Crescono le esportazioni dei distretti industriali del Mezzogiorno, con performance che superano di misura la media nazionale. Risultati positivi per moda e agroalimentare e crescita a doppia cifra per i Poli tecnologici, che confermano la capacità del Sud di eccellere nei settori strategici.

Nei primi nove mesi del 2023 le esportazioni dei distretti industriali del Mezzogiorno hanno registrato una crescita del +3,7% rispetto allo stesso periodo del 2022, raggiungendo quasi 7,2 miliardi di euro, un risultato di gran lunga superiore rispetto alla media dei distretti italiani (+0,4%). E’ quanto emerge dal Monitor Distretti Industriali del Mezzogiorno realizzato dalla Direzione Studi e Ricerche della Banca Intesa Sanpaolo. 

Nel dettaglio, nel primo trimestre 2023 le esportazioni distrettuali del Mezzogiorno hanno segnato una crescita a doppia cifra (+11%), mentre il secondo trimestre ha visto un lieve calo (-0,6%). Nel terzo trimestre 2023, il Mezzogiorno è stata l’unica area geografica italiana a registrare una nuova crescita delle esportazioni distrettuali (+1,1%), mentre il Nord-Est, il Nord-Ovest e il Centro hanno segnato rispettivamente un calo del 2,4%, 4,7% e 6,5%.

Analizzando le esportazioni distrettuali del Mezzogiorno nei primi nove mesi del 2023, emerge un quadro a due velocità: mentre Puglia (-3,7%) e Basilicata (-10,7%) hanno registrato un calo delle esportazioni, regioni come Sardegna (+16,2%), Campania (9,2%), Abruzzo (+8,5%) e Sicilia (+5,8%) hanno mostrato performance più che positive. Complessivamente, su 28 distretti monitorati, 15 hanno registrato una crescita delle esportazioni.

Il settore agroalimentare si conferma il comparto più performante, con un aumento del +6,9% delle esportazioni nei primi nove mesi del 2023. A trainare la crescita sono 11 distretti su 15, con particolare evidenza per l’Agricoltura della Sicilia sud-orientale (+37,8%) e l’Ortofrutta e conserve del foggiano (+32,3%) in testa alla classifica.

Tra gli altri distretti in crescita spiccano il Lattiero-caseario sardo (+19%) e Caffè e confetterie del napoletano (+14,6%). Crescita a doppia cifra è stata registrata anche per le esportazioni delle Conserve di Nocera (+13,5%), Olio e pasta del barese (+11,9%) e Mozzarella di bufala campana (+10%). In aumento anche l’export di Pasta di Fara (+4,8%), Alimentare napoletano (+4%), Agricoltura della Piana del Sele (+3,8%) e Vini del Montepulciano d’Abruzzo (+3,1%).

In controtendenza, tra i distretti in calo troviamo l’Ortofrutta barese (-12,1%), Vini e liquori della Sicilia occidentale (-5,9%) e l’Ortofrutta di Catania (-2,5%).

Anche il sistema moda del Mezzogiorno ha registrato un incremento delle vendite all’estero pari al +6,3% nei primi nove mesi del 2023, rispetto all’anno precedente. Non tutti i distretti però hanno beneficiato di questa crescita. La performance migliore è stata registrata dal distretto dell’Abbigliamento sud abruzzese (+111,6%) trainato dai recenti investimenti di importanti griffe del territorio. Altri aumenti a doppia cifra hanno interessato: l’Abbigliamento del napoletano (+16%), le Calzature napoletane (+13,5%) e l’Abbigliamento nord abruzzese (+12,4%). In calo, invece, le Calzature di Casarano (-4,4%), l’Abbigliamento del barese (-6,1%), le Calzature del nord barese (-6,5%) e la Calzetteria-abbigliamento del Salento (-10,7%). La performance peggiore riguarda la Concia di Solofra (-18,7%), a causa del forte calo delle vendite in tutti i principali mercati di sbocco, in particolare, Corea del Sud, Portogallo, Spagna, Stati Uniti, Slovacchia, Hong Kong, Slovenia, Romania e Spagna.

Si segnala, invece, un calo delle vendite per i distretti del sistema casa (-18,6%) con performance negativa sia per il Mobile imbottito della Murgia (-21,8%) che per il Mobilio abruzzese (-4,1%).

Nei primi nove mesi del 2023, il settore della Meccatronica nel distretto barese, il più importante tra quelli del Mezzogiorno in termini di esportazioni, ha registrato una leggera flessione del -0,7% delle esportazioni. L’andamento del distretto è stato caratterizzato da un primo trimestre positivo (+10,5%), seguito da un secondo trimestre in calo (-4,7%) e da un terzo trimestre ancora più negativo (-8%). Tale diminuzione delle esportazioni è stata influenzata dai cali registrate nelle vendite verso la Germania, principale mercato con una quota superiore al 30%, Corea del Sud e Spagna. Fortunatamente, altri mercati rilevanti come Francia, Romania, Repubblica Ceca, Turchia, Ungheria e Stati Uniti, hanno mostrato segnali positivi.

Anche il distretto più piccolo del Sughero di Calangianus ha sperimentato un calo del -2,3%, decremento dovuto alla contrazione delle vendite in Francia (primo mercato con una quota del 20% dell’export totale) e Cina. Tuttavia, le esportazioni del distretto sono aumentate in altri importanti mercati come Spagna, Portogallo e Stati Uniti.

L’analisi dei mercati di sbocco delle esportazioni dei distretti del Mezzogiorno evidenzia una netta preferenza per i mercati maturi, che assorbono circa il 73% del totale. In questi ultimi, le esportazioni sono cresciute del +6,6% nei primi nove mesi del 2023 rispetto al 2022. Al contrario, si è registrato un calo verso i nuovi mercati (-4%).

In generale, si evidenzia un calo delle vendite in Algeria (-82 milioni di euro), Tunisia (-59 milioni di euro), Cina (-32 milioni di euro), Stati Uniti (-29 milioni di euro), Corea del Sud (-21 milioni di euro), India (-15 milioni di euro).

I Paesi in cui l’export dei distretti del Mezzogiorno ha sperimentato la crescita maggiore in valore assoluto sono stati la Francia (+74 milioni di euro), il Regno Unito (+56 milioni di euro), l’Austria (+51 milioni di euro), la Svizzera (+45 milioni di euro), i Paesi Bassi (+30 milioni di euro) e la Germania (+28 milioni).

Infine, l’export dei Poli tecnologici del Mezzogiorno ha registrato un’eccellente performance nei primi nove mesi del 2023, con un aumento del +59,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Si tratta di un risultato nettamente superiore all’aumento rilevato a livello nazionale (+10,4%). Il merito principale va al Polo farmaceutico di Napoli (+2,15 miliardi di euro), le cui esportazioni sono più che raddoppiate. Anche gli altri poli tecnologici del Mezzogiorno sono cresciuti sui mercati esteri: Polo aerospaziale della Puglia (+23,7%), Polo ICT dell’Aquila (+12%), Polo ICT di Catania (+4,5%) e Polo farmaceutico di Catania (+1,7%). L’unica eccezione è il Polo aerospaziale della Campania (-13,9%).

Questi risultati confermano la capacità del Sud di eccellere nei settori strategici. Per continuare a crescere sui mercati internazionali, i distretti del Mezzogiorno dovranno rafforzare la loro presenza nei mercati maturi, penetrare con maggiore decisione i nuovi mercati emergenti, investire in innovazione e marketing per aumentare la competitività dei loro prodotti e collaborare con le istituzioni per migliorare le infrastrutture e la logistica.

Solo con un impegno comune sarà possibile cogliere le opportunità offerte dai mercati globali e far crescere l’export del Mezzogiorno.

Fonte: a cura della Redazione di Exportiamo, redazione@exportiamo.it

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