Flipkart: cos’è e come Funziona il Popolare E-commerce Indiano

Flipkart: cos’è e come Funziona il Popolare E-commerce Indiano

07 Settembre 2021 Categoria: Digital Export Paese:  India

Flipkart, il gigante indiano del commercio elettronico, è senz’altro il marketplace del momento per tutte le aziende che vogliono vendere online in India, vista anche la forte spinta che il Covid-19 ha dato agli acquisti digitali nel Paese asiatico.

Fondato nel 2007 da due ex-alunni dell’Indian Institute of Technology Delhi ed ex dipendenti di Amazon negli Stati Uniti, Flipkart ha sin da subito iniziato a crescere a ritmi molto elevati, arrivando già nel 2008 a registrare oltre 100 ordini al giorno unicamente come rivenditore di libri online.

Negli anni la crescita del marketplace è continuata con forza grazie agli investimenti e alle acquisizioni che hanno consentito a Flipkart di espandere le categorie di prodotti offerti, arrivando ultimamente ad attirare l’attenzione dei colossi mondiali del commercio elettronico. Nel 2018, infatti, Amazon e Walmart si sono date battaglia per l’acquisizione del marketplace indiano, che nel frattempo era diventato uno dei maggiori player nel Paese. Alla fine ha avuto la meglio il colosso statunitense Walmart che, il 9 maggio 2018 ha dato la notizia ufficiale dell’acquisizione di una quota di controllo del 77% in Flipkart per 16 miliardi di dollari, dopo aver vinto la guerra di offerte contro Amazon.

Le performance economiche di Flipkart e gli effetti del Covid-19

A seguito dell’acquisizione da parte di Walmart, le performance di Flipkart hanno proseguito in positivo, registrando un fatturato di 346,1 miliardi di rupie indiane nell’anno finanziario 2020, in aumento del +12% rispetto ai 309,3 miliardi nell’anno precedente. I risultati del 2020 sono stati spinti dal forte aumento del commercio elettronico in India come conseguenza del Covid-19, portando a ottobre 2020 il marketplace ad ottenere una quota di mercato del 31,9% e a superare perfino Amazon India, che detiene una quota del 31,2%. Nel 2020, infatti, Flipkart ha visto un incremento di quasi il +50% di nuovi utenti non appena sono entrate in vigore le prime restrizioni a causa della pandemia e un aumento del +35% di venditori attivi nel marketplace nel 2020 rispetto all’anno precedente, secondo quanto riportato in una nota pubblicata dalla società.

Perché vendere in India con Flipkart

Con oltre 200 milioni di utenti registrati, oltre 10 milioni di pagine visitate ogni giorno e una quota di mercato superiore a tutti gli altri player del commercio elettronico nel Paese, Flipkart rappresenta la prima scelta per le imprese che vogliono affacciarsi sul mercato indiano online. Inoltre, grazie ai continui investimenti in marketing, il numero di utenti che si registrano al portale è in continua espansione, crescita supportata ampiamente da Flipkart video, la piattaforma di streaming video lanciata nel 2019.

Un altro punto di forza di Flipkart è la possibilità per gli utenti di utilizzare la piattaforma in Hindi, non solo una delle lingue ufficiali riconosciute dalla costituzione indiana ma anche quella più diffusa nel Paese. Infatti, secondo alcune ricerche di mercato, è stato riscontrato che il 90% dei nuovi utenti che inizia per la prima volta a utilizzare internet in India è madrelingua Hindi. Offrire un’esperienza e-commerce in lingua nativa, per dare maggiore familiarità e confidenza con lo strumento a questi nuovi utenti si è rivelata una scelta vincente.

Come iniziare a vendere su Flipkart

La normativa indiana relativa al commercio elettronico rende necessario per le imprese ancora non presenti direttamente sul mercato di stipulare un accordo con un importatore locale, grazie al quale potranno essere presenti sulla piattaforma e-commerce, e che sarà il responsabile della gestione dell’account e di tutti gli aspetti commerciali e logistici nei confronti di Flipkart.

Inoltre, per poter iniziare a vendere sul principale marketplace indiano è necessario che l’azienda si registri sul portale dedicato ai seller, pubblichi un catalogo di prodotti da inserire nella categoria merceologica più indicata e presenti i seguenti documenti:

  • GSTIN (GST Identification Number), ovvero il codice identificativo assegnato a ogni persona registrata GST (Goods and Services tax, la normativa fiscale vigente in India a partire dal 2017);
  • Firma di esempio;
  • Un assegno annullato con i dettagli del conto bancario e codice IFSC. Se si tratta di una società, il nome della società dovrebbe apparire sull’assegno e, per i privati, il nome dovrebbe essere presente.

Quali categorie di prodotti vendere su Flipkart

Sul marketplace indiano è possibile vendere qualsiasi genere merceologico. Tuttavia, i prodotti più ricercati sono quelli appartenenti al comparto dell’abbigliamento e dell’elettronica, con particolare attenzione per gli smartphone e accessori dedicati. Anche il beauty è molto apprezzato su Flipkart, ed in particolare il settore rileva importanti crescite soprattutto durante le principali iniziative promozionali dell’anno, come il Big Billion Days (dal 6 al 11 ottobre 2021).

Lato commissioni, Flipkart ne prevede sia per la vendita dei prodotti (che variano in base alla categoria merceologica) sia commissioni sulle spedizioni (calcolate in base al peso dei pacchi e alla destinazione del singolo ordine).

Risulta quindi fondamentale per i nuovi seller che intendono approdare su Flipkart individuare tutti i costi da sostenere per vendere sul marketplace, al fine di valutare correttamente i prezzi di vendita da proporre al pubblico indiano per iniziare un progetto di commercio elettronico proficuo nel Paese, anche in base alla concorrenza già presente nel mercato, e approfittare delle enormi potenzialità del mercato digitale in India.

Fonte: a cura di Exportiamo, di Federico Milone, redazione@exportiamo.it

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