Il Better life Index recentemente aggiornato dall’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE) vuole essere un indice del benessere misurato nei 34 membri OCSE più Brasile e Russia.

La ricerca si basa sulle risposte di oltre 3.600 persone e prende in considerazione 11 fattori di benessere: equilibrio lavoro-vita, housing, reddito, occupazione, relazioni sociali, educazione, ambiente, impegno civile, salute, sicurezza e soddisfazione personale.

L’Italia quest’anno si posiziona al 23^ posto dietro Slovenia e Repubblica ceca, ottenendo punteggi superiori alla media solo nelle categorie equilibrio lavoro-vita, reddito e salute, mentre nelle voci rimanenenti la performance é al di sotto della media e in particolare duole constatare il basso ranking ottenuto in categorie rilevanti quali occupazione, istruzione, housing, sicurezza, ambiente e soddisfazione personale.

Qui di seguito cercheremo di sintetizzare i commenti dell’OCSE per ciascuna categoria, anche per cercare di capire i risultati ottenuti dal nostro, partendo dai giudizi migliori.

Equlibrio lavoro-vita

Ranking 13/36

Riuscire a trovare il giusto equilibrio fra la propria vita lavorativa e la propria vita personale é essenziale per tutti i componenti di un nucleo familiare ed i governi possono fornire degli strumenti che rendano più semplice il raggiungimento di questo obiettivo come ad esempio l’istituzione di forme di lavoro più flessibili.

Un indicatore chiave per misurare questa variabile é la quantità settimanale di ore passate a lavorare: in Italia “solo” il 4% della popolazione supera le 50 ore settimanali contro il 13% della media OCSE.

In generale comunque i dati inerenti i lavoratori full-time in Italia non si discostano da quelli degli altri paesi oggetto dello studio e sono circa 14/15 le ore che sono dedicate alla cura personale e al tempo libero ogni giorno.

Reddito

Ranking 14/36

In Italia, in media, il salario familiare netto disponibile é pari a 25.166 dollari, leggermente più basso della media OCSE pari a 25.908 e rappresenta la quantità di denaro disponibile per essere spesa in beni e servizi in un anno solare.

Meno positivo e più distante dalla media degli altri Paesi OCSE é il dato relativo alla ricchezza finanziaria netta delle famiglie stimata in 54.987 dollari contro i 67.139.

Bisogna sottolineare che il dato non tiene conto dei terreni e delle abitazioni possedute dalle famiglie italiane, come noto un numero (ancora) elevato rispetto a molti altri paesi.

Emerge comunque un paese diviso e con una diseguaglianza sociale elevatissima che emerge chiaramente dal confronto tra il reddito netto del segmento più ricco (49.466 dollari/annui) e quello del segmento più povero della popolazione italiana (8.903 dollari/annui).

Salute

Ranking 17/36

Moltissimi paesi, negli ultimi decenni, hanno beneficiato di consistenti incrementi nella speranza di vita grazie ai progressi scientifici e al miglioramento generale del servizio di salute pubblica. 

L’aspetattiva di vita media in Italia é di 82 anni(80 per gli uomini e 85 per le donne) superiore di due anni a quella OCSE che si ferma ad 80 anni.

Dal commento OCSE emerge come siamo penalizzati in questa categoria per il self-reported health, vale a dire il fatto che ci valutiamo meno in salute (solo il 66% risponde di sentirsi in buona forma contro il 68% della media OCSE) di quello che in realtà siamo.

Relazioni sociali

Ranking 21/36

 

Un forte e sviluppato network sociale può migliorare sensibilmente la qualità di vita degli esseri umani non solo a livello psicologico ma anche nella misura in cui questo incrementa le possibilità di accesso al lavoro o ai servizi.

In Italia, in questo ambito, la popolazione si dimostra ottimista ed é il 90% degli intervistati a rispondere di essere convinta di poter contare su qualcuno in caso di bisogno contro l’88% della media OCSE.

Istruzione

Ranking 21/36

 

L’educazione gioca un ruolo fondamentale e cittadini istruiti hanno maggiori possibilità di ottenere un lavoro e di guadagnare salari più elevati.

La durata media dell’educazione in Italia per i cittadini con età compresa fra i 5 ed i 39 anni é di 16,8 anni contro una media OCSE di 17,7 anni.

In effetti, in Italia, solo il 57% degli adulti con età compresa fra i 25-64 hanno completato il ciclo d’istruzione secondaria superiore contro il dato medio del 75% in ambito OCSE e anche in merito alla qualità dell’educazione ricevuta i risultati sono inferiori alla media.

Impegno civile

Ranking 23/36

La fiducia nelle istituzioni governative é fondamentale per la coesione sociale e per il benessere di una società ma nel nostro paese questa non é assai diffusa.

Nonostante ciò l’Italia, storicamente, ha dei tassi di partecipazione elettorali sensibilmente più elevati rispetto all’area OCSE (75% nelle ultime elezioni contro il 68% di media) anche se nelle ultime tornate elettorali il trend pare essere quello di una generale diminuzione del numero dei votanti.

Solo il 31% dei parlamentari italiani sono donne ma questo dato risulta essere positivo se confrontato con la ancor più modesta media OCSE (28%) e con i dati italiani di qualche anno fa in cui la percentuale risultava essere molto più bassa.

Housing

Ranking 24/36

Vivere in condizioni abitative soddisfacenti é uno degli aspetti più importanti nella vita di una persona. La casa infatti non é semplicemente un posto in cui riposare ma é anche un luogo in cui é necessario sentirsi sicuri, coltivare la propria individualità e la propria vita privata.

Il costo delle abitazioni impegna una grande parte dei redditi familiari e rappresenta la spesa più elevata per molti individui e nuclei familiari.

In media una famiglia italiana spende il 24% del proprio reddito lordo (contro una media dei paesi OCSE del 18%) per l’abitazione, considerando anche le spese per utenze (gas, elettricità, acqua, telefono), arredamenti e manutenzione.

Per valutare la qualità delle condizioni abitative l’OCSE considera alcune variabili come ad esempio il numero di camere disponibili per persona e in Italia, in media, ogni abitazione é dotata di 1,4 stanze per persone a fronte della media OCSE pari a 1,8 stanze per persona.

Sicurezza

Ranking 24/36

Negli ultimi anni le aggressioni e le violenze sono sensibilmente diminuite nell’area OCSE attestandosi al 3,9%, in Italia sono rimaste più elevate attestandosi al 4,7%.

Questo dato significa che quasi 5 persone su 100 sono state vittime di un tentativo di aggressione negli ultimi 12 mesi, va sottolineato però come il tasso di omicidi in Italia rimane sensibilmente più basso (0,7%) della media OCSE (4%).

Soddisfazione personale
Ranking 27/36

Per misurare la soddisfazione personale si é domandato agli italiani come valutano la loro vita in una scala da 1/10 e la media delle risposte ricevute é stata pari a 6/10 inferiore al livello OCSE (6,6/10) e questo dato varia in base al genere (5,9/10 donne; 6,2/10 uomini) e al livello di educazione ricevuto (educazione primaria 5,7/10; educazione universitaria 6,6/10).

Ambiente

Ranking 27/36

Il grado di inquinamento dell’aria é l’indicatore più importante da considerare quando si parla di condizioni ambientali e benessere personale in quanto si prevede che, nel 2050, questo sarà uno dei fattori maggiormente responsabili di casi di morte prematura (problemi cardio-vascolari, cancro, etc).

In Italia la presenza di polveri sottili nell’aria é superiore alla media OCSE (20,6 microgrammi per metro cubo contro 20,1).

Altro fattore chiave é la qualità dell’acqua corrente e in Italia solo il 71% si dichiara soddisfatto della qualità dell’acqua che scorre nei nostri acquedotti contro l’81% della media OCSE.

Occupazione

Ranking 29/36

In Italia solo il 56% della popolazione fra i 15 e i 64 anni ha un lavoro regolarmente retribuito a fronte di una media OCSE del 65%.

Il tasso di occupazione é sensibilmente più alto per coloro i quali hanno completato un ciclo di studi universitario, 76%, contro il 42% di coloro i quali non hanno completato un ciclo di istruzione secondaria.

Una grande differenza esiste anche fra i numero di uomini (66%) e donne (47%) occupate, così come esiste un considerevole gap in termini di salario: le donne italiane in media guadagnano l’11,1% in meno rispetto agli uomini.

Molto elevata (6,9%) é inoltre la percentuale di individui che non lavorano da oltre 12 mesi contro una media OCSE del 2,8% e leggermente più elevata é anche la possibilità di perdere il proprio impiego per i lavoratori italiani (5,9% contro il 5,6%).

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L’indice evidenzia anche la presenza di disparità tra le varie regioni nei diversi ambiti. Nessuna novità ma risulta particolarmente evidente la differenza che c’é fra la migliore il Trentino e la peggiore, la Campania, in termini di occupazione, come ampie differenze regionali esistono anche in materia di sicurezza (ai poli opposti Trentino e Calabria), ambiente (Sardegna la migliore, Lombardia la peggiore) e reddito (ancora Trentino e Campania).
La ricerca segnala anche cosa conta di più per gli italiani e al primo posto c’é la salute, al secondo l’istruzione e al terzo la soddisfazione personale.

Andando a noi, quindi, alla luce di questi risultati, non si può negare come il governo abbia correttamente individuato le priorità iniziando a lavorare proprio su due tra gli aspetti più critici, occupazione ed istruzione, con il Jobs Act e la cosiddetta riforma della “Buona Scuola”.

 

I risultati naturalmente e come sempre li suggerirà il tempo, mentre il lavoro da fare é ancora tanto, nella speranza di vedere, sentire e toccare risultati concreti piuttosto che annunci, stime e previsioni.

 

Fonte: a cura di Exportiamo, di Marco Sabatini, redazione@exportiamo.it

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