Corre l’export della Brianza (+21%), fuori dalla crisi grazie ad innovazione e internazionalizzazione

Corre l’export della Brianza (+21%), fuori dalla crisi grazie ad innovazione e internazionalizzazione

05 Dicembre 2017 Categoria: Marketing Internazionale

Uscito dalla crisi puntando su export e innovazione, il territorio di Monza e Brianza oggi incassa un + 21% di esportazioni nei primi sei mesi del 2017, tre volte la crescita dell’intera Lombardia. Risultati esemplari per questa porzione di terra del Nord, tradizionalmente a forte vocazione industriale, di cui si è discusso ieri pomeriggio a Villa Reale di Monza, dove imprenditori, istituzioni, associazioni e cittadini si sono riuniti in occasione della presentazione dell’analisi “Top500+” realizzata dal Centro studi di Assolombarda Confindustria Milano Monza e Brianza in collaborazione con PwC, e con il sostegno di Banco BPM, Camera di Commercio di Milano Monza Brianza Lodi, Ecole, Gi Group e Reteindustria.

Per Carlo Bonomi, presidente di Assolombarda, “Monza e Brianza rappresentano una parte rilevante del sistema produttivo lombardo e, a cascata, italiano”. A provarlo sono i numeri, tra i quali il presidente dell’associazione confindustriale ha evidenziato “le brillanti esportazioni nel complesso mercato UE che si attestano a +29%”. Notevoli anche i dati relativi alla presenza industriale locale: “Monza e Brianza vanta una concentrazione territoriale di imprese da record, ben 180 per chilometro quadrato, un unicum in Italia”, ha rilevato Bonomi, ricordando che “nell’area sono attive più di 73 mila unità locali di imprese, cioè l’8% della Lombardia, che occupano oltre 260 mila addetti, di cui 81 mila del settore manifatturiero”. A produrre in questo territorio sono marchi Made in Italy come Giochi Preziosi, Candy, SoL, Esprinet e Gruppo Fontana, ma anche aziende internazionali come STMicroelectronics, BASF Italia, Roche e Decathlon. Aziende che, secondo lo studio Top500+, registrano ricavi che oscillano tra un miliardo e 500 milioni di euro.

Definendo la “Brianza una locomotiva d’Italia”, Carlo Edoardo Valli, vice presidente della Camera di Commercio di Milano Monza Brianza Lodi ha sottolineato come questo territorio sia stato “capace di uscire dalla crisi grazie a export e innovazione”, e che da solo “nel 2016 ha messo a segno un valore di esportazioni sopra i 9 miliardi di euro”.

Dati eccellenti dell’export italiano sono stati enfatizzati dal Sottosegretario allo Sviluppo Economico Ivan Scalfarotto che ha menzionato “il record raggiunto nel 2015 del valore delle esportazioni che è stato pari a circa 414 miliardi di euro”, e la crescita dell’8% di vendite di prodotti italiani nei mercati globali lo scorso giugno rispetto al corrispondente mese del 2016. Con performance particolarmente soddisfacenti in Cina (+26% di export), Stati Uniti (+9,9%) e Russia (+ 22%), nonostante le sanzioni internazionali.

Tra i temi al centro del dibattito anche le sfide poste dall’Industria 4.0, che, con l’apertura ai mercati internazionali, si pone come volano di crescita per le imprese italiane. Sollecitato da esponenti del mondo imprenditoriale, Scalfarotto è convenuto sulla necessità di prorogare gli incentivi previsti dal Piano nazionale Industria 4.0 (in primis sull’acquisto di beni strumentali), che le aziende auspicano diventino strutturali. Ma il Piano governativo “non significa solo iperammortamento”, ha insistito Scalfarotto, osservando che cogliere le opportunità di Industria 4.0 significa anche aumentare le competenze del capitale umano aziendale su temi altamente innovativi come “Internet delle cose, sistemi Cloud, Big Data e cybersecurity”, e “investire in Ricerca e Sviluppo”.

“Non c’è una strategia di export senza una intelligente strategia di import”, ha osservato il vicepresidente di Regione Lombardia e Assessore all’ Internazionalizzazione delle imprese Fabrizio Sala che proprio in Brianza ha organizzato un tour nelle imprese locali. “Vedere lavorare i nostri imprenditori, i nostri artigiani, è un modo per capire i loro problemi – ha affermato Sala, citando il peso di fisco e burocrazia che tutt’oggi grava sull’imprenditoria italiana - ma anche per imparare dalla loro capacità unica di creare prodotti di qualità, forza trainante non solo di questo territorio ma di tutto il Paese”.

Fonte: a cura di Exportiamo, Francesca Morandi, redazione@exportiamo.it

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