Conosciamo meglio la Giordania, un Paese che offre una porta d’accesso privilegiata a chi vuole fare business in Medio Oriente e che, nonostante un potere d’acquisto medio non elevato, dimostra di apprezzare la qualità delle eccellenze Made in Italy. Con l’Ambasciatore italiano in Giordania, Giovanni Brauzzi, abbiamo approfondito i contenuti della solida partnership economica e politica fra Amman e Roma che offre ampi spazi d’opportunità alle PMI del Belpaese.

Quali sono le principali caratteristiche del mercato giordano?

La Giordania può essere considerata una vera e propria “isola di stabilità” nella regione mediorientale perché gode di un buon livello di servizi essenziali quanto a telecomunicazioni e vivibilità urbana e possiede un sistema educativo efficace in grado di fornire risorse umane qualificate. Nonostante le dimensioni limitate del suo mercato interno, la Giordania si propone come punto d’accesso regionale privilegiato per il Medio Oriente, con interessanti prospettive soprattutto nel settore dei servizi. Negli ultimi due decenni l’industria giordana ha sviluppato in misura significativa i settori dei fertilizzanti e del tessile, passando da piccoli laboratori locali a un settore avanzato e ben strutturato, basato su grandi e medie imprese che operano nel mercato globale. L’agricoltura, di tipo mediterraneo, è limitata dalla scarsità di acqua e contribuisce solo per il 3,2% alla formazione del PIL nazionale.
La politica economica giordana mira ad attrarre gli investimenti stranieri. Liberalizzazione dell’economia, integrazione regionale e globale, sostegno a privatizzazione ed investimenti rimangono gli assi fondamentali dell’azione governativa, che ha messo in campo nuove norme sui partenariati pubblico-privati, con l’obiettivo di semplificare le procedure e attrarre nuove risorse.

Quali sono i rapporti politici e commerciali che intercorrono fra Giordania e Italia?

Sin dallo stabilimento delle relazioni diplomatiche nel 1949, Italia e Giordania hanno beneficiato di solide relazioni politiche basate su obiettivi comuni e rispetto reciproco. La stretta relazione tra i due Paesi si estende ai livelli economico, sociale e culturale. A livello commerciale, l’Italia è uno dei partner commerciali più importanti della Giordania ed il secondo esportatore europeo nel Paese. La presenza italiana in Giordania è caratterizzata più sul profilo commerciale che sugli investimenti produttivi. Secondo i dati ICE-ISTAT, l’Italia importa principalmente prodotti metallurgici, chimici, abbigliamento e pelle. Per quanto riguarda le esportazioni, le principali voci sono rappresentate da industrie manifatturiere, macchinari e attrezzature, prodotti chimici e raffinazione del petrolio, apparecchiature elettriche ed elettrodomestici.

Quali sono le prospettive economiche del Paese per i prossimi anni?

Un recente rapporto pubblicato dalla Banca Mondiale ha indicato che l’economia giordana permane in uno scenario di crescita limitata, con un PIL previsto in aumento del 2,4% nel 2018 e del 2,5% nel 2019 rispetto al 2,1% del 2017. Incrementi nel turismo e nell’industria mineraria dovrebbero guidare un miglioramento della crescita tuttavia l’economia rimane gravata dalla delicata situazione in Siria, dal lento rilancio della cooperazione economica con l’Iraq e da un rallentamento della crescita dei Paesi del Consiglio di cooperazione del Golfo (GCC). Inoltre la Giordania procede con lentezza sul sentiero delle riforme strutturali e ciò non favorisce il forte rilancio dell’economia locale.

Quali sono i prodotti italiani più apprezzati dai consumatori locali e qual è la percezione del Made in Italy nel Paese?

Il Made in Italy attira i giordani per l’eccellenza e l’unicità dei suoi prodotti nel campo del design, moda, alimentare, manifatturiero, artigianato e nel campo dell’industria meccanica. In effetti anche se il reddito medio pro-capite della popolazione locale non è particolarmente elevato, una nicchia significativa dei segmenti più abbienti tende a consumare prodotti di livello e considera il Made in Italy come il meglio a cui ambire.

Quali suggerimenti darebbe agli imprenditori italiani intenzionati a investire in Giordania: quali sono i settori più redditizi e quelli in maggiore espansione?

In Giordania i settori in più rapida crescita riguardano l’approvvigionamento energetico, le fonti rinnovabili ed il risparmio energetico. Al centro della “Jordanian National Strategy 2020” è stata data particolare enfasi a questi settori, con l’obiettivo di aumentare l’efficienza e diversificare il mix energetico nazionale, al fine di ridurre la dipendenza dai Paesi stranieri (il 97% del fabbisogno dipende dalle importazioni). Altro settore molto importante è quello dell’acqua e delle strutture igienico-sanitarie: la grave scarsità idrica rende necessario individuare soluzioni durevoli e sostenibili attraverso progetti in grado di attrarre investimenti internazionali. Infine anche edilizia, farmaceutica e telecomunicazioni sono settori da tenere sotto osservazione per chi vuole investire in Giordania.

Può fornirci alcune informazioni sulla business etiquette che è bene tenere in considerazione se si opera a Amman e dintorni?

La Giordania gode di un ambiente aziendale moderno e professionale, attento alle formalità durante gli appuntamenti d’affari. Gli orari per gli incontri sono generalmente fissati dalle 8.30 alle 15.30. Per quanto riguarda le riunioni di lavoro, all’inizio le presentazioni generali inizieranno con una stretta di mano e con un’attenzione particolare al biglietto da visita. Lo sviluppo di relazioni sociali con le controparti giordane è fondamentale per il successo delle attività nel Paese. Accettare inviti personali è assai utile per intensificare le relazioni personali che rafforzano il rapporto di lavoro. I giordani si vestono in modo molto formale e professionale in tutti i contesti di lavoro e curano particolarmente la propria immagine.

Fonte: a cura della Redazione di Exportiamo, redazione@exportiamo.it

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