L’Italia è al primo posto in Europa, a  pari merito con la Svezia, per numero di imprese completamente digitali, ma  lungaggini amministrative, gap di competenze e altre barriere frenano l’export digitale italiano.

Sono 9mila le aziende europee hanno partecipato ad una survey internazionale condotta da Alibaba.com, i cui risultati sono stati inclusi nel “Barometro delle Esportazioni delle PMI in Europa”. Questo documento offre una panoramica dello stato attuale dell’internazionalizzazione digitale delle piccole e medie imprese, mettendo in luce le opportunità e le sfide reali o percepite che possono ostacolarne la crescita.

I dati italiani rivelano che, mentre l’80% degli intervistati ritiene che l’export sia cruciale per la digitalizzazione del proprio business, oltre la metà delle aziende ammette di essere ancora indietro nella trasformazione digitale dei propri processi e operazioni. Anche se l’84% delle aziende ha beneficiato dalla digitalizzazione in termini di riduzione dei costi e delle inefficienze, ben il 70% ritiene che sia ancora troppo costosa. Inoltre, nonostante l’84% affermi che la trasformazione digitale sia fondamentale per la crescita aziendale, il 69% si sente incerto riguardo alle modalità di implementazione e l’83% ritiene necessario ampliare le proprie conoscenze in questo campo.

In questo contesto, l’Italia si distingue con un tasso del 45% di “imprese completamente digitali”, alla pari con la Svezia, tra i nove paesi europei oggetto dell’indagine.

Dal punto di vista degli strumenti e delle piattaforme, i marketplace come Alibaba.com – marketplace B2B globale che connette oltre 47 milioni di compratori professionali a 200mila e più venditori, in 200 paesi del mondo coprendo 40 settori merceologici – rappresentano, si legge nella survey, “un’opzione accessibile: il 74% degli intervistati utilizza un marketplace sottolineandone i vantaggi soprattutto in termini di ricerca di nuovi potenziali acquirenti e di accesso a nuovi mercati”. Le opportunità di export digitale agiscono anche come leva per il contenimento dei costi: Alibaba.com stima un risparmio di almeno il 97% sugli investimenti che un’impresa deve fare per acquisire nuovi clienti.

“Piattaforme digitali come Alibaba.com, marketplace leader nel settore B2B, consentono alle PMI di superare molte delle barriere che incontrano quando esportano all’ingrosso a livello globale – dice Luca Curtarelli, Country Manager di Alibaba.com per Italia e Spagna – permettendo alle eccellenze del made in Italy in moltissimi settori di raggiungere mercati e compratori ovunque nel mondo. Oggi più che mai, quindi, rendere l’export digitale facile ovunque rimane la nostra priorità ed è alla base del patto con le aziende che affianchiamo ogni giorno”.

Esistono tuttavia ancora numerose barriere all’export, e nella top 5 vengono segnalate: difficoltà nel reperire e assumere personale specializzato (27%); incertezza geopolitica ed economica (25%); barriere linguistiche (21%); e ancora, scarsa expertise in materia di esportazioni, insieme a mancanza di un partner adeguato (20%) e richiesta di maggiore documentazione e burocrazia. Nonostante questo le aziende si ritengono ottimiste e il 66% afferma che si aspetta un aumento delle vendite nel prossimo anno. Il 56% lavora attualmente con un marketplace e il 24% ha cominciato a farlo durante la pandemia.

L’Italia, con il suo patrimonio di eccellenza nel made in Italy, ha un’enorme opportunità di espandersi su mercati globali. In questo contesto, l’obiettivo deve essere quello di semplificare ulteriormente la burocrazia e di investire nella formazione e nell’acquisizione di competenze digitali, consentendo così alle PMI italiane di capitalizzare appieno sul loro potenziale. L’export digitale è un passo avanti verso un futuro più competitivo e prospero, e la determinazione e la collaborazione saranno fondamentali per il successo continuo delle imprese italiane.

Fonte: a cura della Redazione di Exportiamo, redazione@exportiamo.it

© RIPRODUZIONE RISERVATA