L’Irlanda è una delle economie più interessanti per le imprese italiane sia per i numerosi incentivi offerti sia per il diffuso apprezzamento dei prodotti Made in Italy. Ne abbiamo parlato con l’ex Ambasciatore d’Irlanda in Italia, Bobby McDonagh, intervistato prima della cessazione del suo incarico avvenuto lo scorso 26 luglio.

Come si sono evolute nel tempo le relazioni economiche fra Italia e Irlanda?

La dimensione più importante delle relazioni tra l’Irlanda e l’Italia è quella di essere stretti partner impegnati nell’Unione europea. I nostri governi concordano fortemente su un maggiore consolidamento del Mercato Interno europeo, anche per quanto riguarda i servizi e l’Agenda Digitale.

L’Italia si classifica al 9° posto fra i maggiori Paesi destinatari globali delle esportazioni irlandesi, con un commercio bilaterale complessivo (importazioni e esportazioni) che nel 2015 è stato pari a 12,9 miliardi di euro. La gamma dei prodotti e dei servizi che vengono scambiati tra le nostre due nazioni è ampia: dalle apparecchiature mediche ai prodotti caseari, dalle attrezzature per le telecomunicazioni ai materiali di trasporto.

Negli ultimi anni, abbiamo assistito ad un incremento di quasi il 50% del numero di società irlandesi con una presenza diretta sul mercato italiano. Attualmente, sono circa 400 le aziende di proprietà irlandese che esportano in Italia, di cui circa 50 hanno una qualche forma di presenza sul mercato italiano, che va dalla ditta di vendite individuale fino ad intere aziende manifatturiere.

Ci delineerebbe un quadro delle prospettive di crescita del Paese nel medio periodo?

La ripresa economica dell’Irlanda è ormai fermamente consolidata, con gli indicatori economici chiave che indicano una continua e stabile crescita economica. Le esportazioni negli ultimi anni sono aumentate in maniera straordinaria e continuano a contribuire positivamente alla crescita del Paese. Siamo stati l’economia in più rapido sviluppo nell’Eurozona dal 2014 al 2016 e il Prodotto Interno Lordo (PIL) nel 2016 è aumentato del 5,2%. Siamo considerati una delle economie più competitive al mondo.

Abbiamo il livello d’inflazione più basso nell’Unione europea e il debito privato in Irlanda è ai livelli minimi dal 2005. I fondamentali economici basilari dell’Irlanda rimangono molto forti e comprendono la popolazione più giovane d’Europa, la percentuale più elevata di laureati di terzo livello, un tasso elevato di produttività del lavoro ed un ambiente favorevole alle imprese. La crescita del PIL per il 2017 è prevista del 4,3% e basata su un livello atteso di esportazioni e domanda interna elevato. Le prospettive per il prossimo anno e nel medio termine sono alquanto positive e le proiezioni sull’economia indicano una crescita del 3,7% nel 2018.

L’appartenenza all’Unione europea continua ad essere fondamentale per il successo della nostra economia, aperta e competitiva, ed è stata la pietra miliare del progresso in Irlanda negli ultimi decenni. Una delle imminenti sfide per l’Irlanda è la prossima dipartita del Regno Unito dall’Unione europea, di cui siamo rammaricati. Nel prossimo futuro, lavoreremo sodo per ridurre al minimo l’impatto della Brexit sull’economia irlandese e, allo stesso tempo, guarderemo alle nuove opportunità che sorgeranno. Il popolo irlandese rimane profondamente impegnato nella membership europea e l’Irlanda rimarrà al centro dell’UE. Siamo grati all’Italia e agli altri Paesi nostri partner per la comprensione dimostrata nei confronti delle particolari preoccupazioni dell’Irlanda destate dal fatto che la Gran Bretagna si appresti a uscire dall’UE.

Quali sono i prodotti italiani maggiormente apprezzati dalla popolazione locale?

Il popolo irlandese, così come i nostri amici italiani, apprezza i piaceri della vita. Questo è probabilmente uno dei motivi della nostra amicizia. La cucina e la cultura italiane sono molto amate in Irlanda. Sono molte le cose che ci piacciono di questo grande paese di qualità e design: dal vino, al caffè, al formaggio, all’arredo italiano fino alla pelletteria. Sono lieto di affermare che il nostro comune amore per il cibo si rifletta nella crescita significativa delle esportazioni alimentari irlandesi in Italia. Sono anche particolarmente compiaciuto che la profonda amicizia tra i nostri Paesi abbia visto una rapida crescita, negli ultimi anni, del numero di turisti italiani che visitano l’Irlanda. Inutile aggiungere che l’Italia sia anche una destinazione turistica tra le preferite della popolazione irlandese.

L’Ambasciata d’Irlanda in Italia lavora in stretta collaborazione con le agenzie governative irlandesi, ossia Enterprise Ireland, Tourism Ireland, Bord Bia e l’Irish Development Authority (tre delle quali hanno uffici a Milano). Insieme, lavoriamo per sviluppare e migliorare ulteriormente i rapporti commerciali tra l’Irlanda e l’Italia.

Quali sono le caratteristiche dei consumatori irlandesi? Ci sono degli elementi in particolare che influenzano le loro decisioni di acquisto?

In generale, il consumatore irlandese è attento al rapporto qualità-prezzo dei prodotti acquistati. I giovani irlandesi sono molto focalizzati sui prodotti firmati, mentre gli adulti, nella misura in cui il loro potere d’acquisto risulti più alto, sono anche particolarmente attenti alla qualità.

Il mercato irlandese è di medie dimensioni ed è uno dei sistemi economici più fiorenti d’Europa. L’economia del è una fra le più aperte e orientate agli investimenti e all’esportazione su scala globale. Il consumo delle famiglie rappresenta il 44,2% del PIL (dati del 2014). Gli irlandesi sono generalmente aperti a nuovi prodotti, pur restando fedeli ai loro marchi preferiti. Il settore del lusso è in pieno sviluppo.

Qualora si volesse realizzare una partnership con un soggetto irlandese, quali regole della cosiddetta “Business Etiquette” sarebbe opportuno tener presenti?

I cittadini italiani e irlandesi hanno culture molto simili. Le relazioni d’affari tendono a perdurare nel tempo, in quanto si creano forti legami tra le imprese.

Noi irlandesi tendiamo, come gli italiani, a essere meno formali nelle nostre relazioni rispetto a molte altre nazionalità europee. Nutriamo una passione per il linguaggio e siamo spesso ottimi venditori. Per esempio, un collaboratore irlandese può rappresentare una grande risorsa per un’azienda italiana che si apre ai mercati britannico o statunitense, sia in termini di lingua e cultura, che nelle capacità di intermediazione, che nel fornire valide intuizioni culturali e commerciali.

Quali sono i principali vantaggi per un soggetto che decide di investire in Irlanda?

La prima cosa da dire è che nel mondo di oggi, di fronte all’incertezza economica e politica globale, l’Irlanda rimane un’economia anglofona stabile, competitiva, sicura e favorevole all’impresa, nel cuore dell’Unione europea. È proprio per questo che il flusso di Investimenti Diretti Esteri in Irlanda ha continuato a crescere fortemente. L’Irlanda si classifica al primo posto nella UE per la facilità di avvio di un’impresa e al sesto posto mondiale per competitività, nella classifica stilata dall’ International Institute for Management Development (IMD). L’Irlanda ha l’economia in più forte crescita nell’UE e rimarrà un membro fondamentale dell’Eurozona e del Mercato Interno europeo, che consente l’accesso a oltre 500 milioni di clienti europei. Nondimeno, ci piace pensare che il nostro fattore essenziale sia la nostra gente. Per esempio, i cittadini irlandesi sono al primo posto nel mondo per la flessibilità e l’adattabilità della forza lavoro, per l’essere aperti a idee provenienti dall’estero e per la fruibilità di competenze finanziarie.

Fonte: a cura della Redazione di Exportiamo, redazione@exportiamo.it

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