Nel primo semestre 2022 le esportazioni piemontesi crescono del +18%, trainate in particolar modo dai mezzi di trasporto.

Nonostante le problematiche a livello mondiale, le esportazioni piemontesi non accennano a rallentare. Nei primi sei mesi del 2022 si è registrato un fatturato estero di 28,4 miliardi di Euro, in crescita del +18% rispetto allo stesso periodo del 2021 e con una bilancia commerciale in positivo di quasi 6 miliardi alla luce di importazioni cresciute addirittura del +31,8%, per un valore pari a 22,6 miliardi di Euro.

L’effetto pandemia appare quindi superato, ma anche gli ostacoli dovuti alla guerra in Ucraina non creano particolari rallentamenti. Anche perché, quello con Mosca, è sempre stato un rapporto commerciale non particolarmente incisivo sugli scambi piemontesi. Con il blocco dovuto a sanzioni e conflitto bellico, però, adesso le merci vendute in Russia pesano addirittura meno dell’1% sul totale.

Il Piemonte è ripartito, anche se il tasso di crescita è più basso rispetto a quello nazionale (+22,5%) o a quello di territori simili come Lombardia (+22,1%), Emilia-Romagna (+19,7%) e Veneto (+19,3%). Resta tuttavia saldo il quarto posto tra le regioni a maggiore vocazione esportatrice, grazie soprattutto ad alcune specialità della casa come i mezzi di trasporto, ma anche il comparto alimentare, i metalli, la chimica e il tessile. «Non ci possiamo accontentare di questi risultati», dice Gian Paolo Coscia, presidente di Unioncamere Piemonte che ha elaborato l’indagine. La guardia deve rimanere alta «soprattutto in vista dell’inverno alle porte e dell’aumento delle bollette di luce e gas – prosegue –, oltre che al rincaro dei costi per le materie prime e per i trasporti. L’aumento dei costi dell’energia sta portando gravi conseguenze soprattutto a quelle aziende che, per loro natura, sono fortemente energivore: compito delle istituzioni, è evitare il rischio di blocco delle produzioni».

A fare da locomotiva, per il momento, sono i mezzi di trasporto, che pesano per oltre un quinto delle esportazioni piemontesi e che, in un anno, sono cresciuti del 26,7% rispetto al primo semestre 2021. Particolarmente vivaci le automobili, cresciute addirittura del 37,6%. Ma anche la nautica e l’aerospazio regalano buone performance, al contrario del settore ferrotranviario. Sfiora la doppia cifra di crescita (+9%) la meccanica, secondo settore per l’export piemontese, mentre il comparto alimentare vola con un +18,1%, così come i metalli (+25%), la chimica (+30,1%) e il tessile e abbigliamento (+28,7%).

Tra i clienti più affezionati si conferma l’attenzione del bacino europeo, con Francia, Germania, Spagna e Polonia a recitare il ruolo di prime della classe. Soprattutto i cugini transalpini sono cresciuti di quasi il 17%, mentre le merci in terra tedesca hanno fatto segnare un aumento di quasi il 16%. Gli acquisti spagnoli sono aumentati del 16,3%, mentre un vero balzo – anche se su valori assoluti inferiori – è stato fatto da Belgio (+23,8%) e Paesi Bassi (+34,6%). Al di fuori dei confini Ue, invece, comprano sempre più piemontese gli Usa (+13,2%), il Regno Unito (+17,9%) e la Svizzera (+21%). Sono invece quasi stabili (+1%) – ed è un problema – le vendite in Cina.

Fonte: a cura della redazione di Exportiamo, redazione@exportiamo.it

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