USA ed UE hanno sottoscritto un accordo che prevede la sospensione delle tariffe aggiuntive imposte reciprocamente nel contesto della controversia Airbus-Boeing per 5 anni. L’intesa salva oltre mezzo miliardo di export agroalimentare Made in Italy negli USA, mercato di primaria importanza per il F&B italiano.

Dopo 17 anni di dispute giudiziarie è stata finalmente risolta la questione che vedeva contrapposte l’americana Boeing e l’europea Airbus. Unione Europea e Stati Uniti hanno così sanato i dissapori sulla legittimità degli aiuti di Stato erogati ai rispettivi produttori di aeromobili. “Si apre un nuovo capitolo nelle nostre relazioni perché ci spostiamo da un contenzioso alla collaborazione” ha detto la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. Con l’accordo – si legge in una nota della presidente – si compie “un passo importante nella risoluzione della controversia commerciale più lunga nella storia del Wto“. Le due parti hanno sottoscritto un accordo di 5 anni che prevede la sospensione dei dazi al centro della controversia nell’attesa di trovare un accordo di lungo periodo per chiudere definitivamente la questione.

L’accordo è un sollievo per il Made in Italy. Il sistema di sanzioni ha infatti colpito anche altri settori dell’economia: uno su tutti, quello agroalimentare, particolarmente penalizzato in Paesi come Italia e Francia. Gli Usa di Trump, infatti, avevano imposto tariffe per 7,5 miliardi di dollari contro l’import dalla UE, bersagliando con aliquote del 25% una serie di prodotti che andavano dal vino francese ai formaggi italiani. L’associazione di agricoltori Coldiretti ha evidenziato, in una nota, che le tariffe Usa erano costate finora una perdita di mezzo miliardo di euro in esportazioni, a danno di specialità del Made in Italy come grana Padano, Gorgonzola, Asiago, Fontina, Provolone, salami, mortadelle, crostacei, molluschi agrumi, succhi, grappe e liquori come amari e limoncello. La Ue aveva risposto con dazi per 4 miliardi, aggredendo a sua volta segmenti esterni all’aviazione come le moto Harley Davinson e il whisky bourbon.

Esultano le associazioni di categoria accogliendo la notizia con entusiasmo. “L’intesa tra Usa e Ue arriva - sottolinea la Coldiretti - a poco più di tre mesi dalla sospensione temporanea della tariffa aggiuntiva del 25% su una lunga lista di prodotti importati dall’Italia e dall’Unione Europea entrata in vigore il 18 ottobre 2019 per iniziativa di Donald Trump. Una misura alla quale ha fatto successivamente seguito una escalation che ha portato all’entrata in vigore il 10 novembre 2019 di tariffe aggiuntive della Ue sui prodotti Usa pari al 15% per gli aerei che arrivavano al 25% su ketchup, formaggio cheddar, noccioline, cotone e patate insieme a trattori, consolle e video giochi alla quale gli Stati Uniti hanno replicato colpendo l’importazione di parti di produzione di aeromobili provenienti da Francia e Germania, i vini, il cognac e brandy francesi e tedeschi, che sono inseriti nell’elenco dei prodotti tassati a partire dal 12 gennaio 2021″. “Con il presidente Usa Biden è importante l’avvio di un dialogo costruttivo per tornare a crescere insieme in un momento drammatico per gli effetti della pandemia - sottolinea il presidente della Coldiretti Ettore Prandini - gli Stati Uniti rappresentano nell’agroalimentare Made in Italy il primo mercato di sbocco fuori dai confini comunitari per un valore record di 4,9 miliardi in cibi e bevande nel 2020 ma in calo del 2% nel primo trimestre del 2021 secondo elaborazioni su dati Istat”.

“L’agroalimentare Made in Italy è un settore particolarmente sensibile agli scambi commerciali, con un export che vale 46 miliardi di euro nell’ultimo anno – spiega invece il presidente nazionale di Cia, Dino ScanavinoE proprio gli Stati Uniti rappresentano un mercato assolutamente strategico per le esportazioni di cibo e bevande tricolori, con un valore complessivo vicino ai 5 miliardi. Per questo, siamo soddisfatti di questo ritorno al dialogo e al multilateralismo, attraverso decisioni condivise, per sorpassare definitivamente l’incubo dazi doganali e ampliare, invece, le opportunità di creare ricchezza attraverso l’export, prima di tutto quello agricolo e alimentare che ci riguarda più da vicino”.

L’intesa, raggiunta ieri a Bruxellese in occasione dell’incontro bilaterale UE-USA fra Joe Biden e Ursula von der Leyen, segna un nuovo passo nei rapporti fra Washington e Bruxelles, in via di riconciliazione dopo gli anni tumultuosi della presidenza Trump. Anche e soprattutto in vista di nuove sinergie fra due sponde dell’Atlantico contro un avversario comune: la Cina. Il patto, infatti, prevede anche una clausola per frenare le aspirazioni della Cina: le due parti si impegnano a “lavorare insieme” per contrastare “l’ambizione cinese di costruire un settore dell’aviazione civile fuori dalle regole di mercato” e le sue pratiche che danneggiano la concorrenza. Lo ha detto Katherine Tai, rappresentante USA per il commercio parlando alla conferenza stampa di presentazione dell’accordo. Parole esplicite quelle della Tai, che aggiunge: “Mentre eravamo impegnati a farci la guerra, altri ne hanno approfittato”. Usa e Ue si riallineano dunque per fronteggiare le sfide poste dal modello economico della Cina.

Per risolvere invece la controversia sui dazi imposti dagli Usa sull’acciaio e alluminio importato dall’Ue, che “arriva dall’era del passato presidente”, servirà “un po’ di tempo”, ma “confido che troveremo una soluzione”, spiega la presidente della Commissione Europea. Anche perché, rileva von der Leyen, il problema della “sovracapacità produttiva” di queste due commodities non è originato dall’Europa, dato che le esportazioni dall’UU agli USA “sono calate“. L’UE avrebbe già potuto adottare “contromisure”, ma “non lo abbiamo fatto. Siamo impegnati in colloqui positivi per liberarci il più presto possibile di questo problema”, conclude.

Fonte: a cura della Redazione di Exportiamo, redazione@exportiamo.it

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