Messico, nessun "muro" per il Made in Italy

Messico, nessun

13 Febbraio 2017 Categoria: Focus Paese Paese:  Messico

“Costruirò un grande muro – e nessuno costruisce muri meglio di me, credetemi – e lo costruirò a costo zero. Costruirò un enorme muro nel nostro confine meridionale e farò in modo che il Messico paghi per quello. Segnatevi le mie parole”.

Con queste parole Donald J. Trump - nel corso della campagna elettorale che lo avrebbe portato a diventare il Presidente degli Stati Uniti d’America - esponeva ai suoi elettori le sue intenzioni circa le relazioni da tenere con il Messico ed in particolar modo con gli immigranti messicani.

Da Presidente Trump sembra voler confermare le sue promesse elettorali e dunque non ci resta che aspettare per valutare l’efficacia dell’ennesimo muro della storia.

Tuttavia questo probabile inasprimento delle relazioni USA-Messico non deve spaventare molte delle imprese di casa nostra che, anzi, hanno il dovere di esplorare le possibilità offerte dal mercato messicano.

Economia

In effetti il mercato interno del Paese ha un ottimo potenziale di crescita grazie ad una popolazione mediamente molto giovane e all’espansione del ceto medio-alto.

Il Messico, poi, gode di una posizione geograficamente favorevole specialmente per le imprese che vogliono entrare in contatto con il mercato nordamericano ed con quello dell’America Centrale verso i quali il Paese fa da testa di ponte grazie anche all’efficiente rete infrastrutturale di cui molti distretti industriali sono dotati.

Il Paese latino, inoltre, si trova nella più grande area geoeconomica del mondo, l’area NAFTA.

Negli ultimi anni l’economia messicana ha goduto di buona salute:

- il PIL continua a crescere a tassi sostenuti (nel 2016 ha segnato un +2,1%);
- i consumi interni, gli investimenti e le esportazioni hanno un andamento positivo.

Anche a livello internazionale il Messico vanta lo status di economia emergente riconosciuto da diversi organismi economici: quella messicana è la seconda economia dell’America Latina, vanta accordi di libero scambio con ben 45 Stati tra cui gli USA (NAFTA) e l’Unione Europea ed è membro del G20.

Nonostante i buoni risultati degli ultimi anni secondo gli analisti la crescita economica del Paese è ancora al di sotto delle sue potenzialità frenata in particolar modo:

- dalla debolezza della produzione industriale degli USA (da cui l’economia messicana dipende fortemente);
- dal calo della produzione petrolifera (dovuta alle inefficienze del monopolio di Stato);
- dalla volatilità dei mercati finanziari.

Un ulteriore spinta alla crescita dovrebbe registrarsi fino a tutto il 2017 soprattutto grazie ai consumi interni, agli investimenti pubblici e privati e all’esportazione di prodotti manifatturieri.

Perché investire qui?

Le ragioni principali per investire in Messico riguardano il mercato del lavoro ed i consumi.

La metà della popolazione messicana (che conta 115 milioni di abitanti) ha un’età media al di sotto dei 28 anni ed i costi della manodopera, molto qualificata, sono bassi, mentre i manager delle grandi imprese sono spesso di formazione nordamericana.

Per quanto riguarda i consumi, invece, le opportunità di investimento sono legate principalmente all’espansione del mercato interno il cui forte potenziale è dovuto alla crescita demografica, all’aumento del reddito disponibile delle famiglie e soprattutto ad un costante ampliamento della classe sociale medio-alta.

A favore dell’esplorazione del mercato messicano depone, inoltre, la recente riforma fiscale varata dal Governo del Presidente Pena Nieto. Le aree migliori per un insediamento industriale sono quelle del Messico Centrale; al contrario in Stati come Tamaulipas, Veracruz, Michoacan, Guerrero, Estado de Mexico, Nuevo Leon e Città del Messico violenza, criminalità e corruzione dell’apparato pubblico costituiscono ostacoli ad una serena attività d’impresa.

Opportunità per le imprese italiane

  • Idrocarburi ed energia elettrica

Di recente il Governo ha varato una riforma del mercato che ha aperto il settore energetico agli investimenti stranieri superando in questo modo il monopolio di Stato sull’estrazione di idrocarburi che negli ultimi anni è stato in forte difficoltà facendo diventare il Messico importatore netto di questo tipo di combustibile (che peraltro costituisce la fonte di approvvigionamento principale del Paese) e di cui, così come per il gas naturale, esistono importanti giacimenti interni. Ampi margini di crescita sono garantiti, inoltre, dalle energie rinnovabili.

  • Costruzioni

La cantieristica messicana è in forte espansione. Ad essere interessate sono non solo l’edilizia urbana, ma anche le grandi e piccole opere infrastrutturali. In questo campo buone prospettive si aprono per le imprese italiane dotate di specifico know-how e che potrebbero attivare delle collaborazioni con le imprese locali.

  • Produzione di autoveicoli

Il Messico è sempre più un’importante piattaforma per la produzione di autoveicoli delle più importanti case automobilistiche mondiali che hanno insediato stabilimenti propri nel Paese da cui, poi, esportano nel Nord-America ed in altri 40 Paesi in tutto il mondo con cui lo Stato messicano ha sottoscritto accordi di libero scambio. Tuttavia, le recenti minacce di forti imposizioni fiscali e doganali rivolte dal Presidente Trump alle grandi corporate statunitensi rischia di imprimere un forte stop al mercato.

  • Macchinari ed apparecchiature

Sono richiesti in praticamente ogni settore industriale. I macchinari italiani sono particolarmente apprezzati per tecnologia, efficienza e precisione. Attualmente l’Italia detiene il 28% delle importazioni messicane di macchine da imballaggio.

  • “Altro Made in Italy”

Nei grandi centri commerciali delle maggiori città messicane è possibile acquistare non solo abbigliamento e calzature di noti brand italiani, ma anche con nomi che semplicemente evocano quelli italiani pur non essendo di produzione nostrana. Molto richiesto è anche il vino, il cui consumo è in forte crescita anche se ancora molto limitato in valore assoluto.

Rischi

Sebbene i dazi per le merci provenienti dall’Unione Europea siano pari a zero per moltissime categorie merceologiche e molto bassi per le restanti, sono da segnalare le restrizioni normative in materia di commercio estero che riguardano i generi alimentari ed i prodotti farmaceutici. Norme sanitarie, fitosanitarie e sull’etichettatura pongono seri problemi alle esportazioni italiane di prodotti enogastronomici.

È bene, infine, prestare attenzione alla registrazione di marchi e brevetti: molti importanti brand italiani non sono potute entrare nel mercato messicano in quanto il proprio nome era stato già registrato da imprese locali!

N.B. Elenco aggiornato degli approfondimenti della nostra rubrica “Focus America Latina” disponibili cliccando qui e scorrendo fino alla fine dell’articolo

Fonte: a cura di Exportiamo, di Francesco Bromo, redazione@exportiamo.it

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