Quali Piattaforme Utilizzare per Vendere i Propri Prodotti negli EAU?

Quali Piattaforme Utilizzare per Vendere i Propri Prodotti negli EAU?

04 Settembre 2020 Categoria: Digital Export Paese: 

L’e-Commerce Industry, negli ultimi anni e soprattutto durante l’emergenza Corona virus ha subito una forte impennata e questo fenomeno in costante crescita in Medio Oriente, vede gli Emirati Arabi Uniti (EAU) in testa.

Secondo i dati di Statista, si prevede che negli EAU le entrate nel mercato dell’e-Commerce raggiungeranno i 5.746 milioni di dollari nel 2020 ed i ricavi dovrebbero mostrare un tasso di crescita annuale (2020-2024) del 16,3%, con un conseguente volume di mercato previsto di 10.504 milioni di dollari entro il 2024.

Il segmento più grande è quello della moda, con un volume di mercato di 1.682 milioni di dollari nel 2020. Mentre la penetrazione degli utenti sarà del 67,8% nel corso del 2020 e dovrebbe raggiungere il 68,0% entro il 2024.

Questo fenomeno ha portato alla nascita di Dubai CommerCity, la prima free-zone dedicata a promuovere la posizione di Dubai, come hub per l’e-Commerce internazionale, costituendo un ecosistema che aiuta le aziende internazionali e locali a creare e gestire la loro attività di e-Commerce nella regione MENA.

Quali piattaforme utilizzare per vendere i propri prodotti negli EAU?

Nonostante siano presenti Marketplace di spicco mondiale, come Amazon e Alibaba, nel Paese c’è una tendenza all’utilizzo preferenziale di piattaforme domestiche.

Prima tra tutte Amazon.ae, dove si può acquistare una vasta gamma di prodotti che variano dall’alimentare all’automotive.

Con una rete di oltre 75.000 commercianti, il sito offre un’esperienza di shopping online adeguata e sicura con pagamenti online, opzione per pagare in contrassegno e resi gratuiti.

Dal momento che l’utilizzo della carta di credito non è comune in tutto il Medio Oriente, Amazon ha aggirato il problema, realizzando una nuova piattaforma, in grado di accettare schede prepagate in vendita in diversi shop fisici. Il marketplace possiede anche un suo strumento di pagamento chiamato PayFort, che permette ai commercianti di vendere online non solo sulla piattaforma ma anche altrove.

Un’altra sfida negli EAU è rappresentata dall’assenza di una infrastruttura logistica e di servizi postali efficaci, cosicché Amazon ha sviluppato una propria società di logistica. Molte aziende hanno optato per l’utilizzo di questo Marketplace per esportare i loro prodotti nel Paese.

I requisiti per poter vendere sulla piattaforma maggiormente usata nei Paesi Arabi sono:

• disporre di una licenza commerciale degli EAU con verifica dell’ID per scopi legali;
• i prodotti devono essere stoccati negli EAU , per garantire che Amazon possa ritirare la merce entro tre giorni;
• un conto registrato negli EAU deve essere vincolato alla società che possiede la licenza commerciale o alle persone giuridiche della società. In alternativa, si può aprire un account con un agente locale autorizzato da Amazon (carrier logistici Fulfillment by Souq).

Per quanto riguarda i costi invece, l’account è gratuito e fino a 50 Dinar e non è prevista una commissione. Superata questa soglia si ha un costo fisso di 7,5 Dinar. In base alla categoria merceologica viene applicata una commissione sulle vendite tra il 5% e il 20%. Tutti prezzi sulla piattaforma sono comprensivi di tasse, infatti Amazon genera automaticamente un’IVA del 5% sulla commissione applicata.

Il secondo marketplace più utlizzato nel Paese è Noon, fondato a Dubai dal miliardario Mohamed Alabbar, in cooperazione con il Fondo degli Investimenti Pubblici dell’Arabia Saudita.

Disponibile in lingua inglese e araba, il Marketplace attira in media oltre 15 milioni di visite, di cui il 56% dagli Emirati Arabi, il 24% dall’Arabia Saudita e il 9% dall’Egitto, dando alle aziende la possibilità di raggiungere migliaia di potenziali clienti nell’area MENA.

Ogni azienda registrata in Egitto, Emirati Arabi e Arabia Saudita da almeno un anno, ha la possibilità di inserire i propri prodotti, con requisiti e commissioni che variano a seconda del Paese. Per gli EAU non vi sono commissioni fisse al di sotto dei 100 AED, mentre sopra questa soglia si paga un costo di 4 AED per ogni vendita. Le commissioni variabili invece oscillano tra il 4,5% ed il 27%.

Sul sito è possibile vendere prodotti che comprendono categorie come abbigliamento e accessori, cosmetica, prodotti di tecnologia, giocattoli, cibo, accessori per la casa e la cucina, ovviamente nel rispetto dell’etica e della morale islamica.

Nello specifico il sito offre due opzioni principali:

Fulfilled by noon (FBN): vendere i propri prodotti con una strategia assimilabile ad Amazon Vendor, ovvero attraverso la quale Noon acquista i prodotti e si occupa direttamente della gestione di inventario, ordini, spedizioni e resi;

Cross-dock B2B: adottare una strategia analoga a quella di Amazon Seller, per la quale i venditori gestiscono direttamente le vendite ed il rapporto con i clienti, utilizzando il Seller Lab.

Per configurare il proprio shop online negli EAU sul SellerLab è necessario presentare un documento identificativo.Le spedizioni sono a carico del seller, che ha l’opportunità di usufruire di Noon Express, un servizio di logistica a cura del Marketplace, con il quale il venditore deve solo preparare l’ordine e consegnarlo nel gruppo di raccolta più vicino. I prodotti che beneficiano di tale servizio pare godano anche di maggior visibilità nella piattaforma.

I clienti possono restituire il prodotto entro 15 giorni dalla consegna, rinviando il prodotto nei magazzini Noon.

Altri siti di e-Commerce popolari nel mondo arabo sono Sukar, di proprietà di Amazon che tratta articoli di abbigliamento e Cobone, l’equivalente arabo di Groupon.

In conclusione il commercio elettronico offre opportunità senza precedenti alle aziende italiane che desiderano esportare i loro prodotti e il Medio Oriente, sebbene non sia ancora un mercato completamente sviluppato o complesso, è l’area che sta registrando la crescita più rapida nel settore.

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Fonte: a cura di Exportiamo, di Cristiana Oliva, redazione@exportiamo.it

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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