppie imposizioni e la prevenzione delle evasioni fiscali, oltre a favorire la semplificazione delle formalità amministrative nel campo turistico e delle rispettive procedure doganali e la definizione di accordi di cooperazione culturale e scientifica.

Lo scorso mese di novembre si é invece svolta ad Astana la missione imprenditoriale “Italy in Kazakhstan 2014” guidata dal Vice-Ministro allo sviluppo economico Carlo Calenda. Una missione animata dalle 80 imprese nei settori costruzioni, infrastrutture, abbigliamento e agro-industria che, oltre a prendere parte a seminari tematici sui 4 settori citati, hanno incontrato circa 200 controparti kazake - per un totale di 800 “B2B” - tra Astana e la successiva tappa ad Almaty.

Tra i settori che potranno beneficiare dei seguiti concreti della missione di novembre, spicca il farmaceutico oltre ai già noti settori della meccanizzazione agricola, dell’agroalimentare e del “Made in Italy” dei beni di consumo, si aggiungono quelli più avanzati dell’agroalimentare e delle connesse tecnologie.

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Abbiamo avuto l’onore di poter scambiare qualche opinione con l’Amb. Yelemessov che ci tiene costantemente a ribadire come “Il Made in Italy sia il migliore” e come nella visione strategica di lungo periodo del paese, Roma rappresenti da sempre un partner fondamentale.

Lo sviluppo economico porta con se un allargamento di gusti e composizione della classe media che naturalmente “subisce” il fascino dello stile di vita e dei livelli di consumo occidentali e proprio i prodotti dei settori chiave dell’economia italiana sono stati quelli più ambiti negli ultimi anni con il comparto “moda” a far la parte da leone essendo la domanda kazaka cresciuta di oltre il 60%.

Ma ad attendere Italia e Kazakhstan vi é un passaggio di testimone ancor più importante e significativo all’orizzonte.

Expo Milano 2015 “Nutrire il pianeta. Energia per la vita” é ormai alle porte e l’Italia dovrà farsi trovare pronta di fronte a quest’appuntamento che vedrà - a partire dal 1° maggio 2015 - gli occhi del mondo puntati sul nostro paese. Astana legherà il suo nome al 2017 con il tema “Future Energy”, incentrato sullo sviluppo di tecnologie e produzioni di energia alternative e sostenibili, nonché sui temi della sicurezza e dell’efficienza energetica senza dimenticare naturalmente il ruolo dell’individuo che deve essere posto al centro di questo circolo virtuoso e responsabile.

Il tema scelto non é casuale perché le autorità kazake negli ultimi anni hanno iniziato a rivolgere sempre maggiore attenzione allo sviluppo delle energie rinnovabili.

La “Strategia 2050” che si pone l’ambizioso obiettivo di far rientrare entro il 2050 il Kazakhstan tra le trenta economie più competitive al mondo, pone in cima alle priorità proprio lo sviluppo delle energie rinnovabile, un volano per la crescita economica e lo sviluppo sostenibile e già nel 2011 il Presidente Narzabayev ha presentato presso l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il “Green Bridge Partnership Program” relativo al periodo 2011-2010 e finalizzato alla costituzione di una grande alleanza globale per lo sviluppo dell’energia verde, la riduzione dell’emissione di anidride carbonica, la tutela dell’ambiente in grado di sviluppare un sistema economico alternativo imperniato sulla diffusione delle nuove tecnologie.  

Non bisogna dimenticare poi come a partire dal 1 gennaio 2015, con l’entrata in vigore del Trattato di Istituzione dell’Unione Economica Euroasiatica firmato nel maggio dell’anno precedente, il Kazakhstan insieme alla Federazione Russa e alla Bielorussia rientra oggi in un mercato potenziale di oltre 160 milioni di abitanti, accrescendo ulteriormente il suo ruolo strategico e la sua posizione di cerniera tra oriente e occidente con Astana che vuole essere geograficamente il centro.

Il Kazakhstan é un paese rivolto al futuro, toccherà capire quanto il futuro sia ancora “quello di una volta” in un’epoca in cui non sono poche le certezze che crollano di fronte a cambiamenti repentini quanto impensabili una volta, guardando al futuro. 

 

Fine prima parte

 

Fonte: a cura di Exportiamo, di Antonio Passarelli, redazione@exportiamo.it

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