Cersaie: Design Made in Italy Sempre più Sostenibile e Competitivo

Cersaie: Design Made in Italy Sempre più Sostenibile e Competitivo

02 Ottobre 2021 Categoria: Design

La prima edizione di Cersaie in presenza dopo lo stop forzato dovuto alla pandemia ha ruotato intorno ai temi della sostenibilità ambientale, della transizione ecologica e della competitività del Made in Italy, senza trascurare la componente digitale, di grande ausilio all’evento in presenza e al business matching.

Si è conclusa ieri la trentottesima edizione di Cersaie, il Salone Internazionale della Ceramica per l’Architettura e dell’Arredobagno, tenutasi in presenza dal 27 settembre al 1 ottobre nel quartiere fieristico di Bologna. Alla fiera, composta da 15 padiglioni, hanno partecipato 623 espositori, di cui il 38% stranieri: Cersaie ha, infatti, aperto le porte anche all’estero. Questa iniziativa è stata favorita, oltre che dalla fama dell’evento, anche e soprattutto da un accordo preso tra Ministero degli Affari esteri, Ice Agenzia e Confindustria Ceramica, volto ad incentivare l’arrivo di buyer esteri e che prevede il finanziamento di 1,2 milioni di euro a supporto delle attività di promozione e incoming della fiera. La quota più cospicua è stata destinata ad operatori provenienti da Paesi come UK, Nord America, Francia e da Paesi scandinavi e del Golfo.

Ogni anno Cersaie si arricchisce di iniziative che hanno lo scopo di offrire opportunità di contatto, aggiornamento e crescita agli espositori internazionali. A tal proposito, quest’anno, oltre a quelle già realizzate negli anni precedenti, è stata aggiunta una nuova area, la Contract Hall, che ha rappresentato un punto d’incontro dedicato al networking. Situata nel padiglione 18, era destinata al segmento delle finiture di design per hotel ed edifici pubblici come aeroporti e ospedali. Parte integrante della Contract Hall, l’Archincontract, una piazza che ha ospitato presentazioni e incontri tra developer immobiliari e studi di architettura.

Tante novità, ma anche tanti appuntamenti già tenutisi negli anni precedenti e che, anche quest’anno, sono stati confermati, come la Città della Posa che ha ospitato dimostrazioni di posa in opera, e la nona edizione di Cersaie Disegna la Tua Casa. Consulenze ai privati, conferenze e molto altro hanno arricchito questa imperdibile edizione.

Cersaie Digital, la piattaforma d’ausilio che arricchisce l’esperienza fieristica.

A seguito della diffusione del Coronavirus, si è assistito ad un’accelerazione della digitalizzazione; la componente digitale è diventata, quindi, parte integrante di eventi che, tradizionalmente, si sono sempre svolti in presenza. Cersaie non è stata da meno: sebbene la fiera sia tornata con la prima edizione in presenza dopo un lungo periodo di distanziamento sociale, si è voluto comunque mantenere una piattaforma elettronica.

Si tratta di un social network che l’anno scorso è stato utilizzato per i caffè della Stampa, incontri online dedicati a diverse tematiche legate al settore della ceramica, e che quest’anno ha accompagnato, e accompagnerà fino all’8 ottobre, i visitatori durante e dopo l’appuntamento fieristico.

Nasce, quindi, d’ausilio all’evento in presenza e ha permesso a chi, a causa del Covid-19, non ha potuto recarvisi di persona, permettendo di assistere ad eventi in streaming, visitare gli stand e di esporre i propri materiali. È stato uno strumento utilissimo perché ha incentivato il business matching e l’incontro fra espositori e visitatori, consentendo agli uni di trovare nuovi partner per il proprio business grazie all’algoritmo utilizzato dalla piattaforma, e agli altri di pianificare la propria esperienza, visualizzando gli eventi in calendario e gli stand in 3D.

La sostenibilità, uno dei temi principali di Cersaie.

Un altro tema affrontato è quello della sostenibilità, ormai cruciale sia per le aziende che per gli eventi fieristici. Lo si è potuto facilmente notare dalle varie iniziative realizzate all’interno della fiera, tra cui il convegno per la presentazione della nuova norma ISO 17889-1 sulla sostenibilità delle piastrelle in ceramica, tenutosi giovedì 30 settembre. La direttiva, in particolare, descrive i requisiti di sostenibilità che dovrebbero avere le piastrelle di ceramica secondo criteri ambientali, sociali ed economici e consente a clienti e progettisti di scegliere i prodotti che possono contribuire alla sostenibilità degli edifici.

Un’altra iniziativa green è l’aggiornamento della brochure “I Valori della Ceramica - Una Scelta Sostenibile”, inclusa nel progetto “Ceramics of Italy”, finalizzato ad analizzare step-by-step lo sviluppo della comunicazione sulla sostenibilità nel settore della ceramica italiana. L’oggetto di tale analisi riguarda i materiali di comunicazione e promozione sulla sostenibilità ambientale e sociale attraverso vari canali, la comunicazione della sostenibilità relativa ai settori concorrenti della ceramica di diverse aree geografiche e gli attori principali operanti nella filiera.

Da tale analisi è emerso che il tema della sostenibilità ambientale viene spesso trascurato o dato per scontato, mentre si dovrebbe, secondo il Vice-presidente di Confindustria Ceramica Filippo Manuzzi, riorganizzare la comunicazione in un piano strategico in modo da renderla più efficace e mirata, soprattutto se si pensa che la ceramica è uno dei materiali più green.

A renderlo tale è la sua elevata durabilità che, però, non è l’unico suo pregio. Il materiale è, infatti, anche facilmente sanificabile, altro fattore che, a detta del Presidente di Confidustria-Ceramica Giovanni Savorani, ha inciso sull’andamento del fatturato di questo settore sia in Italia che all’estero.

Le vendite riguardanti la filiera, in effetti, sono ripartite nei mesi estivi del 2020 e l’anno si è chiuso con un -14% per la produzione, un -3% di fatturato e un calo dell’export del -2,1%. Per quanto riguarda il 2021, si è vista una crescita notevole rispetto al 2019, con un miglioramento generale dell’andamento delle esportazioni. I Paesi dell’UE hanno registrato la performance migliore, con una quota pari al 16,7%; l’area Extra UE , ha invece, raggiunto il 26,3%, di cui l’8,4% nelle Americhe, il 3% in Asia e il 13,9% in Oceania e Australia.

In ripresa anche il mercato domestico che, sebbene nel 2020 abbia subito un crollo del fatturato pari al -13,47%, ha visto una crescita del 10,7% nei primi mesi del 2021.

Dopo il periodo di chiusura dovuto alle misure di contenimento, nonostante le attuali difficoltà logistiche legate alla supply chain internazionale, il ritorno degli eventi in presenza sta dando un ulteriore impulso al tanto agognato ritorno alla normalità; ciò non implica, però, che le risorse, come la componente digitale, implementate durante l’infelice periodo di distanziamento sociale, debbano essere trascurate, in modo tale da creare il giusto mix che permetta di essere flessibili, smart e facilmente raggiungibili da qualsiasi canale.

Fonte: a cura di Exportiamo, di Roberta Russo, redazione@exportiamo.it

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