Vendere Cibi e Bevande al CBD negli USA

Vendere Cibi e Bevande al CBD negli USA

22 Maggio 2023 Categoria: Food & Beverage Paese:  USA

Il mercato dei prodotti alimentari delle bevande addizionate al CBD è sempre più fiorente negli USA. In attesa di una regolamentazione strutturata, è già possibile inserirsi in questo ambito, mantenendo un atteggiamento di flessibilità e puntando sullo sviluppo di un brand forte e capace di fidelizzare fin da subito.

Il consumo di CBD (o Cannabidiolo, cioè la sostanza chimica presente nella pianta della Cannabis sativa) è ormai un trend consolidato, che ha avuto un forte impulso durante i mesi della pandemia.

Negli Stati Uniti, il CBD rappresenta una fetta di mercato sempre più importante che, si stima, dovrebbe raggiungere i 17 miliardi di dollari nel 2025 (vendita al consumatore finale).

Ultimamente, negli USA questa sostanza è sempre più utilizzata anche nell’ambito Food & Beverage, con un mercato fiorente di cibi e bevande addizionati al CBD.

L’FDA non ha ancora emesso una regolamentazione completa che spieghi in che modo la stessa intenda gestire e controllare la distribuzione di cibo e bevande CBD. Al momento questi prodotti sono trattati alla stregua di qualsiasi altro prodotto alimentare, a meno che non vengano commercializzati facendo allusione a benefici per la salute direttamente collegati al consumo di CBD - pratica non ammessa.

La regola generale per i prodotti alimentari al CBD è che contengano meno dello 0.3% di TCH (o Delta-9-Tetraidrocannabinolo, che è uno dei cannabinoidi più noti della pianta di canapa, conosciuto soprattutto a cause delle sue proprietà inebrianti).

Nonostante ci sia una certa resistenza da parte degli organi regolatori a collegare esplicitamente il CBD a benefici per la salute, è interessante notare che invece le motivazioni dietro al consumo di questi prodotti vanno proprio in questa direzione. La maggior parte di coloro che ricorrono all’uso di CBD, infatti, lo fa per curare o alleviare i sintomi provocati da:

  • ansia
  • depressione
  • dolore causato da infiammazioni
  • artrite
  • dolori cronici
  • difficoltà a dormire. 

I principali consumatori di prodotti alimentari CBD negli Stati Uniti sono i Millennials e i consumatori di cibi funzionali, con particolare riguardo alla salute. La funzionalità, infatti, è un elemento focale nell’innovazione del settore.

Le bevande addizionate con CBD

Quando si parla di bevande addizionate con CBD, si parla sempre di bevande analcoliche. La maggior parte degli Stati che hanno emesso una regolamentazione in questo ambito, infatti, vieta esplicitamente la miscela di CBD e alcol.

Le proiezioni per il settore delle bevande CBD in USA parlano di 2,5 miliardi di dollari di vendite al consumatore finale nel 2025.

Esistono ormai CBD drink per ogni momento della giornata: dalla colazione, con bevande al caffè e CBD, alle bevande post-workout, fino al kombucha e alle birre analcoliche, al the o alle tisane al CBD per la sera.

Una posizione importante è occupata dalle cosiddette “bevande funzionali”: parliamo di energy drink, bevande rilassanti, bevande per il recupero dopo l’allenamento, etc. Questo dimostra come il consumatore abbia una considerazione del CBD come un elemento che aiuta il proprio corpo in determinati momenti della giornata o in determinate attività.

Anche i formati sono i più disparati: si passa dalle bevande in bottiglia in cui il CBD è già dissolto, alle tavolette effervescenti, fino alle “bustine” da lasciare in infusione.

Il cibo addizionato con il CBD

In questa categoria non si considerano tutti i tipi di cibi ma solamente quelli che vengono definiti “other edibles”, come per esempio dolci, biscotti, brownies, etc. Vengono esclusi i cosiddetti “edibles”, quindi per esempio le caramelle gommose al CBD.

Per questa specifica categoria si prevedono 750 milioni di dollari di vendite al consumatore finale entro il 2025.

Ci sono due principali categorie di cibi con CBD che si stanno sviluppando più velocemente di altre, e che potremmo considerare quasi una l’opposto dell’altra:

  • Comfort food: quei cibi a cui non si attribuisce un alto valore nutrizionale ma che vengono consumati principalmente per il loro valore “consolatorio”, insomma per “coccolarsi”. All’interno di questa categoria spiccano rispetto agli altri i prodotti dolci: cookies, marshmallow, zucchero filato confezionato, etc. Tuttavia, sono stati sviluppati anche cibi salati, come il famoso mac&cheese.
  • Cibi salutari e responsabili: è molto frequente vedere abbinati alla presenza di CBD elementi come il plant-based, il biologico, e il naturale. Non solo, ma sono molto apprezzate le aziende di questo settore che legano le proprie attività a pratiche di fair-trade, che aderiscono a progetti di beneficienza e che scelgono gli ingredienti per i propri prodotti in maniera eco-responsabile.

Nonostante questa categoria sia relativamente nuova, è in forte crescita e sembra destinata ad occupare una posizione sempre più importante nel settore Food & Beverage negli Stati Uniti.

In attesa di una regolamentazione più completa e strutturata, è già possibile inserirsi in questo ambito, mantenendo un atteggiamento di flessibilità e puntando sullo sviluppo di un brand forte e capace di fidelizzare fin da subito.

Se vuoi metterti in regola con la FDA ed espandere il tuo food business nel mercato USA, affidati agli esperti nel campo, compila questo form e sarai ricontattato per ottenere tutte le informazioni necessarie per esportare in America!

Fonte: a cura di Exportiamo, di Marianna Niero, redazione@exportiamo.it

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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