A febbraio l’export extra UE frena decisamente rispetto al mese precedente (-4,7%) ed il calo è diffuso a tutti i principali raggruppamenti di beni fatta eccezione per la categoria “beni di consumo durevoli” che fa registrare un incremento superiore al 5 percento.

In forte calo si segnalano le vendite di energia (-17%) e di beni strumentali (-9%).

Anche sul lato import assistiamo ad una diminuzione anche se molto meno marcata (-0,4%) rispetto a quella relativa all’export trainata dalla flessione negli acquisti di energia (-2,6%), beni di consumo non durevoli (-1,1%) e beni strumentali (-0,9%). Al netto della componente energetica si rileva però un aumento dell’import (+0,4%) che interessa i beni di consumo durevoli (+6,2%) e quelli intermedi (+2,0%).

Nonostante i dati negativi di febbraio negli ultimi tre mesi l’export di Made in Italy extra UE è cresciuto sensibilmente (+4,9%) con incrementi assai significativi delle vendite di energia sui mercati extra Ue (+35,1%).

In una prospettiva trimestrale anche le importazioni sono cresciute (+10,4%) ed anche in questo caso è l’energia a giocare un ruolo preponderante (+29,8%).

Rispetto allo stesso mese dello scorso anno comunque a febbraio 2017 l’export è registrato in decisa espansione (+3,6%, che si amplia a +5,7% eliminando l’effetto prodotto dal diverso numero di giorni lavorativi). Questa crescita si conferma ancora una volta il risultato di un aumento delle vendite di energia (+74,8%) e, in misura minore, di beni di consumo non durevoli (+6,1%).

L’import è invece cresciuto - sempre rispetto a febbraio 2016 - ancora più rapidamente dell’export (+11,9%) nonostante gli acquisti di beni di consumo non durevoli (-2,0%) e di beni intermedi (-0,4%) siano in calo.

Il surplus commerciale è inferiore di circa 900 milioni di euro (1,72 milioni contro 2,61 milioni) rispetto allo scorso anno mentre il surplus nell’interscambio di prodotti non energetici è invece in lieve aumento rispetto a febbraio 2016.

I Paesi che hanno comprato più Made in Italy, in una prospettiva tendenziale, sono stati Cina (+31,6%), Russia (+25,6%), Paesi MERCOSUR (+9,2%) e Paesi ASEAN (+6,4%) mentre gli USA (+3,7%) registrano una crescita più moderata. Male invece Paesi OPEC (-20,6%) e Turchia (-9,3%).

Infine, per quel che concerne l’import, volano Paesi OPEC (+54,9%) India (+38,5%), Russia (+33,2%) e Turchia (+19,3%) mentre scendono gli acquisti da USA (-3,9%) e Cina (-0,8%).

Fonte: a cura di Exportiamo, di Marco Sabatini, redazione@exportiamo.it

Infografica: Carlotta Desideri

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