Vicenzaoro: il Settore Orafo-Gioielliero Riparte in Presenza con Tante Novità

Vicenzaoro: il Settore Orafo-Gioielliero Riparte in Presenza con Tante Novità

14 Settembre 2021 Categoria: Moda & Accessori

Anche Vicenzaoro è tornata in presenza dall’11 al 14 settembre 2021, ospitando stand ed eventi dedicati al b2b, e alla gioielleria d’epoca e vintage. Il filo conduttore della fiera è stato una commistione tra innovazione e alta qualità, per una ripartenza degna di nota.

Si conclude oggi Vicenzaoro, una delle più importanti fiere al mondo dedicate all’oreficeria e alla gioielleria organizzata da IEG – Italian Exhibition Group. L’evento, in termini di affluenza, non è, di certo, tornato ai numeri pre-Covid quando si raggiungevano i 25 mila visitatori, ma ha comunque fornito alle eccellenze della produzione internazionale e, soprattutto del Made in Italy, l’occasione di presentare le proprie collezioni e di lanciare i nuovi trend del settore.

A proposito di nuove prospettive, uno strumento molto utile è sicuramente il 20° “The Jewellery Trendbook 2023+”, un report dedicato ai fenomeni emergenti e all’evoluzione dei consumi nei prossimi diciotto mesi in un’ottica di sviluppo del business, presentato dal Trendvision Jewellery + Forecasting, l’Osservatorio indipendente di IEG specializzato nel forecasting del gioiello. Il Trendbook ha, quindi, offerto una panoramica sull’andamento del settore orafo- gioielliero e del lusso, sottolineando il fatto che l’innovazione sia la chiave per rispondere a nuove sfide ed esigenze; tra gli aspetti affrontati, sostenibilità, Circular Economy & Circular Design e Diversità & Equality.

Presenti alla fiera oltre 750 aziende, per lo più italiane, di cui alcune attive nel settore della gioielleria e altre, raggruppate nella sezione T.Gold, in quello delle macchine e tecnologie per la lavorazione, campo nel quale l’Italia risulta essere leader. T.Gold, manifestazione internazionale dedicata proprio ai macchinari per l’oreficeria, ha inoltre ospitato un progetto chiamato “Startup and Carats” in un’area appositamente allestita per le startup.

Oltre ai gioielli, Vicenzaoro strizza l’occhio anche agli orologi, grazie al progetto Vo ’Clock, dedicato all’orologeria contemporanea indipendente. Legato all’iniziativa anche l’appuntamento con il rinomato mastro orologiaio Vincent Calabrese, co- fondatore della Académie Horlogère des Créateurs Indépendants (AHCI) che ha all’attivo 40 brevetti proprietari. Calabrese ha scelto la fiera per presentare Calasys, un meccanismo in grado di rivoluzionare la produzione e la manifattura orologiera eliminando i difetti del sistema a “spirale”, cuore del sistema di funzionamento negli orologi meccanici utilizzato per cinque secoli.

Il Vo Vintage e Fabergé tra le eccellenze del vintage e della gioiellerie d’epoca al Vicenzaoro

Vo Vintage è stata un’occasione per appassionati e collezionisti di godere della bellezza di creazioni d’epoca. Se si parla di vintage, non si può non citare l’atteso ritorno di Fabergé che, in occasione dei cento anni dalla morte del suo fondatore Peter Carl Fabergé, ha presentato un’incredibile creazione: un uovo d’oro, creato a mano, di 18 carati e 10 chilogrammi. L’uovo, dalle sublimi decorazioni con rubini del Mozambico e smeraldi dello Zambia, estratte nelle miniere africane secondo il codice etico di Gemfields, prende spunto dalle prime opere d’arte dell’artigiano, più precisamente dal primo e dal terzo Imperial Egg risalenti rispettivamente al 1885 e al 1887.

La ripartenza in presenza e in sicurezza dopo il duro colpo del 2020

Anche Vicenzaoro, come altre fiere che da poco stanno organizzando eventi in presenza, riparte in sicurezza e, per farlo, ha deciso di mantenere la classica durata di cinque giorni proprio per permettere ai visitatori di accedere all’evento senza creare assembramenti; gli stand sono stati allestiti in modo tale da assicurare il distanziamento, mentre il green pass era prerogativa fondamentale sia per i visitatori che per gli espositori.

Si tratta di una ripartenza cauta, ma che, allo stesso tempo, si basa su segnali di ripresa che, dopo il duro colpo subito dal settore gioielliero nel 2020, fanno ben sperare. Se, infatti, nel 2020 il fatturato del settore ha registrato un calo del -28% e una flessione di 2,2 miliardi di euro, secondo l’ultimo report di Fiderorafi, associazione di Confindustria che rappresenta oltre cinquecento aziende industriali italiane nel settore orafo, nei primi cinque mesi del 2021 la crescita dell’export della gioielleria ha registrato un +86%, con un valore dell’export del settore superiore del +2,8% rispetto persino allo stesso periodo del 2019.

Sebbene il valore delle esportazioni sia leggermente aumentato, le quantità delle esportazioni, tuttavia, sono diminuite dell’11% rispetto ai periodi pre-Covid, il che pone un freno agli entusiasmi scaturiti dai dati positivi relativi al settore emersi nell’ultimo periodo. Ciò che ha influito sull’andamento del valore dell’export sono state sicuramente le quotazioni dei metalli preziosi e l’esportazione di prodotti dal valore più elevato.

Nel complesso, i dati fanno comunque ben sperare: sebbene non si siano ancora raggiunti i livelli pre-Covid, ci si è comunque avvicinati in un arco di tempo relativamente ridotto. Vicenzaoro, in conclusione, è sicuramente il volano di un settore pronto a ripartire con eventi in presenza e a cogliere tutte le nuove opportunità scaturite dalla tradizione e dall’innovazione orafo-gioielliera; questo è soltanto l’inizio della ripresa di uno dei settori più importanti legati al Made in Italy, che si spera possa continuare a prosperare negli anni a venire.

Fonte: a cura di Exportiamo, di Roberta Russo, redazione@exportiamo.it

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