Busforfun, la startup che ti porta ai grandi eventi con un click

Busforfun, la startup che ti porta ai grandi eventi con un click

03 Maggio 2017 Categoria: Un'Italia da Export

Sei finalmente riuscito/a a comprare il biglietto per quel concerto che tanto aspettavi ma non sai come raggiungerlo e non vuoi spendere troppo? Busforfun, giovane startup italiana, nasce proprio per rispondere a questa esigenza e portarti verso gli eventi e i divertimenti che più ami con partenze da 150 località sparse fra Italia, Austria, Slovenia e Croazia. Ne abbiamo parlato con i due soci fondatori Davide Buscato e Luca Campanile che ci hanno raccontato la loro personale esperienza e la loro voglia di crederci sempre e di non mollare anche di fronte alle difficoltà.

Da dove nasce l’idea di Busforfun?

Busforfun è un marchio registrato, nato dall’idea di dare un servizio door to door a tutti i fruitori di grandi eventi, siano essi fiere, concerti, festival musicali, manifestazioni sportive, parchi tematici. Per ogni evento chiudiamo un accordo di partnership con l’organizzatore dello stesso e vendiamo il biglietto del bus assieme al biglietto d’ingresso.
Il meccanismo è molto semplice: l’utente si collega al nostro sito, sceglie un evento, il punto di prelievo più vicino a casa sua ed indica il numero di biglietti che vuole acquistare. Non abbiamo autobus di proprietà e questo ci permette di poter partire da qualsiasi punto d’Italia (Austria, Croazia e Slovenia) e raggiungere qualsiasi location in Italia, Austria, Croazia e Slovenia.

Da chi è composto il vostro team e quali sono le competenze più importanti per lo sviluppo e la 
crescita della vostra idea imprenditoriale?

Oltre a noi due che siamo i soci fondatori (Luca Campanile proviene da mondo dei trasporti su gomma con una pluriennale esperienza nella gestione di viaggi in bus mentre Davide Buscato, oltre ad diverse esperienze in realtà multinazionali dove si è sempre occupato di creare reti di vendita, ha anche esperienza in un board di una società di trasporti, ndr) ci sono Alessandro, che ha una forrte esperienza nella logistica dei trasporti, Alberto e Beatrice che si occupano della parte di caricamento in piattaforma degli eventi, seguono il software del pricing e la rete di agenzie di viaggio.

Quali sono le principali difficoltà che una startup incontra nel mercato italiano?

Chi vuole partire con una startup nel mercato italiano deve presentarsi alle banche con una propria capacità finanziaria, altrimenti le porte restano chiuse ma devo dire che esistono parecchie forme di sovvenzione pubblica che però necessitano di esperienza ed attenzione nella gestione. Riteniamo che anche la rete di conoscenze e le esperienze pregresse ci abbiano aiutato nell’avvio della startup.

Quali mercati internazionali pensate siano più attrattivi per il vostro business e quali quelli dove 
trovare più facilmente investitori o finanziamenti?

Busforfun prevede, nel 2017, di espandersi all’estero e lo vuole fare per continuità geografica, quindi i primi mercati su cui ci saranno dei viaggi sono quelli dell’Est Europa e di Austria e bassa Germania, tutti mercati sensibili al trasporto su gomma e al trasporto in bus-sharing.

Partecipare a programmi di supporto e tutoraggio offerti da incubatori ed acceleratori italiani 
genera un’utilità ed un vantaggio competitivo per una startup?

Non abbiamo esperienza specifica in merito in quanto non siamo stati incubati e/o accelerati. Abbiamo comunque contatto con diversi incubatori ed acceleratori e pure con startup da loro seguite e pensiamo che l’utilità di incubatori ed acceleratori sia proprio quello di mettere assieme realtà diverse che possono scambiarsi esperienze e competenze.

Quale consiglio dareste ai giovani startupper che intendono sviluppare una propria idea in Italia?

Il primo consiglio, per chi vuole  sviluppare la loro startup in Italia, è quella di dotarsi di un timbro, perché senza non si va da nessuna parte, in seconda fase di firma digitale e di indirizzo email certificato. Scherzi a parte (ma neanche tanto) il consiglio è che subito dopo l’idea serve un business plan con l’analisi del mercato e dei competitor presenti, un piano finanziario che tenga conto delle tempistiche per la realizzazione del prodotto, la sua commercializzazione, la costruzione della rete commerciale (ogni idea deve poi essere venduta) e l’approvigionamento finanziario. Detto così fa un po’ paura, ma è bene avere delle linee guida entro cui muoversi, poi bisogna partire, buttare il cuore al di là dell’ostacolo e CREDERCI, CREDERCI e ancora CREDERCI. Lo startupper deve essere il primo che crede nella sua idea e deve portarla avanti nonostante tutto e tutti, naturalmente deve essere attendo ai segnali che arrivano dal di fuori, ma senza farsi condizionare eccessivamente.

Obiettivi per il futuro…

Idee ne abbiamo parecchie e piano piano le attueremo tutte. Di sicuro l’espansione all’estero, e la duplicazione di quanto c’è in Italia anche in altri Paesi. Senza tralasciare l’introduzione di nuovi prodotti in piattaforma e la sua evoluzione continua e costante nel tempo.

Fonte: a cura di Exportiamo, di Marco Sabatini, redazione@exportiamo.it

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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